Storia

- di p.g.c.

La Grande Guerra 1915-18: come nasce a Fornaci l’asilo pro-orfani Giovanni Pascoli (prima parte)

La Prima Guerra Mondiale, in Italia concepita come Quarta Guerra d’Indipendenza, quindi carica di tutti quei significati unitari rimasti vivi e provenienti dal Risorgimento, nonostante che la stessa Italia ora sia destinata a un cambiamento grazie alla nuova idea socialista che si sta facendo largo e per sua scelta, nel caso disposta a non intervenire nel conflitto, proprio per quei valori d’italianità trasfusi nell’interventismo, che poi vinceranno su tutte le altre posizioni politiche, ecco allora prendere sempre più campo in quasi tutti l’idea che sia inevitabile e che alla fin fine sia sacrosanto dovere dell’italiano chiudere la quasi secolare questione dell’Unità d’Italia. Per il nostro Comune di Barga rappresentativo è il comportamento del sindaco socialista di una lista eterogenea detta popolare, medico legale professor Cesare Biondi (1), il quale percorre quel cammino che abbiamo tracciato nell’introduzione. Da non interventista, o migliore “neutralista”, capito che le cose sono destinate a una scesa in campo dell’Italia nel conflitto, senza esitare oltre indossa…

- 2 di P.G.C.

La storia dei caduti di Barga nella Prima Guerra Mondiale (fine)

Siamo alla seconda parte dei Dispersi e Caduti di Barga nella Prima Guerra Mondiale e prima di tutto dobbiamo dire che l’imperfetta lapide del cimitero di Barga, soggetto primario del presente studio, negli appurati e suoi validi 143 nomi su 149 scritti, senz’altro fu redatta dal Comune di Barga sullo stato anagrafico di residenti. Questo perché abbiamo visto e vedremo che diversi di loro sono nati in altri comuni limitrofi o fuori dalla stessa provincia e regione. In altre parole è chiaro che questi partirono per il fronte quando stabilmente abitavano nel Comune di Barga. Come nota triste si rileva che quattro famiglie di Barga: Mori Giuseppe e Lucchesi Idile, Mazzolini Antonio e Olivieri Carolina, Moscardini Andrea e Bertolini Filomena, Piacenza Domenico e Stefani Isola, appresero che due dei loro rispettivi figli avevano sacrificato la loro vita per la Patria. Questa precisazione ci porta a un’altra riflessione, consistente nell’osservare che i nostri aggiunti oltre a quelli della lapide, forse, hanno…

- di Redazione

La storia dei caduti di Barga nella prima guerra mondiale

In occasione del centenario dell’entrata italiana nella Grande Guerra (1915-1918), per noi la guerra italo – austriaca o quarta guerra per l’indipendenza: riteniamo momento interessante pubblicare la presente ricerca sui Caduti e Dispersi del Comune di Barga in quel conflitto. L’idea è nata dall’osservare al nostro cimitero di Barga, alla cappella dei Caduti voluta dal Comune, la lastra di marmo che scarnamente li ricorda nel loro nome e cognome, che se ben conosciuti al momento dell’apposizione del marmoreo ricordo, inizio anni ’20 del sec. XX, col passare degli anni, dei più vicini congiunti e degli uomini, viepiù quell’elenco si è fatto lontano a ogni visitatore. Ricordo sempre più distante e così, poco alla volta, inosservato, dimenticato e trascurato dalla mano dell’uomo, come tutta la cappella, che occupava due stanzoni con tanto di altare. Oggi quella Cappella, ridotta a una sola stanza a mezzo con delle sepolture, è divenuta un semplice passaggio per scendere ai forni sotterranei; abbastanza scalcinata, in cui…

- di p.g.c.

A proposito del busto di Pascoli nella nuova piazza del Giardino.

Nell’accingermi alla proposta di uno spostamento del busto a Giovanni Pascoli nella sua piazza, ora collocato sulla facciata delle ex scuole elementari di Barga al Giardino, fatta con una lettera aperta diretta essenzialmente al Sindaco di Barga, poi pubblicata sul Giornale di Barga Online il 21 agosto 2015 e brevemente sul cartaceo dello stesso Giornale (mese di settembre) non ricordavo che un nostro grande concittadino d’adozione ne aveva già notata la strana disposizione. Avrei potuto giovarmene per meglio far capire quanto andavo dicendo, comunque vedo di rimediare con il presente scritto, anche se ormai tutto è compiuto, tra approvazioni per la mia idea, sorrisi di compatimento, se non di avversità preconcette. Resta però il pensiero, orgogliosamente tutto mio, che l’attuazione dello spostamento, la discesa del busto di Pascoli, da porsi su un pilastro in un’area idonea della piazza, non fosse e non sia cosa indifferente e per certi versi emozionante. Infatti, il trascriversi sul pilastro che dovrebbe accoglierlo: “Tu su…

