Storia
Due antichi organari barghigiani
Sono ancora ignote le origini artistiche di questi due sacerdoti barghigiani. Poichè in alcuni casi Piero Pieroni operava contemporaneamente al celebre organaro di Volterra, Giovanni Biancucci, è probabile che ne sia stato allievo. Nel 1526 Biancucci aveva ultimato un organo nel duomo di Pietrasanta ed è probabile che Pieroni, allora cappellano a Pisa, lo avesse conosciuto in questa occasione. Al 1531 infatti risale la prima notizia della sua attività come curatore dell’organo pisano. Una nota curiosa riguarda la frequente abitudine del Pieroni di non portare a termine i lavori intrapresi, forse perchè aveva troppi impegni o come sacerdote o come costruttore di organi. L’ultima notizia dell’attività è nell’anno 1556. Iacopo Talinucci sembra avere operato in modo meno continuativo ed occasionale. Piero Pieroni Sacerdote ed organaro assai attivo nella provincia di Pisa a partire dal 1531 circa. Operò anche nel duomo di Barga. Da un documento relativo all’abbazia di S. Michele in Borgo di Pisa, emerge che nel 1557 era deceduto.…
L’enigma della storia dell’organo della Fornacetta (seconda e ultima parte)
Nel precedente articolo ci siamo lasciati con l’annuncio che con il presente articolo avremmo fatto conoscere il prof. Giuseppe Bonaccorsi, l’autore dell’organo di Santa Maria Assunta della Fornacetta di Barga, così come faremo. Iniziativa che tramite questo sito, e per la prima volta, ha il potere di farlo presente a tutti quelli che s’interessano di studi sugli organi e loro fabbricanti. Intanto, per ora iniziamo con un ricordo che ne fa di lui Pietro Groppi nella sua Guida di Barga edita dall’omonima tipografia nel 1901, precisamente estratto dalle pag. 99-100, dove di questo straordinario personaggio barghigiano ci dice che profuse ogni sforzo per abbellire e ingrandire a sue spese questa chiesa della Fornacetta, poi dotandola di un organo, oggi ritenuto straordinario, con maestria da lui costruito: “La chiesa di questo Sobborgo (La Fornacetta) è dedicata all’Assunzione di Maria; e fu ingrandita ed abbellita a spese di quei popolani e segnatamente da Giuseppe Bonaccorsi che oltre ad altri doni da lui…
Giovanni Pascoli, Giacomo Puccini e Butterfly
Con l’inizio del sec. XX in Pascoli nasce possente una passione: il teatro; che sino alla morte lo terrà in un assillo culturale tra i più cocenti. Questa tentazione lo tenne molto in ansia, ma mai riuscì a piazzare alcuni suoi lavori di una certa pretesa, salvo poesie e lavori teatrali come Il Ritorno di Odisseo, Il Sogno di Rosetta e poco altro. Con questa idea intrattiene diversi contatti con vari musicisti e tra questi anche Puccini, con l’idea gli musicasse l’Inno degli studenti Calabro-Siculi di Messina “L’Antica Madre”, che poi musicò nel 1900 Giovanni Zagari. Il primo avvicinamento tra Pascoli e Puccini, con riferimento ai documenti conservati a Casa Pascoli, risale al 1897 e avvenne per interposte persone. Pascoli voleva sapere se Puccini reputava possibile un’intesa. L’incarico di ciò il Poeta lo affidò al direttore del Marzocco Angiolo Orvieto, il quale sua volta si mise in contatto con il musicista Carlo Cordara e questi con Puccini. Per trafila inversa…
L’enigma storico dell’organo della Fornacetta di Giuseppe Bonaccorsi (prima parte)
La Fornacetta è uno dei sobborghi a est di Barga e s’incontra uscendo dal Castello di Barga per la Porta Macchiaia. Si raggiunge scendendo una strada larga circa quattro metri, ricavata con il riempimento di due muri in pietra, un manufatto che ha qualche secolo e collegò definitivamente la Fornacetta al Castello. Prima, in antico, a quel distacco del sobborgo dalla Porta Macchiaia pare, perché non esiste memoria, si ovviasse con un difensivo ponte mobile in tavole poggiante su due spalle in pietra. Dopo aver disceso la strada eccoci alle prime case della Fornacetta che sfilano ai due lati della stessa strada, che risale sino all’antica chiesa di Santa Maria Assunta, che si porge alla vista del passeggero come il termine del suo viaggio, mentre potrebbe proseguire per due diramazioni che fiancheggiano la stessa chiesa. Comunque noi siamo arrivati alla nostra meta ed entriamo per vedere e poi parlare un poco dell’organo che sta nella sua cantoria sopra l’ingresso e…
Degli organi della SS. Annunziata e organari di Barga
