Tag: Fornaci di Barga
Lucca-Aulla: ultimi ritocchi tecnici prima della sospensione della linea (tra Fornaci ed Aulla)
Si può veramente definire storico, perché erano anni che non si decideva un intervento così importante per l’ammodernamento della linea ferroviaria Lucca-Aulla, l’intervento che prenderà il via alla fine di luglio. Dal 27 luglio fino al 30 agosto sarà sospeso il servizio ferroviario tra Fornaci di Barga ed Aulla per dare modo di realizzare i consistenti lavori destinati a potenziare non poco la linea ferroviaria Lucca-Aulla. Fornaci diverrà insomma il punto di arrivo e di partenza dei treni diretti verso Lucca e qui i pendolari potranno proseguire in direzione Aulla tramite un apposito servizio sostitutivo di pullman Gli interventi, per un importo complessivo di 10 milioni di euro, hanno come obiettivo quello di migliorare l’affidabilità del servizio sia in termini di orario che di sicurezza e comfort, ma sono finalizzarti anche a potenziare, speriamolo davvero, lo sviluppo del traffico merci. Ieri mattina a Fornaci di Barga l’ultima riunione operativa per portare avanti gli iter burocratici che daranno il via ai…
La storia della chiesa nuova a Fornaci
Il primo parroco che si adoperò per una nuova chiesa, – “per la quale vivo, lavoro e mi sacrifico”, scrisse in un biglietto indirizzato al comm. ing. Luigi Orlando nel giugno 1929 – dopo che quella piccola e malridotta in Fornaci Vecchia fu danneggiata dal terremoto del 1920, fu don Silvio Scali. L’idea era quella di intitolarla “Tempio della Rimembranza”. Don Scali si impegnò per molti anni in questo progetto, ma, forse, nonostante che piano piano Fornaci stesse crescendo come popolazione, i tempi non erano ancora maturi. Per questa sua idea spese molte delle sue capacità ed energie, ma nel luglio 1929 dovette desistere: il terreno dove sarebbe dovuta sorgere, e per il quale da tempo era in contatto con il proprietario per giungere ad un accordo sul prezzo, fu acquistato dalla SMI. Da quel momento in poi, e fino alla sua morte avvenuta nel febbraio 1931, si prodigò per ingrandire quella esistente. La ditta che vinse l’appalto per i…
Stazioni ferroviarie più accessibili per tutti. Nel progetto “I—no Far Access” anche Fornaci di Barga
«Stazioni Ferroviarie come base per una mobilità sicura e accessibile. Obiettivi raggiunti e prospettive future», è il tema affrontato durante il workshop, svoltosi a Palazzo Ducale, organizzato da Promo PA Fondazione e presentato dalla Provincia di Lucca.L’iniziativa rientrava nell’ambito del progetto transfrontaliero «I-No Far Access» che ha visto le Province di Livorno (capofila), Lucca, Massa Carrara, La Spezia, Cagliari e il Conseil Général de la Corse du Sud, unite per facilitare l’accessibilità ai servizi da parte di soggetti a ridotta mobilità e, in generale, della popolazione residente in aree periferiche e svantaggiate. Un focus particolare è stato riservato agli interventi in atto sulla linea ferroviaria Lucca-Aulla.La Provincia di Lucca, infatti, ha l’obiettivo di riqualificare le stazioni di Castelnuovo di Garfagnana, Ponte a Moriano e Fornaci di Barga in qualità di punti strategici per i territori della Lucchesia e della Lunigiana, non sempre facilmente raggiungibili. In queste aree ferroviarie, quindi, si sta intervenendo per migliorare la fruibilità e la sicurezza. Saranno…
La Grande Guerra. Ecco la (bella) mostra
Si sono aperte questa mattina (sabato 23 maggio) le celebrazioni che Barga intende tributare al centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra mondiale; gli eventi sono organizzati dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Gruppo Alpini di Barga e con l’Istituto Storico Lucchese sez. Barga.Proprio il Gruppo Alpini ha messo particolare impegno e spinta in questa serie di celebrazioni ed è da attribuire in particolare al lavoro di Antonio Nardini e Giovanni Giannini, del gruppo barghigiano, l’allestimento (in collaborazione con la storica Sara Moscardini) della bella mostra che è stata inaugurata questa mattina nelle stanze del Museo della Memoria in via di Mezzo. Una curata esposizione documentaria, fotografica e di cimeli, legati in particolare al tributo di Barga e della sua gente alla Grande Guerra: interessanti i manifesti di allora, le cartoline dal fronte, le immagini, le immagini delle lapidi che ancora oggi al cimitero di Sigliari ricordano il sacrificio di tanti barghigiani per quel conflitto che, come ha sottolineato il senatore…
Fornaci nella Grande Guerra
(Settembre 1918: la Regina Elena con il principe Umberto, in visita alla “Metallurgica”) – Il 24 maggio 2015 a Barga si celebra, come in tutta Italia, il centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra mondiale; diverse le celebrazioni in program,ma per i giorni 23 e 24 maggio, promosse dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Gruppo Alpini di Barga e con l’Istituto Storico Lucchese sez. Barga. Per questa ricorrenza, per la quale il Governo ha chiesto per domani alle 15 un minuto di silenzio a tutta Italia, abbiamo ripescato dagli archivi del Giornale di Barga un interessante articolo che fu scritto dal prof. Umberto Sereni ai tempi in cui era alla guida di questo foglio mensile. Parla di Fornaci, parla della Metallurgica, parla del contributo che da questo nostro paese fu fornito allo sforzo bellico italiano. Ed è un modo, adesso, non solo per ricordare anche noi i 100 anni dalla Grande Guerra, ma anche i cento anni dall’insediamento a Fornaci della…
L’istituto medico-pedagogico “Giovanni Pascoli”.
