Rubriche

- di Pier Giuliano Cecchi

STORIA DEL CULTO DI S. ROCCO A BARGA – Anno 1479 – Sancti Rochi Festivitatis Veneratio –

Una nuova pubblicazione a cura di Pier Giuliano Cecchi STORIA DEL CULTO DI S. ROCCO A BARGA – Anno 1479 – Sancti Rochi Festivitatis Veneratio – di Pier Giuliano Cecchi ———————————————– Dedico questo modesto lavoro di ricostruzione storica, condotto con quella grande passione che nutro per la storia del mio Paese, alla memoria dell’ avo Pietro Lunardo Cecchi di Castiglione (1712-1799), nell’ arte delle “carte” degno figlio di Domenico (1678-1745), che nel lontano 1749, il 10 ottobre, nella chiesa di S. Rocco al Giardino di Barga celebrò le sue nozze con Maria Lucia del maestro Giovanni Lorenzetti di Castelnuovo, testimoni il Sig. Francesco del q. Giulio Tallinucci e il Sig. Pietro q. Baldassarri Vannucci, entrambi di Barga. A lui unisco la memoria di mio padre Elfo, che nel dopoguerra 1940-45, lavorò alla ricostruzione della chiesa danneggiata durante il periodo della “Linea Gotica” . Era il 13 agosto 1479 e i Consoli della Terra e Podesteria fiorentina di Barga, assieme al…

- di Cristian Tognarelli

CAPITOLI DELLA VENERABILE CONFRATERNITA DI SAN ROCCO DEL GIARDINO DI BARGA (1711)

Un documento inedito presentato per noi da Cristian Tognarelli – Nota a margine del retro copertina a 14 Agosto 1639 l’Eminentissimo Franciotti diede licenza al Gio: …… Mazzolini Vicario Foraneo per il di 16 detto di benedire la Chiesa di S. Rocco Premessa Leggendo alcuni testi inerenti la vita religiosa a Barga, ho rilevato che una grande quantità di materiale riguardante le varie Confraternite è andato distrutto o disperso nel tempo; così, quando per puro caso, visitando il sito di una famosa libreria antiquaria lucchese, mi sono imbattuto in un manoscritto che trattava dello Statuto della Confraternita di San Rocco del Giardino di Barga, l’ho voluto acquistare per poi poterlo riprodurre, confidando nell’infinita pazienza dell’amico Pier Giuliano Cecchi per una più accurata raccolta di notizie e per la partecipazione alla stesura , così da restituire a Barga un pezzo di storia perduta. Questo piccolo opuscolo realizzato con i nostri limitati mezzi , si prefigge lo scopo di divulgare notizie storiche…

- di Redazione

ALBUM DELLA MEMORIA

Anno 1973: un gruppo di Bargo-scozzesi a Paisley – Questa foto è stata scattata a Paisley, presso il ristorante Cardosi che si trovava in Causeside St. diretto dai fratelli barghigiani Rino, Renzo, Bruno e Franco.Si tratta di un incontro tra tanti bargo-esteri della cittadina ed il console generale italiano ad Edinburgo, Lucio Savoia.Nella foto sono stati riconosciuti nella fila in alto Toni Biagi, Liana Biagi, Angelo Giusti, Elda Corrieri, Ennio Pieri, Cinque Grana, Rwnzo Cardosi, Eva Cardosi, Dante Toti Carlo Cardosi.Nella fila in basso Jimmy Corrieri, Aldo Lucchesi, Mary e Fredy Corrieri, il console Lucio Savoia e Vanda Lucchesi.Ringraziamo l’amic Allan Toti che ci ha messo a dispoisizione questa bella immagine.

- 1 di Redazione

IL LIBRO SUL DUOMO DI BARGA

Una recensione del libro scritto da Pier Carlo Marroni Il libro sul Duomo di Barga Durante le feste di Natale abbiamo sicuramente trovato il tempo per leggere il libro scritto da Pier Carlo Marroni: “Il Duomo di Barga”, il quale tratta della storia del nostro Duomo. A chi non l’avesse ancora letto lo consigliamo di farlo, perché è un libro sicuramente interessante, sia quale guida per inoltrarci alla conoscenza del sacro edificio – chiarisce l’autore, letto dal suo esterno, nelle varie fasi costruttive: antiche scritte, ornamenti e sculture – come per le affascinanti osservazioni che si ritrovano nel testo circa le origini del monumento. Spunti dell’autore, frutto in qualche misura di una nuova e personale visione di quella storia, che prendono Fawio da un attento esame del particolare simbolismo medioevale rappresentato in tante sculture, interamente pubblicate nel libro, visibili nelle mensole su cui poggiano i numerosi archetti ornamentali del Duomo. Infatti, da un’attenta osservazione e condotti per mano dall’autore, possiamo…

