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Bolognana ricorda i caduti sul lavoro di 83 anni fa
Dopo due anni di stop è tornata la cerimonia che si svolge ogni anno a Bolognana in memoria dei caduti sul lavoro; in particolare si ricordano coloro che persero la vita la sera del 24 novembre del 1939. La SELT-Valdarno stava realizzando in Valle del Serchio alcune dighe artificiali con relative gallerie di condotta delle acque; ci fu un crollo e persero la vita tanti lavoratori. A perenne memoria, un grande monumento ricorda quanti morirono tanti anni fa, e che rappresenta tutti i caduti sul lavoro. L’iniziativa come sempre è stata organizzata dal Comune di Gallicano in collaborazione con il Gruppo donatori di sangue Frates oltre a Enel Greenpower. Dopo la parte religiosa officiata dal Diacono Pierluigi Fagnani , è stata la volta degli interventi istituzionali aperti dal Sindaco Saisi e proseguiti con Gino Bianchi di Enel GreenPower, che ha sottolineato quando sia fondamentale lavorare sulla sicurezza per centrare l’obiettivo di zero infortuni. Tra i vari interventi della cerimonia…
Gli infortuni ed i caduti nel mondo del lavoro. A Fornaci se n’è parlato sabato
Sabato 19 novembre presso la camera del lavoro di Fornaci, si è tenuto un incontro su infortuni e morti sul lavoro, organizzato dalla Lega Mediavalle dello SPI_CGIL (sindacato pensionati). Si è trattato in particolare di un momento di riflessione per tenere viva l’attenzione su questo tema.Erano presenti in tanti, dalle istituzioni ai sindacati, funzionari del settore, lavoratori e pensionati. Dopo il saluto del sindaco Bonini ha introdotto l’incontro il segretario organizzativo dello SPI Roberto Cortopassi; sono seguiti gli interventi del funzionario INAIL Lucca-Massa Carmine Cervo, del responsabile territoriale ANML Massimo Mallegni; poi le conclusioni del segretari provinciale CGIL Rossano Rossi.Durante la giornata anche la benedizione del bassorilievo ai caduti realizzato da un pensionato e scultore per passione. Durante il suo saluto inoltre, il sindaco ha fatto due importanti annunci: realizzare prossimamente a Fornaci un monumento dedicati ai caduti sul lavoro e indire a Barga entro il 2020 una giornata nazionale su questo tema. Giusto riconoscimento ad una zona che pagato…
- 2 di P.G.C.
La storia dei caduti di Barga nella Prima Guerra Mondiale (fine)
Siamo alla seconda parte dei Dispersi e Caduti di Barga nella Prima Guerra Mondiale e prima di tutto dobbiamo dire che l’imperfetta lapide del cimitero di Barga, soggetto primario del presente studio, negli appurati e suoi validi 143 nomi su 149 scritti, senz’altro fu redatta dal Comune di Barga sullo stato anagrafico di residenti. Questo perché abbiamo visto e vedremo che diversi di loro sono nati in altri comuni limitrofi o fuori dalla stessa provincia e regione. In altre parole è chiaro che questi partirono per il fronte quando stabilmente abitavano nel Comune di Barga. Come nota triste si rileva che quattro famiglie di Barga: Mori Giuseppe e Lucchesi Idile, Mazzolini Antonio e Olivieri Carolina, Moscardini Andrea e Bertolini Filomena, Piacenza Domenico e Stefani Isola, appresero che due dei loro rispettivi figli avevano sacrificato la loro vita per la Patria. Questa precisazione ci porta a un’altra riflessione, consistente nell’osservare che i nostri aggiunti oltre a quelli della lapide, forse, hanno…
La storia dei caduti di Barga nella prima guerra mondiale
In occasione del centenario dell’entrata italiana nella Grande Guerra (1915-1918), per noi la guerra italo – austriaca o quarta guerra per l’indipendenza: riteniamo momento interessante pubblicare la presente ricerca sui Caduti e Dispersi del Comune di Barga in quel conflitto. L’idea è nata dall’osservare al nostro cimitero di Barga, alla cappella dei Caduti voluta dal Comune, la lastra di marmo che scarnamente li ricorda nel loro nome e cognome, che se ben conosciuti al momento dell’apposizione del marmoreo ricordo, inizio anni ’20 del sec. XX, col passare degli anni, dei più vicini congiunti e degli uomini, viepiù quell’elenco si è fatto lontano a ogni visitatore. Ricordo sempre più distante e così, poco alla volta, inosservato, dimenticato e trascurato dalla mano dell’uomo, come tutta la cappella, che occupava due stanzoni con tanto di altare. Oggi quella Cappella, ridotta a una sola stanza a mezzo con delle sepolture, è divenuta un semplice passaggio per scendere ai forni sotterranei; abbastanza scalcinata, in cui…
