Storia
Tra storia e leggenda: santa Fennina da Barga, sec. XIV
Diversi anni fa, in visita a Tiglio Alto di Barga, precisamente alla chiesa della SS. Annunziata e annessi, chiedendo a un paesano chi fosse quella figura con le mani giunte conservata sul fondo del corridoio che porta al campanile, così mi fu risposto. Come chi è? Non lo sai? È Santa Fennina! Avevo già sentito quel nome, ma che avesse anche un’immagine mi giunse del tutto nuova.La guardai meglio; gli scattai la presente fotografia, e nel momento mi tornò alla mente la sua storia, che ha del leggendario, e che provo a ricostruire. Correva l’anno 1352 e il territorio di Barga, perché passato nel 1342 definitivamente da Lucca a Firenze, fu sottoposto alle scorribande degli Antelminelli sospinti dai pisani (con mire sulla fortezza di Tiglio) nella figura di Francesco Castracani, che infine pose l’assedio al Castello di Barga.Dalle mura di Barga, in attesa degli aiuti fiorentini, si tenevano sott’occhio le mosse del Castracani tenendo ben lontano le sue milizie. A…
Coppa Toscana: ultima gara del girone eliminatorio per il Barga femminile
Ultima gara del girone eliminatorio per il Barga, sul non facile terreno del Don Bosco di Carrara. Le carrarine hanno dominato il campionato ed in tutta la stagione hanno perso una sola volta, proprio a Barga nella gara di andata di coppa. Al momento le due formazioni sono appaiate in testa e la sfida sarà decisiva per capire chi passerà come prima e potrà quindi giocare la domenica successiva, al semifinale in casa. Il Barga si presenta con tranquillità e già forte della qualificazione, ma incerottata viste le molte assenze dovute ad infortuni. Il Barga dopo aver disputato una stagione molto positiva, sta chiudendo ancor meglio in coppa. Domenica scorsa superando il San Lorenzo nel derby ha infatti conquistato per la prima volta nella sua storia ed in quella del Barga una semifinale. Il fischio di inizio è fissato per le ore 16 a Carrara e la direzione di gara è stata affidata al signor Raffaele Buonavoglia della sezione Aia…
- 1 di Redazione
In ricordo di Santuzza Angelini (Barga 1922 – San martino 1944)
Era l’11 novembre 2013, quando dopo tanti anni sentimmo ripetere un nome: Santuzza Angelini di Barga, uccisa dai nazifascisti il 30 settembre del 1944 a San Martino Caprara, uno dei diversi luoghi del Monte Sole tragicamente coinvolti tra il 29 settembre e il 5 ottobre di quell’anno nella Strage detta di Marzabotto, dal nome del comune maggiormente colpito. Si parla in tutto di circa 770 vittime, che si andarono ad assommare alle altre 560 di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944.Quel nome Santuzza Angelini lo ripeté Anna Rosa Nannetti, bambina sopravvissuta alla Strage di Marzabotto, durante un incontro organizzato dall’ANPI di Barga a Villa Gherardi; un incontro voluto per non dimenticare ognuna di quelle vittime e per far capire su quale sacrificio di sangue si basi l’odierna Repubblica Italiana.Il giorno dopo l’incontro presero contatto con me Sara Moscardini e Vincenzo Cardone, chiedendomi se avevo notizie in merito, ma dovetti rispondere che ero rimasto sorpreso dalla “rivelazione”, rendendomi subito disponibile…
Bruno Sereni e la guerra di Spagna. Dal Ticino spuntano gli articoli scritti per Libera Stampa
In questi giorni in Svizzera, in particolare nel Ticino, a cura della Fondazione Pellegrini-Canevascini, verranno pubblicati gli atti del convegno per i 100 anni di Libera Stampa: Sguardi su Libera Stampa a cent’anni dalla nascita (1913-2013). La pubblicazione offrirà una importante occasione per approfondire la storia di Bruno Sereni ed in particolare gli anni della sua presenza in Spagna.L’occasione la offre lo storico Renato Simoni che all’interno della pubblicazione, nel suo contributo “Il quotidiano socialista Libera Stampa e la Guerra di Spagna (1936-1939)”, si sofferma in particolare sull’apporto di questo nostro concittadino, fondatore del Giornale di Barga, ma sicuramente personaggi di spicco nella storia della Barga del secolo scorso.A Sereni lo storico dedica il capitolo “Bruno Sereni corrispondente di Libera Stampa”.Sereni, negli anni tragici ed intensi della Guerra di Spagna, intrattiene una proficua collaborazione con il giornale “Libera Stampa” per il quale dal 1937 al 1939 scrive ben 67 articoli nei quali riporta con l’intensità tipica della sua penna, il…