Leggendo l’interessante articolo di Renzo Giorgetti “La Chiesa della SS. Annunziata e il suo organo” mi sono sentito sospinto al presente articolo, che alla bella descrizione dello stesso Giorgetti, esperto della storia degli organi toscani, apporterà dei dati locali e altro. Intanto, va detto che Renzo Giorgetti con i suoi articoli sugli organi di Barga, pubblicati su questo sito: Duomo, S. Agostino, S. Francesco, S. Rocco, SS. Crocifisso e poi SS. Annunziata, ci ha offerto uno spaccato storico barghigiano di sicuro interesse e fascino. Venendo all’argomento del presente articolo vediamo, così come narra Giorgetti, che la Compagnia della SS. Annunziata l’anno 1673, decide di dotare la chiesa di un organo, decidendo di collocarlo sopra una cantoria di pietra da costruirsi e che poi realizzò Jacopo Vannucci. Quel nome Jacopo Vannucci non mi suonava nuovo per Barga, infatti, andando a rivedere la pubblicazione dello Stato delle Anime di Barga dell’anno 1702, che realizzai nel 2009 con Cristian Tognarelli, ecco apparire nel…
Appendice a Il cimitero di Barga ieri e oggi. “La Bimba dai boccoli d’oro”
Entrando nel cimitero di Barga e giunti alla chiesa che sta sul fondo, svoltando a destra, dopo pochi metri, possiamo vedere una statua di marmo che intenerisce. Raffigura una bimba che va, come giocando tra sassi che spesso stanno tra i prati della nostra valle: luogo di giochi sempre sognati? Il suo andare è senza sorriso ma il passo è sicuro e leggendo le parole che le stanno sotto, par di capire il perché del suo “leggiadro” avviarsi, forse perché la vita non le aveva riservato granché di bello, tanto da non rimpiangere la Terra, ma leggiamo: Aida CardosiCara e buona fanciullaGodè soli due anniLe carezze dei genitoriGiovanni e IsolaE non rimpianse la TerraQuando dopo 12 anni di vitaPotè riunirsi con loroIl 13 ottobre 1905. La scultura ci fa immaginare la bimba dodicenne che nell’addio sia scesa finalmente e, come non mai, dal suo letto e vestita della sola camicia da notte, abbia preso la via che la ricongiungerà a…
Secondo incontro sulla prima guerra mondiale col prof. Sereni
Si è tenuto sabato presso la fondazione Ricci il secondo del ciclo di incontri dedicati alla prima guerra mondiale e tenuto dal prof. Umberto Sereni, ordinario di storia contemporanea presso l’Università di Udine. Il prof. Sereni ha tenuto una conferenza sui “poeti in guerra“, partendo da Pascoli per approdare a D’Annunzio e Ungaretti. Il conflitto fu infatti inaspettatamente un momento in cui i poeti in Italia divennero protagonisti e fautori delle vicende che andavano consumandosi, arrivando a ricoprire un ruolo significativo nel campo degli interventisti. In questo panorama Giovanni Pascoli, che la guerra non la poté vivere direttamente in quanto morì nel 1912, già da diversi anni si era rivelato un precognitore rispetto agli eventi che andavano consumandosi nel panorama europeo. Un primo accenno si può trovare già nel discorso di inaugurazione del busto di Pietro Angelio, tenuto il 27 settembre 1896: Pascoli parla della speranza riposta dall’Angelio in Cosimo de Medici nello “cacciare i barbari dai confini della patria…
Barga e i possedimenti nel modenese: il Lodo di Pierino Belli del 1568
I “lombardi”, termine con cui si è soliti indicare bonariamente i nostri vicini di Sant’Anna e Pievepelago, non si sono mai rassegnati a riconoscere l’antica estensione del territorio storico di Barga nel versante emiliano in corrispondenza di parte della Selva romanesca. La storia delle inevitabili contestazioni tra le due comunità è densa di avvenimenti. Riportiamo alcuni dei fatti documentati più rilevanti: 1374: La sentenza relativa al processo tra Obizzo da Montegarullo e Barga, conferma la proprietà di quest’ultima nella Selva Romanesca; 1411: controversia tra i comuni di Barga e Pieve per i confini: dal deposto dei testimoni resta provato che il comune e l’università di Barga possedeva di là dalle alpi, verso la Rocca a Pelago delle terre boscate in luogo detto Selva romanesca…che il suo possesso era ad immemorabili…1420: il comune di Siena viene chiamato ad arbitrare la vertenza. In sostanza si conferma la proprietà di Barga e si precisano alcuni termini di confine; 1454: altro strumento di concordia…
Per una storia dell’organo del duomo di Barga