Il 16 gennaio 1921, con Regio Decreto, fu istituito l’ente morale “Opera Nazionale per l’Assistenza agli Orfani di guerra anormali psichici”. Il fondatore, e primo presidente, fu il maresciallo d’Italia Gaetano Ettore Giardino (gli subentrò il marchese maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani). Lo scopo dell’Opera fu principalmente quello di sottoporre i vari soggetti, definiti anormali presunti educabili, ad un trattamento medico pedagogico adeguato alle condizioni fisiopsichiche, affinché, in ciascuno, fossero valorizzate e migliorate le qualità somatiche intellettuali e morali, nel tentativo, meritorio, di mettere ognuno di loro nelle condizioni di provvedere almeno a se stessi. La posa della prima pietra, di quello che si evolverà nell’istituto medico-pedagogico “Giovanni Pascoli” di Fornaci di Barga, avvenne nel 1918 ad opera della SMI. La struttura, terminata nel 1922, alla presenza del gen. Giardino, fu inaugurata da Costanzo Ciano il 17 dicembre di quell’anno, data in cui il complesso edilizio, donato dal Comm. Orlando, passò all’Opera Nazionale (poco tempo prima al Forte Ostiense era stato…
Storia della stazione ferroviaria di Fornaci di Barga
Di una ferrovia che attraversasse la valle del Serchio se ne era parlato già prima dell’unità d’Italia. All’epoca fu ipotizzato un collegamento tra Lucca e Reggio. Eravamo intorno al 1850, tuttavia, come successive proposte, quel progetto non andò a buon fine. Molti uomini di cultura, oltre che politici, intervennero sulla questione della ferrovia. Uno di questi, lo storico fosciandorino Raffaello Raffaelli, in qualità di socio del Club Alpino di Garfagnana, redasse delle notazioni dove sottolineò l’utilità di quell’opera sia da un punto di vista militare, che da quello industriale e commerciale. In Parlamento, il propugnatore dell’efficacia della ferrovia Lucca-Aulla per usi militari, fu l’onorevole Antonio Mordini, figura di primo piano e rappresentante autorevole della Lucchesia. Tante battaglie per la ferrovia, dalle pagine dal periodico “La Garfagnana”, furono portate avanti anche da Giuseppe Bernardini, il “Giber”. Nonostante le aspettative e le rimostranze, nel 1894 la ferrovia arrivava solo fino a Ponte a Moriano. Nell’anno 1898 giunse a Borgo a Mozzano e…
Fornaci: le attività commerciali nel tempo. (Seconda e ultima parte)
La prima guerra mondiale, che aveva causato distruzioni (anche se lontane dalla valle del Serchio), feriti e morti, produsse pure profughi. Una famiglia, quella di Nicolò Civran, di Conegliano in provincia di Treviso, proprietaria di grandi magazzini di tessuti e telerie, riuscì a far arrivare a Fornaci anche una piccola parte delle merci stoccate nei loro magazzini e qui, durante il periodo bellico, aprì un lussuoso negozio. In seguito, un negozio di tessuti, fu aperto da un certo Emilio Arrighi. Tra i profughi che giunsero nel Comune di Barga vi fu anche Bruno Sereni, nato a Milano nel 1905 e fuggito dal Veneto nel 1917 dopo la disfatta di Caporetto. Giunse nella cittadina barghigiana insieme alla famiglia e lavorò, come operaio alla SMI e come garzone d’albergo, fino a che, nel 1920, non decise di emigrare in Scozia. Tra il 1923 e il 1924 rientrò a Barga, ma, non condividendo le idee del nuovo regime, espatriò clandestinamente fino a New…
Lo sviluppo fornacino legato all’emigrazione (Terza e ultima parte)