“Nei viaggi dell’Ottocento” di Pietro Moscardini
A partire dal 1996 due storici emiliani, Alberto Cenci e Giuseppe Giovannelli, ambedue appassionati del XIX secolo, più precisamente del periodo preunitario, vanno alla ricerca nell’Archivio di Stato di Modena e nell’archivio comunale di Reggio della documentazione esistente riguardante le notizie dei viaggi fatti in Toscana da personaggi più o meno illustri, sudditi del Duca di Modena. Al termine della ricerca una quindicina di piccoli volumi costituiranno una ricca fonte di simpatiche e utili notizie dell’alta Toscana nella prima metà del XIX secolo. In questo articolo riprendiamo quello che interessa più da vicino il nostro territorio, che troviamo nel volumetto secondo dei “Viaggi geografici” di Prospero Fantuzzi. Un viaggio fatto in Toscana nel 1833 da questo signore che all’epoca era il vicesegretario del comune di Reggio Emilia. I suoi viaggi stavano a metà fra il dovere diplomatico e il gusto più semplice di andare a descrivere e ascoltare le voci delle popolazioni dell’Appennino e del contado, con la scusa finale…
- 1 di Pier Giuliano Cecchi
L’antica storia dei canonici del Duomo di Barga
Recentemente, il 18 marzo 2014, l’arcivescovo di Pisa mons. Giovanni Paolo Benotto ha voluto nuovamente nominare tre canonici onorari del Duomo di Barga, così rinverdendo una tradizione istituita nel passato sec. XX da uno dei suoi predecessori, il cardinal Pietro Maffi, Arcivescovo di Pisa dal 1903 sino alla morte, il 1931. In quel tempo, nel 1904, era deceduto a Barga il canonico Pietro Magri, uno degli ultimi eletti prima della soppressione del capitolo che nato nel 1673 fu soppresso nel 1864 per le nuove leggi del Regno d’Italia, quindi il Maffi, almeno ecclesiasticamente, desiderò continuasse questa efficace tradizione locale che rendeva il giusto lustro al millenario monumento.Abbiamo accennato che nel 1673 nacque il Capitolo dei Canonici del Duomo di Barga e allora vediamo quella storia e a chi sorse l’idea che traeva linfa da radici che affondavano nel profondo della storia di Barga, per la viva memoria locale di una più antica Collegiata di Canonici; radici duecentesche che vedremo più…
L’Autore del Beato Felice cappuccino da Cantalice di Barga.
Sul mensile Giornale di Barga del gennaio 2014, quello cartaceo, fu accolto un mio articolo che poneva in evidenza chi fosse in realtà quell’ignoto autore della pala del Beato Felice Cappuccino conservata presso la chiesa dell’Arciconfraternita di Misericordia di Barga, sino a oggi rimasta anonima.L’articolo, corredato da notizie locali di un certo interesse attinenti al pittore per parte della moglie Virginia Lavelli, essenzialmente tiene conto di una pubblicazione pisana curata da Franco Paliaga: “Pittori, incisori e architetti pisani nel secolo di Galileo”, Felici Editore, Pisa 2009, nel cui testo si svela l’autore della tela borghigiana.Tale notizia, com’era da auspicarsi, non è passata inosservata, infatti, in seno al Magistrato dell’Arciconfraternita, il governatore Enrico Cosimini ha informato tutti della novità, seduta stante deliberando di corredare la tela con una targhetta metallica in cui ritorni a essere conosciuto il suo autore che vedremo subito a seguire. Il Beato Felice Cappuccino da Cantalice Olio su tela del sec. XVII di: Giovanni di Alfonso Navarretti…
Su RaiStoria Bruno Sereni: come Nenni nelle maglie della spia fascista Carletti in Spagna.