Molti anni fa avevo consultato un antico registro di entrate ed uscite dell’Opera di S. Cristoforo per ottenere qualche notizia sulle origini del primo organo. La prima notizia sulla presenza di uno strumento, a causa della mancanza di documenti antichi, risale all’anno 1545 e riguarda un intervento di restauro. Non è possibile risalire alla costruzione del primo organo in quanto antecedente alla suddetta data. Le poche righe annotate in merito alla riparazione sono comunque importanti poichè documentano l’attività di due celebri sacerdoti barghigiani, dediti anche alla costruzione e riparazione di organi. Si tratta di Piero Pieroni e Iacopo Talinucci che nell’anno 1545 eseguirono alcuni lavori allo strumento: “A prete Jacopo Talinucci per spese d’acconciar l’organo, registrato a registro a carta 5, polizza degli Operai lire 12. A prete Piero Pieroni, maestro d’orghani per havere temperato e accordato l’organo lire 8 et havere fatto le mollette d’ottone et incollato tutto, per polizza degli Operai, lir 15.10”. Sull’attività di questi due organari,…
Centenario della Grande Guerra: primo incontro-lezione con Umberto Sereni
Cento anni fa lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Un evento che rivoluzionò gli assetti geopolitici d’Europa e avviò una lenta ma potente rivoluzione culturale e di costume. Una ricorrenza che non poteva essere ignorata, tanto è grade ancora il bagaglio di testimonianze e conseguenze che ci ha lasciato. Per questo si terranno tre incontri (oggi il primo) presso la sede della Fondazione Ricci per parlare dei mille argomenti della Prima Guerra Mondiale con relatore Umberto Sereni, professore di storia contemporanea all’Università di Udine, che tra l’altro, aveva già aperto i festeggiamenti per la Grande Guerra dedicando un inconto alla rivista “Eroica” ed inaugurando una lapide che ricorda la tipografia barghigiana che la stampò. La prima “lezione”, tenutasi oggi 18 ottobre presso la Fondazione Ricci, è stata dedicata ai presupposti e allo scoppio del conflitto con una conferenza di un’ora dal titolo “1914. La Guerra in Europa” per sviluppare la quale si è partiti dal background socio-politico per arrivare ai…
Il cimitero di Barga ieri e oggi (sesta e ultima parte)
Eccoci di nuovo al Cimitero di Barga per quest’ultima visita che vi faremo in attesa della ormai imminente ricorrenza novembrina dei Morti.Nella quinta visita ci siamo dovuti fermare di fronte a un mare di memorie storiche artistiche sul luogo che il nostro amico ci ha fornito e che oggi riprenderemo, essendo egli ancora con noi. Oggi desideriamo sapere della possibile storia di alcune opere d’arte, argomento rimasto in sospeso dopo diverse informazioni, poi passeremo alla parte nuova del cimitero che è qui accanto, al lato est, nel quale si entra anche da qui ma che comunque ha un suo cancello esterno d’entrata, per il vero, circa l’estetica, da sistemare in maniera più conveniente. Allora riprendiamo il nostro discorso e sentiamo cosa ci racconta l’amico.Bene, osservate le cappelle gentilizie e vedrete che nelle lunette d’ingresso spiccano opere religiose o sculture di vario genere, tutte di un certo pregio artistico e che rendono ammirevole e monumentale il sacro luogo in cui ci…
Il cimitero di Barga ieri e oggi (quinta parte)
Siamo tornati al cimitero per un’ultima visita. Oggi è il 29 settembre 2014, e all’ingresso ci siamo imbattuti in diverse persone del Comune di Barga: amministratori e impiegati con la presenza del Sindaco, con loro persone che sappiamo impegnate nell’Arciconfraternita di Misericordia, antica associazione che nel cimitero, oltre al suo campo a sterro, ha molte edicole di sepoltura. Sentiamo che stanno discutendo del futuro del sacro luogo, di come renderlo migliore nell’aspetto; forse hanno letto anche i nostri articoli passati e speriamo che sul da farsi decidano per il meglio. Ora si avvicina a noi una persona che ha fatto visita ai propri cari divisi in cinque distinte sepolture; forse vuole condividere con noi la brutta impressione che fa il luogo o solo chiacchierare. Buona la prima, infatti, inizia a lamentarsi dei trascurati servizi e in generale della manutenzione, così indicandoci i muri di cinta all’ingresso infestati da erbacce e muschi che sconnettono la cortina di mattoni, il cancello non…