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Barga ha festeggiato i 500 anni di Pietro Angelio
Un “compleanno” inusuale quello che si è festeggiato lo scorso sabato 22 aprile dentro le mura castellane di Barga. Ricorreva infatti in quel giorno l’anniversario della nascita di Pietro Angeli detto “il Bargeo”, uomo d’armi e di corte, umanista e intellettuale che ha animato con le proprie gesta e le proprie opere la storia toscana ed italiana del XVI secolo. L’Amministrazione Comunale, insieme alla sezione di Barga dell’Istituto Storico Lucchese e all’I.S.I. Barga, ha ritenuto importante celebrare questo evento con una serie di iniziative di alto profilo. Le celebrazioni sono cominciate con sabato mattina quando, in una Piazza Angelio assolata e imbandierata, è stata deposta una corona di alloro sotto il busto dedicato al nostro (busto inaugurato nel lontano 1896 alla presenza di Giovanni Pascoli), mentre il dr. Manuele Bellonzi ha teuto il discorso commemorativo ufficiale, delineando i primi, avventurosi trent’anni di vita come fondamentali per la sua formazione. La mattinata è proseguita presso l’Aula Magna dell’I.S.I. dove il generale…
Il Bargeo. Nel 500° anniversario della nascita di Pietro Angelio
Barga si appresta a celebrare il 500° anniversario della nascita di uno dei suoi personaggi più famosi: Pietro Angelio (1517-1596), umanista, scrittore e precettore del Granduca di Toscana Ferdinando. Lo fa tramite una serie di iniziative che si terranno sabato 22 aprile, giorno dell’anniversario, su promozione dell’Amministrazione comunale, dell’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga e di I.S.I. Barga. Programma ore 10.00 Piazza AngelioSaluti istituzionaliCommemorazione a cura del dr. Manuele Bellonzi ore 11.15 Istituto superiore di istruzione, Aula magnaConferenza del generale Massimiliano Terraveglia «Le osservazioni dell`umanista Pietro Angelio sulla storia e sulla cultura del mondo alato» ore 16.00 Palazzo Pancrazi, Sala consiliareTavola rotondaSaluti del sindaco di Barga Marco Bonini e del Presidente dell`Istituto Storico Lucchese Prof. Antonio RomitiIntervengono: prof.ssa Concetta Bianca, prof. Giovanni Cipriani, prof. Graziano Ruffini, Manuel Rossi PHDPresiede prof. Mauro Guerrini
Le Uccelliere, storia di una caccia che non esiste più
Vere e proprie opere di architettura forestale, alcune uccelliere restano ancora oggi a caratterizzare il paesaggio in molte zone. Le uccelliere erano in sostanza dei boschetti che comparivano improvvisi in mezzo alla campagna, spesso in posizione sopraelevata, organizzate per attirare e catturare gli uccelli migratori. Vi si coltivavano alcuni alberi di alto fusto come le querce per invitare i volatili a posarsi, lecci per offrire loro rassicuranti ripari ed altre specie ad occupare il livello di media altezza come corbezzoli, allori, sanguini e infine siepi a delimitare e talvolta a disegnare un piccolo labirinto al livello del terreno. Al centro del boschetto sorgeva il capanno per ospitare e nascondere il cacciatore. Per gli uccelli migratori le uccelliere dovevano rappresentare un invitante punto di sosta e di ristoro, attirati tra l’altro dal richiamo di alcuni loro simili chiusi nelle gabbie mimetizzate all’interno del boschetto. La cattura degli uccelli poteva avvenire con reti verticali celate tra gli alberi o con reti orizzontali…