C’è anche una inedita testimonianza della presenza del barghigiano Bruno Sereni, il fondatore di questo giornale, tra le file degli antifascisti italiani che giunsero a Barcellona per combattere nella guerra civile, nel bel servizio andato in onda su Rai3 e RaiStoria nella trasmissione Il tempo e la Storia.La puntata, intitolata “La spia che tradì Nenni”, si occupa di Mario Carletti, spia della Polizia politica fascista, infiltrata tra le file degli antifascisti italiani presenti in quegli anni tormentati a Barcellona. Fu infatti proprio Mario Carletti , militante comunista, fiero oppositore del fascismo che la polizia politica di Mussolini riuscì a corrompere , a tradire il leader socialista Pietro Nenni, divenendo una fidata spia del regime, l’agente segreto 523.Nella puntata realizzata da Massimo Gamba, condotta in studio da Massimo Bernardini con il tributo dello storico Mauro Canali, si illustra l’attività di Carletti proprio a Barcellona; fu poi il principale artefice del ritrovamento e dell’arresto da parte dei tedeschi di Nenni in Francia,…
1830: scoppia una polveriera di Ponte all’Ania
Tra la nostra gente è drammaticamente vivo il ricordo dello scoppio della polveriera S.I.P.E. di Gallicano che avvenne la mattina del 27 febbraio 1953. Io ero ancora nel mondo dei beati, scalpitante ma ancora da nascere, ma in seguito, dai miei genitori ho imparato cosa volle dire quell’enorme tragedia che segnò di un tratto indelebile la vita della Valle del Serchio. L’anno passato, nel 60° dalla sciagura, c’è stata a Gallicano la commemorazione delle vittime, in tutto dieci, ma forse in pochi sanno che una tragedia simile accadde anche nella dirimpettaia Barga, a Ponte all’Ania, esattamente il 4 novembre 1830, con altri otto morti, forse rimasti ignoti. Se così fosse, solo ricercando nei registri dei defunti della parrocchia di Loppia, come in altre sedi, si potrebbero sapere i loro nomi, così togliendoli dall’anonimato per aggiungerli a quell’interminabile lista dei martiri del lavoro. Nella nostra valle la fabbricazione della polvere da sparo aveva una storia che affondava le radici in epoche…
Se n’è andato il partigiano Tiziano Palandri il vice di “Pippo”
Sabato, a Pistoia, all’età di 92 anni se n’è andato Tiziano Palandri, fu uomo di Manrico Ducceschi, il mitico “Pippo”, e vicecomandante dell’XI Zona Partigiana, combatté, tra l’altro, a Sommocolonia nella battaglia di Natale del 26 dicembre 1944. Dopo la scomparsa di Marino Lucchesi, nome di battaglia “Balilla”, se ne va un altro componente della famosa formazione partigiane. Vittorio Lino Biondi ne ha evidenziato l’importanza: “La figura di Tiziano merita sicuramente una apprezzamento storico maggiore, a mio parere. Fu lui, in effetti, il vero silenzioso e discreto artefice della svolta tattica della XI ° Zona con la sua trasformazione in Battaglione Autonomo Patrioti a Bagni di Lucca nei primi giorni dell’Ottobre del ’44”. Palandri, con la sua azione di comando, nel periodo di assenza di Pippo, evitò la smilitarizzazione e lo scioglimento della formazione. Continua Biondi: “mentre Pippo si trovava per discutere le operazioni e la situazione tattica del fronte tirrenico a Viareggio presso l’HQ della 92° Divisione Buffalo, (situato…
Alfredo Agostini e i suoi colleghi, maestri dello sbalzo su metalli
A Barga l’arte del ferro battuto e dello sbalzo e incisione su metalli ha avuto una lunga stagione con diversi maestri artigiani che vi si sono dedicati con una passione straordinaria che, di là dalla professione, lo svolgersi dell’ordinario lavoro, ha sconfinato nel mondo dell’espressione artistica, cioè creatori di oggetti con un valore estetico.Numerose sono le opere che ci hanno lasciato e che ancora oggi fanno bella mostra di sé in tanti angoli di Barga, pubblici e privati edifici, sia all’esterno come nei loro interni: piatti, anfore, vasi, effigi di personaggi, brocche, cancellate e così dicendo.Un’idea del loro lavoro artistico lo possiamo vedere in mostra presso la Biblioteca Comunale di Barga a Villa Gherardi, dove sono esposte quelle opere che uno di loro, Vincenzo Gonnella, volle donare al Comune di Barga agli inizi degli anni ’80, cioè al momento in cui decise di cessare di battere con meticolosa cura il martello sul rame, argento, e altri metalli, da cui traeva…
L’incredibile malvagità dell’uomo nella testimonianza di Anna Rosa Nannetti
Un incontro commovente e partecipato ha avuto luogo nel pomeriggio di lunedì presso Villa Gherardi a Barga. La sezione barghigiana A.N.P.I. ha invitato Anna Rosa Nannetti, sopravvissuta alla strage di Marzabotto, a portare la propria testimonianza ai convenuti. La signora Nannetti, fortemente impegnata in favore dell’associazione dei familiari delle vittime e autrice di diversi volumi in merito, ha ricordato con toni estremamente pacati ma risoluti i fatti legati all’eccidio del Monte Sole, avvenuti quando aveva appena quattordici mesi. La strage a tutti ben nota coinvolse il territorio dei tre comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944: in questi giorni il sedicesimo battaglione delle SS (la stessa divisione che perpetrò l’eccidio a Sant’Anna di Stazzema), al comando del maggiore Walter Reder, uccise circa 770 persone, tra cui centinaia di bambini, violentando e rapinando la terra del Monte Sole. Al processo intentato a Reder dopo la fine del conflitto, al magistrato che gli…