- di Alessandro Marchi

LA STORIA DEL “1° MAGGIO” DI FORNACI

48 anni di questa manifestazione La storia del 1° Maggio a Fornaci nasce quarantotto anni fa ed è legata indissolubilmente al Moto Club Fornaci ed all’idea che allora ebbero il presidente Vambo Bonfanti ed i suoi collaboratori. Era il 1960 ed un gruppo di amici, con Vambo in testa, si ritrovavano per fare “una festa a Fornaci”; una festa che, ripetuta nel tempo, avrebbe scandito una data importante: la “festa del lavoro”.Se si pensa che sono passati 48 anni, che tra due anni si celebrerà in grande stile il cinquantennale di questo appuntamento possiamo dire che il Moto Club aveva visto giusto e che oggi come allora la festa mantiene lo stesso spirito.Con il Motoclub nacque allora la Mostra della Motorizzazione, tra gli eventi principe della expo Fornacina. Riunendo i mezzi degli appassionati centari di allora, grazie anche alla collaborazione di piloti del posto, si dette vita ad una prima esposizione di motocicli e Vespa. Tanto è cambiato da allora…

- Commenti disabilitati su A PROPOSITO DEL MARZOCCO DI BARGA di Antonio Nardini

A PROPOSITO DEL MARZOCCO DI BARGA

L’angolo della storiaSopra uno dei pilastri che sorreggono l’arcata deLLa Loggia del Mercato di Barga è collocato, scolpito in pietra serena, il leone, chiamato comunemente “Marzocco”, simbolo della Repubblica Fiorentina.È simile, ma in dimensioni più ridotte, a quello realizzato da Donatello nel 1420 e conservato presso il museo nazionale di Firenze.Il leone accosciato trattiene lo scudo col giglio, simbolo della potenza e dell’indipendenza della città, mentre quello di Barga reca sul fianco destro uno stemma raffigurante un grifone, favoloso animale metà aquila e metà 1eone che appare molto frequentemente in araldica con varisignificati.Un grifone figura nello stemma nobiliare del Cavaliere di Santo Stefano Fausto Beltramini che fu Podestà di Barga nel 1585 ed è quindi presumibile che il nostro “Marzocco” sia stato ordinato in quell’anno a sua cura e spesa.Ne11’archivio comunale non vi è traccia né dell’ordinazione, né del costo dell’opera e relativo pagamento mentre, per quanto concerne la colonna con l’emblema mediceo, eretta nel 1548 in onore del Granduca…

- di Antonio Corsi

QUEI LUNEDI’ DI PASQUA

Ricordi del prof. Antonio CorsiMan mano che l’ avvenire va facendosi sempre più breve e il passato proporzionalmente più lungo, fino talora a dare brividi di vertigine a chi voglia impavidamente guardarlo, viene tuttavia di mano in mano accrescedosi la tendenza a rileggerlo, quel passato: con l’ inevitabile corredo di sorridenti nostalgie e in certi casi, perché no? anche di qualche rimpianto.E quel desiderio di far riemergere e di ridefinire particolari ormai sull’ orlo dell’ oblìo più totale, spinge ogni tanto a ricercare, a “ripescare” nelle vecchie scatole che le custodiscono, le fotografie, certe sbiadite, tutte ancora da organizzare (meglio tardi che mai ! ) secondo un ordine di tempo – o di categoria: la scuola e le gite scolastiche, le vacanze, le passeggiate in montagna; e poi gli incontri con vecchi amici ritrovati -…Nel riguardarle, di volta in volta insorgono emozioni, sorrisi, tremori. E càpita che ci si accorga, d’ un sùbito. che tra le altre, di quelle Quarantore,…