Le “ferite” della guerra (2). I morti fornacini nel Secondo conflitto mondiale
(Foto-pergamena: Gruppo ricordo militari della Lucchesia – Fornaci di Barga, 1942) – Il freddo e la neve di quel lungo inverno furono tra i peggiori nemici dei soldati schierati sui crinali appenninici ed apuani, specialmente di quelli italiani arruolati nell’esercito della Repubblica Sociale. Anche la popolazione locale viveva nel disagio quotidiano. E non solo per le bombe, pure per l’approvvigionamento alimentare. La Croce Rossa, intorno alla metà di febbraio 1945, inviò – c’era bisogno anche di quello – una grande quantità di scarpe e di indumenti che furono presi in consegna da impiegati comunali presenti a Fornaci di Barga. Fu l’ECA (Ente Comunale di Assistenza) che si incaricò della loro distribuzione alla popolazione più bisognosa. Le famiglie fornacine che ne beneficiarono furono 361. Le recriminazioni, innegabilmente, durante e dopo l’assegnazione furono parecchie… All’epoca presidente di quell’ente era Mons. Lino Lombardi. La conclusione della guerra era ancora lontana, ma finalmente, dopo la metà di aprile, più per il ritiro dei nazi-fascisti…
Nel 70° di Barga sulla Linea Gotica: i caduti civili e partigiani
Per la ricorrenza settantesimo anniversario del drammatico periodo di Barga sulla Linea Gotica (ottobre 1944 – aprile 1945) crediamo sia doveroso, dopo aver ricordato tutti i caduti militari nell’articolo “Proposta per un ricordo dei caduti della Seconda Guerra Mondiale”, ricordare anche tutti i caduti civili residenti nel Comune di Barga, morti in loco o altrove, così come i partigiani residenti nel Comune di Barga e caduti nel nostro territorio o altrove, e viceversa. Per farlo, come nel precedente e ricordato articolo, ricorreremo alle liste che Bruno Sereni stilò e pubblicò nel libro “La Guerra a Barga” edito nel 1968 per i tipi Gasperetti. Non essendo a conoscenza di osservazioni alla pubblicazione delle liste nel libro “La Guerra a Barga” che andiamo ripubblicando, eventualmente, se qualche lettore avesse da aggiungere dei nomi a suo tempo sfuggiti o correggere delle date, siamo a disposizione per farlo, inserendo o correggendo nel presente articolo quanto ci sarà comunicato. Avvisando comunque il lettore che noi…
La Madonna del Don. Custode dell’ultimo sogno dei tanti giovani tragicamente morti e dispersi in Russia
Dedico questo mio articolo alla memoria di tutti quei giovani del Comune di Barga che nella II Guerra Mondiale risultarono caduti e dispersi sul Fronte Russo 1942-43. Naturalmente ho un pensiero particolare per uno di loro, che risulta tra i dispersi: lo zio Giuliano Cecchi, che seppur non ho mai conosciuto, per il fatto che porto il suo nome, da sempre sento di averlo vicino giorno per giorno. Tra l’altro siamo anche vicini come data di nascita: lui il 9 luglio, io il 4.Qualcuno potrebbe obiettare che io ho per nome Pier Giuliano, mentre egli solamente Giuliano. Allora chiaririsco perché poc’anzi ho detto che portoil suo nome. La cosa è molto semplice: Giuliano era il suo nome di battesimo, ma in casa lo chiamavano Pietrino, da questi due nomi il mio.Il fatto che lo chiamassero Pietrino forse è dovuto a mio nonno, che senz’altro voleva chiamarlo così alla nascita, o meglio Pietro, in ricordo di suo padre Pietro Michele. Poi…
Gli alpini barghigiani caduti in Russia: necessario far rivivere la loro memoria
Nel numero passato del Giornale è stata accolta nella pagina dedicata ai lettori una bella e sentita lettera di Anna Maria Marchetti, la quale ci invita a riflettere seriamentesul grado della memoria nei confronti di quelle decine di giovani barghigiani che, drammaticamente, non poterono far ritorno dal Fronte Russo 1942-43.Fu, e rimane, una delle più terribili pagine dell’Italia del ‘900, ma non per questo da tralasciarsi nella memoria, come dice Anna Maria: “monito a non dimenticare l’orrore della guerra che li ha spazzati via quando avevano solo vent’anni”. Un brivido mi sale quando risento tra me le parole di speranza della nonna Andreina per quel figlio disperso nell’immensità di un mondo tanto lontano, il cui ricordo cullava nel cuore senza pace. Il sottoscritto ne porta il suo nome e sente forte in se il dovere e il desiderio, quasi fosse un testamento da esaudire, che tutti quei nomi rimangano vivi nella nostra memoria collettiva, perché il loro sacrificio entri ufficialmente…