- di Sara Moscardini

La Grande Guerra nelle pagine della “Corsonna”

Centododici anni fa, nel 1903, nasceva a Barga ad opera dei fratelli Alfredo e Italo Stefani il giornale indipendente Il Corsonna (che cambiò in seguito denominazione ne La Corsonna), periodico la cui pubblicazione proseguì, con alterne vicende, fino all’avvento della Seconda Guerra Mondiale. Sfogliare oggi, a un secolo di distanza, le pagine della “Corsonna” è un viaggio nel tempo e nello spazio che offre infiniti spunti per rivivere la quotidianità della vecchia Barga; e in questo centenario della Prima Guerra Mondiale gli articoli e le firme del giornale concorrono ad offrirci una panoramica di come il territorio di Barga e i suoi abitanti vissero gli anni della Grande Guerra. A dominare ovviamente sulle pagine del giornale erano i toni patriottici, di esaltante nazionalismo, che valorizzavano il sacrificio e il coraggio dei soldati al fronte, le cui lettere venivano spesso e volentieri pubblicate (non senza interventi censori); vi erano poi l’azione dei vari comitati formatisi a sostegno dei richiamati, le notizie…

- di p.g.c.

Ritratto del medico Michelangiolo Gianetti (Barga 1743 –Firenze 1796)

Iniziamo il nostro racconto storico facendo conoscere da dove proviene l’immagine del nostro Michelangiolo Gianneti, nei fatti, la troviamo pubblicata nel libro “Elogio di Michelangiolo Gianetti” di G. Palloni, anno 1797. Il ritratto gli fu fornito dall’amico del Gianetti cavaliere priore Orazio Rucellai di Firenze, mentre l’opera fu attuata da Gio. Batta Benigni dipintore e l’incisione per la stampa da Carlo Lusinio. LA FAMIGLIA GIANETTI O GIANNETTI DI BARGA La famiglia trae origine da Giannetto Malculi vissuto a Barga nel corso del 1500 – nel 1594 si ricorda un Michael Angeli Malculi seu (ovvero) Gianetti (Arch. Propositura –Barga). Nel corso dei secoli successivi vi appartennero varie personalità tra cui, oltre al Dott. Prof. Michelangiolo Gianetti, vissuto nel secolo XVIII, soggetto del presente articolo e che vedremo, si distinse ancora nel secolo XVII prete Michele dottore di Sacra Teologia, “professore del Collegio fiorentino” e Consultore del Sacro Uffizio, fu precettore di Paolo, Giulio e Anton Francesco di Antonio dei Medici, figlio…

- di p.g.c.

Il palazzo Pretorio di Barga sede del museo (quattordicesima parte)

Anno 1570: seconda visita al cinquecentesco Palazzo Pretorio. (secondo articolo) Con il precedente e tredicesimo articolo abbiamo comunicato e un poco descritto, la prima parte dell’inventario delle cose mobili che esistevano l’anno 1570 a Palazzo Pretorio, mentre, riprendendo il nostro cammino, con il presente lo porteremo al suo termine. S’inizia proponendo subito le fedi dei vari cavalieri poste in calce al presente inventario. Come già detto il Cavaliere, era nominato in coppia con il Podestà e di questi anticipava il suo ingresso. Tra i vari riti di legge era chiamato a prendere visione e in consegna questo pubblico atto, la cui accettazione prevedeva, appunto, la fede in oggetto. Le anticipiamo, rispetto alla loro posizione nel testo storico, per dare subito l’idea del modo, seppur semplice, di come si annotava la cosa. Ovviamente si tratta di semplici scritture ma non altrettanto lo era la visita e constatazione delle cose esistenti all’interno del Palazzo, che senz’altro doveva durare quel tempo necessario per…

- di Redazione

Il palazzo Pretorio di Barga sede del museo (tredicesima parte)

Anno 1570: seconda visita al cinquecentesco Palazzo Pretorio. (primo articolo) Come immagine d’apertura per questo tredicesimo articolo sulla storia del Palazzo Pretorio, abbiamo pensato interessante inserire la straordinaria raffigurazione del “Tratto di Corda”, che un anonimo cittadino di Barga, in epoca non precisabile, disegnò graffito su una lastra di marmo all’interno del Duomo di Barga. Nel nostro “excursus” storico sul Palazzo ci siamo già imbattuti in questa pena o meglio tortura, esattamente nel precedente e dodicesimo articolo, dove si parla dell’inventario dei beni mobili conservati nello stesso Palazzo l’anno 1546, in cui implicitamente si cita nell’esistito e censito “Canapo da dar fune alla girella” che era nella Sala del Consiglio, il cui senso si spiegato con queste parole: “Questa citazione ci porta a credere che nella sala del Consiglio si praticasse la pena barghigiana del “Tratto di Fune”, consistente nel tirare in alto il condannato legato ai polsi con una corda, però con le mani girate dietro la schiena; questo…