- di Redazione

LA PIEVE DI LOPPIA

L’intervento dell’Arcivescovo Plotti E’ impossibile pensare ad una chiesa, senza immaginarla frequentata dal Popolo di Dio, che vive e trova in essa la più autentica identità cristiana. Ho celebrato, in questi anni del mio servizio episcopale, molte volte in questa stupenda Pieve e ho sempre immaginato, forse distraendomi dalla concretezza del rito, alle migliaia di persone che in tanti secoli di esistenza, hanno pregato in questo luogo sacro, hanno portato davanti all’altare le loro gioie e i loro dolori e hanno trovato risposta ai loro interrogativi esistenziali. Novecentocinquant’anni di storia, trascorsi e vissuti nella ricerca di Dio, del Suo amore e della Sua misericordia, per accogliere la Sua venuta nel mondo come Salvatore e incarnare così la fede nella vita quotidiana. Ogni chiesa, anche le più moderne e di recente costruzione, sono il segno e il luogo dove questa armonia tra cielo e terra si realizza e dove si compie la ricomposizione tra esigenze terrene e aspirazioni eterne. E’ questo…

- di Redazione

UNA PARTE VIVA E VERA DELLA NOSTRA STORIA

Il saluto del sindaco del Comune di Barga Umberto Sereni Dobbiamo essere riconoscenti a quei bravi parrocchiani di Loppia che si sono dedicati a promuovere le iniziative per onorare degnamente il 950° anniversario della consacrazione della Pieve. Questo importante appuntamento meritava un’attenzione speciale perché è parte viva e vera della nostra Storia. Per secoli infatti la Pieve di Loppia per un vasto territorio che comprendeva tanta parte della valle del Serchio ha rappresentato il riferimento e la guida: Era a Loppia che si trovava il fonte battesimale ed era a Loppia che anche da paesi lontani si portavano i bimbi appena nati per celebrare la loro consacrazione a Cristo. Per comprendere il ruolo e l’importanza che aveva allora la Pieve di Loppia sono sufficienti le parole del canonico Pietro Magri che nel libro “Il Territorio di Barga” con il quale illustrava le tante storie del nostro Comune scrisse che “la Pieve di Loppia era un mezzo Vescovato”. E allora da…

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“… QUANDO NACQUE LA PIEVE DI LOPPIA”

La storia dei suoi 950 anni “….quando nacque la Pieve di Loppia” In un recente volantino, distribuito in occasione della benedizione delle case del 2007 nel circondario di Loppia, si poteva leggere una precisa nota storica che così diceva: “Era il 4 febbraio 1058, un sabato, quando il vescovo di Lucca Anselmo da Baggio, il futuro papa Alessandro II, si recò a Loppia per consacrare la nuova costruzione sacra e dare inizio ad una nuova era della sua incisiva storia millenaria….” Vi si poteva inoltre trovare un’altra importante frase “…. risorse nella nostra valle la Pieve di Loppia, per desiderio della Contessa Beatrice di Canossa che tendeva a imprimere nel suo dominio e anche in quelli circostanti un segno concreto della presenza religiosa”. Beatrice era la madre della più famosa Matilde di Canossa, che all’epoca aveva 12 anni; da 6 anni erano rimaste sole a governare i loro possedimenti, perché il grande Bonifacio (marchese di Toscana) era morto nel 1052…

- di Nicola Boggi

LE CELEBRAZIONI PER I 950 ANNI DELLA PIEVE ROMANICA DI LOPPIA

Ecco la cronaca degli appuntamenti del 3 e 4 febbraio 2008 Una grande folla di fedeli ed amanti dell’arte ha partecipato alla due giorni di celebrazioni dedicate alla specialissima ricorrenza dei 950 anni dalla consacrazione della Pieve di Santa Maria Assunta in Loppia. Le manifestazioni si sono aperte nel pomeriggio di domenica 3 febbraio, quando la splendida pieve è stata il teatro di un concerto dedicato alla musica sacra intitolato “La musica incontra l’arte”. Si sono succedute una serie di esibizioni da parte delle più conosciute ed apprezzate corali della Valle del Serchio. Le suggestive esibizioni sono state intervallate da alcuni saggi teorici aventi ad oggetto una veloce presentazione compiuta da ricercatori locali della storia e delle tante opere d’arte ospitate nella medioevale pieve. Questi interventi hanno rappresentato una sorta di anticipazione di un volume di prossima pubblicazione che approfondirà proprio questi temi e che sarà presentato al pubblico in primavera. L’appuntamento centrale delle celebrazioni era però in programma per…

- Commenti disabilitati su Il supplemento dedicato ai 950 anni della Pieve di Loppia di Redazione

Il supplemento dedicato ai 950 anni della Pieve di Loppia

Tutte le notizie relative ai festeggiamenti svoltisi il 4 febbraio scorso, nel 950° anniversario della consacrazione dell’antica Pieve Romanica; le notizie relative al restauro; le immagini più belle della Pieve