Riprendiamo dal termine della Grande Guerra e dopo insediamento della “metallurgica” fino ad arrivare ai giorni nostri. Al termine del conflitto, tuttavia, con il ritorno ad una economia di pace, l’occupazione scese vertiginosamente: nel 1917 erano state raggiunte le 2.300 unità, con punte, utilizzando i cosiddetti “giornalieri”, tra le 4 e le 5 mila, ma l’anno dopo gli occupati erano già scesi intorno alle 900 unità, per giungere alle 240 del 1919. I licenziamenti in massa di quel dopo-guerra, tenuto conto anche del contesto socio-economico nazionale, generarono diverse agitazioni sociali. Nel settembre 1920 ci furono degli scioperi che coinvolsero persino gli impiegati dello stabilimento. Purtroppo, per parecchi lavoratori, non potendo essere ricollocati sul territorio, la via dell’emigrazione si prospettò, ancora una volta, quasi come una scelta obbligata. Qualche lavoratore prese quella decisione anche per le persecuzioni fasciste. Durante il seguente anno, nuovo denaro fu investito nella fabbrica e ciò ebbe concrete ripercussioni anche sulla manodopera che, dai 150-180 addetti del…
Lo sviluppo fornacino legato all’emigrazione (Seconda parte)
Iniziamo questo secondo scritto sull’emigrazione così come lo abbiamo terminato nella prima parte, ovvero con le parole di Giovanni Pascoli. …“sbarcati dagli ignoti mariscorrean le terre ignote con un gridostraniero in bocca, a guadagnar danariper farsi un campo, per rifarsi un nido”… Giovanni Pascoli, “Italy”, in G. Pascoli “Poesie”. Antonio Equi, nato in località Giovicchia (Fornaci Vecchia), accompagnato da Domenico Casci, nel 1860 partì e raggiunse Chicago (USA), città dove, dodicenne, iniziò a vendere immaginette di gesso. Dieci anni dopo, la città fu per ¾ distrutta da un incendio. Ci furono morti, feriti e moltissime abitazioni distrutte (la maggior parte erano costruite in legno). Dopo il disastro, Antonio riprese alacremente a lavorare nel campo delle statuette. Nel frattempo aveva imparato la lingua e riusciva a giostrarsi adeguatamente nella società dove era emigrato. Ad un certo punto della sua storia, chiamò i fratelli Raffaello e Luigi Da Prato da San Pietro in Campo. Poi anche Carlo e Pietro, mentre Giovanni, il…
La storia della chiesa di Fornaci Vecchia
Nel “Catalogo delle Decime Diocesane” dell’anno 1260 erano menzionate, tra le altre chiese, una “Ecclesia Sancti Michaelis de Gucano” (Castello di Catarozzo diruto) e una “Ecclesia Sancti … de Rocha Pectorita” (Pentore, una località presso Fornaci di Barga). Per le poche famiglie di Catarozzo, molto probabilmente, questi furono i primi luoghi di culto, anche se, in zona, era già presente la chiesa di Loppia che, nel X secolo, aveva in cura le anime di 26 villaggi limitrofi. Nel XIII e XIV secolo, con le devastazioni guerresche nella Valle del Serchio, molti paesi, castelli e chiese subirono gravi danneggiamenti e la Pieve di Santa Maria Assunta in Loppia, fu una delle più compromesse. Nel 1256, con disposizione del Papa Alessandro IV, il suo Fonte Battesimale fu trasferito a Barga (ciò avvenne per le premure di un certo Gherardo di Garfagnana). In seguito, inoltre, con la traslazione della pievania da Loppia a Barga, avvenuta nel gennaio 1390, la Pieve attraversò un lungo…
Fornaci: nascita di un paese
L’insediamento più antico e che da origine al paese, all’interno dell’area in cui oggi si è dilatato Fornaci di Barga, si sviluppò nel luogo chiamato Catarozzo, una lunga striscia di terra sulla riva del Serchio. (…) Intorno al Mille (…) era ancora un modesto agglomerato di case. I suoi abitanti lavoravano nei campi, pescavano nei pozzi del fiume e legavano con funi incrociate i tronchi d’albero (le cosiddette magliate), che servivano come legname da lavoro o per ricavarne il carbone utilizzato per stendere il ferro e produrre armi bianche. (…) La sparuta popolazione di Catarozzo, come gli abitanti delle località circostanti, con la guerra fra i Lucchesi e il Papato per il possesso della Garfagnana, furono costretti a spostarsi sulla montagna barghigiana. L’esodo aumentò dopo la morte di Castruccio Castracani, avvenuta nel 1328. (…) Intorno al 1440, per la ricostruzione delle mura del castello di Barga, furono riattivate le fornaci di Catarozzo ormai ferme da inizio 1300. Per il trasporto…