- di Ivano Stefani

Eventi e manifestazioni a Fornaci nel corso del tempo (seconda e ultima parte

Un evento significativo, realizzato durante “Fornaci ricorda… e propone” nell’agosto 1987, organizzato dal CIPAF e da Progetto ECHO, fu la “Rappresentazione di Arti e Mestieri della Valle del Serchio”. Le attività proposte furono la lavorazione del ferro, lo zoccolaio, il segantino, il seggiolaio, il magnano, il bottaio, l’arrotino, lo scalpellino, il pastore, l’intrecciatore di vimini, la lavorazione con ascia e al telaio, la lizzatura del marmo, la lavorazione al tornio di legno e quella del grano. Durante la giornata fu realizzata una carbonaia per la produzione del carbone e si mostrò il metodo di essiccazione delle castagne. All’interno della stessa manifestazione fu realizzata una capanna del boscaiolo e fu possibile assistere al canto del “Maggio” e all’esibizione degli stornellatori. Nel 1990, sempre con “Fornaci ricorda… e propone”, dal 24 al 26 agosto, fu presentato il tema riguardante il fiume Serchio. Fu analizzato come antica via di penetrazione della valle, come fonte di energia, come confine giurisdizionale di Stato (Lucca, Modena…

- di Sara Moscardini

Amos Paoli, una Medaglia d’oro “barghigiana”

La storia di Amos Paoli, partigiano Medaglia d’oro al valor militare, è una vicenda assai nota nel territorio seravezzino dove visse, ma ancora poco conosciuta a Barga, suo luogo di nascita. Grazie alla segnalazione dei familiari all’Istituto Storico Lucchese, si è cercato brevemente di ricostruirne il legame al nostro territorio. All’anagrafe di Barga risulta che Amos Paoli nacque in località Menchi (Filecchio) il 7 settembre 1917, primogenito di Adone, originario di Seravezza, e di Luisa Tomei di Vagli di Sotto. I due genitori non erano sposati e si trovavano momentaneamente a Barga per ragioni di lavoro. Amos fu battezzato, come risulta dall’archivio parrocchiale di Loppia, presso quella pieve il 1° ottobre 1917 (l’atto di battesimo segnala l’8 settembre come data di nascita, in quanto Amos risulta nato alle ore 24 tra il 7 e l’8); madrina al fonte battesimale fu Maria Berrena nei Berti. Queste sono le uniche informazioni che possediamo sul domicilio barghigiano dei Paoli, in quanto la famiglia…

- di Redazione

Il palazzo Pretorio di Barga (dodicesima parte)

Una prima visita ai cinquecenteschi interni di Palazzo Pretorio. Questo è quanto ci prefiggiamo di fare con il presente articolo, ipoteticamente inoltrandoci all’interno del Palazzo nel momento in cui, siamo al 21 dicembre 1546, un Cavaliere di un Podestà, assieme a alcuni maggiorenti del Comune, sta sfogliando delle carte. Di loro immaginiamo vedere gli sguardi che mirano qua e là, e allora possiamo già capire si tratti di una qualche verifica e, infatti, sulla copertina di quel brogliaccio in carta pecora che tengono tra le mani, leggiamo alcune parole scritte in grande: “Inventario dei beni mobili del Comune”. All’istante tutto c’è chiaro, infatti, virtualmente si è entrati nel Palazzo in concomitanza con una delle periodiche visite accertanti che ogni cosa affidata dal Comune al Podestà, come al suo Cavaliere e Consiglio, similmente per l’arredo della parte abitata, sia corrispondente a quanto narra quell’inventario. Ci chiediamo allora: perché lo stanno facendo proprio in questo 21 dicembre 1546? Il più forbito risponde…

- di i.s.

Eventi e manifestazioni a Fornaci nel corso del tempo (prima parte)

Partecipanti a “L’ora del dilettante” (Anni 1941-1942-1943) La più antica manifestazione fornacina, che ancora oggi si svolge in Fornaci Vecchia, è la “Fiera del bestiame e di generi vari”. L’istituzione della festa fu approvata dal Consiglio Comunale di Barga nel luglio 1903. La prima edizione si tenne l’anno successivo, 17 gennaio, giorno della ricorrenza di San Antonio Abate patrono del paese. Ma la più grande manifestazione organizzata a Fornaci è sicuramente la fiera-mercato del 1° Maggio. La rassegna, arricchita ogni anno con mostre di macchinari agricoli, di auto e motocicli, con esposizioni di fossili e minerali, di tappeti ecc…, fa ancora convenire, nelle vie e nelle piazze del paese, come se venisse tramandata generazione dopo generazione, decine di migliaia di persone. Nell’ambito della Festa del 1° Maggio 1979, in uno spazio messo a disposizione dal Comitato organizzatore, fu allestita anche la prima “Mostra di pittura” di autori locali. L’idea era nata da alcuni responsabili della società del Fornaci calcio e…