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- 2 di P.G.C.
La storia dei caduti di Barga nella Prima Guerra Mondiale (fine)
Siamo alla seconda parte dei Dispersi e Caduti di Barga nella Prima Guerra Mondiale e prima di tutto dobbiamo dire che l’imperfetta lapide del cimitero di Barga, soggetto primario del presente studio, negli appurati e suoi validi 143 nomi su 149 scritti, senz’altro fu redatta dal Comune di Barga sullo stato anagrafico di residenti. Questo perché abbiamo visto e vedremo che diversi di loro sono nati in altri comuni limitrofi o fuori dalla stessa provincia e regione. In altre parole è chiaro che questi partirono per il fronte quando stabilmente abitavano nel Comune di Barga. Come nota triste si rileva che quattro famiglie di Barga: Mori Giuseppe e Lucchesi Idile, Mazzolini Antonio e Olivieri Carolina, Moscardini Andrea e Bertolini Filomena, Piacenza Domenico e Stefani Isola, appresero che due dei loro rispettivi figli avevano sacrificato la loro vita per la Patria. Questa precisazione ci porta a un’altra riflessione, consistente nell’osservare che i nostri aggiunti oltre a quelli della lapide, forse, hanno…
La storia dei caduti di Barga nella prima guerra mondiale
In occasione del centenario dell’entrata italiana nella Grande Guerra (1915-1918), per noi la guerra italo – austriaca o quarta guerra per l’indipendenza: riteniamo momento interessante pubblicare la presente ricerca sui Caduti e Dispersi del Comune di Barga in quel conflitto. L’idea è nata dall’osservare al nostro cimitero di Barga, alla cappella dei Caduti voluta dal Comune, la lastra di marmo che scarnamente li ricorda nel loro nome e cognome, che se ben conosciuti al momento dell’apposizione del marmoreo ricordo, inizio anni ’20 del sec. XX, col passare degli anni, dei più vicini congiunti e degli uomini, viepiù quell’elenco si è fatto lontano a ogni visitatore. Ricordo sempre più distante e così, poco alla volta, inosservato, dimenticato e trascurato dalla mano dell’uomo, come tutta la cappella, che occupava due stanzoni con tanto di altare. Oggi quella Cappella, ridotta a una sola stanza a mezzo con delle sepolture, è divenuta un semplice passaggio per scendere ai forni sotterranei; abbastanza scalcinata, in cui…
Al cimitero di Barga ieri e oggi (seconda parte)
Nella prima parte del presente lavoro storico sul cimitero di Barga ci siamo lasciati al momento in cui stavamo salendo le scale centrali affiancate dalle due cappelle Liberty. Ora che siamo saliti ecco che andiamo in fronte a una fontana, la cui acqua è in ricordo di un prete che tanto volle bene a Barga e a tutti i barghigiani: il cappellano don Ranieri Andreotti (1903-1959), che svolse il suo ministero accanto a mons. Lino Lombardi (1886-1965), il parroco di Barga che abbiamo già incontrato, condividendo con lui il calvario di Barga durante i lunghi sette mesi di Linea Gotica. I barghigiani, che mai dimenticano il bene ricevuto, alla notizia della morte, causata da un incidente giù per la via del Piangrande, subito si misero alla ricerca di fondi per dedicargli il presente e perenne ricordo. Era il 22 marzo 1959, quando don Andreotti con il suo motorino stava scendendo la via del Piangrande per andare a incontrare per una…
Al cimitero di Barga ieri e oggi (prima parte)
Tanti anni fa, se uno si recava al cimitero di Barga, oltre al ricordo degli eventuali cari lì sepolti, non poteva che restare ammirato dalla mesta eleganza del luogo. Un tacito invito a pensare all’ordinata pace cui avremmo ammirato e goduto nell’Aldilà.Già all’ingresso del viale che ci avrebbe introdotto tramite il cancello ai cari sepolcri, un più che sufficiente decoro, pulizia e ordine ci accoglievano. Eccoci allora al ricordo di un nostro novembre e nel sole chiaro o tra la mesta pioggia ci rivediamo nella via che va al camposanto, quella bella discesa di Sant’Antonio dove avrebbero steso il loro tappeto dorato, le prime foglie secche degli aceri o dei castagni. Più avanti, dopo un tocco con la mano alla fonte di Sant’Antonio scolpita nella pietra serena, alti i cipressi laggiù ci salutavano come a Carducci quelli di Bolgheri, però ognuno di loro messo lì, nei due campetti che si allineano al vialetto sacro, non a tracciare la via, ben…
L’Eroica si pubblicava a Barga. Nel centenario della rivista una lapide in via di Borgo
Ricorre in questo anno il centenario della prima pubblicazione a Barga della rivista “L’Eroica”, periodico specializzato nell’arte della xilografia.La rivista, nata a La Spezia nel 1911 e poi proseguita a Milano fino alla definitiva chiusura nel 1944, per cinque numeri fui stampata tra le mura del Castello, esattamente in via di Borgo, dove al tempo sorgeva la Tipografia Bertagni. Era il 1914 e Ettore Cozzani, fondatore e direttore della prestigiosa rivista nonché allievo di Giovanni Pascoli, conobbe e scelse la nostra cittadina per stamparne alcuni numeri. I cento anni dalla prima stampa sono una ricorrenza significativa e di rilievo ben più che locale, dato che quel che uscì dalla stamperia barghigiana era un prodotto di diffusione internazionale e che soprattutto partecipava all’attualità di quegli anni, caratterizzata soprattutto dai fatti della Prima Guerra Mondiale. Dunque Barga si trova ancora una volta legata a filo doppio alla storia con la maiuscola, partecipe dei grandi fatti e delle grandi ricorrenze. Per questo motivo,…