Rubriche

- di Pier Giuliano Cecchi

Breve storia della “Via dei Remi” e della “Vetricia”

LA VIA DEI REMIOgni sentiero di montagna non nasce a caso ma è la conseguenza di uno spontaneo e continuo calpestamento, attuato su di un tratto di terreno, da parte di chi abita o di chi si reca in certi luoghi seguendo un preciso percorso per delle ovvie necessità difficilmente databili. Tra le ovvie necessità dei Barghigiani – fiorentini dal 1341 sino all’unità d’Italia – che dettero inizio a dei tracciati vere e proprie strade più o meno larghe c’era quello del trasporto a valle, effettuato con buoi e vacche, del legname tagliato con fini commerciali nei boschi della comunità, i quali, si estendevano anche al di là del crinale appenninico nella “Selva Romanesca” oggi in provincia di Modena. Un’attività molto redditizia e di antichissima memoriache dette origine alle cosiddette vie del “traino” che nel primo quarto del XVII sec. iniziarono a essere convenzionalmente identificate col nome di vecchia e nuova “Via dei Remi”. La vecchia era quella in abbandono…

-

L’Antica Collocazione del pulpito del Duomo di Barga

DAGLI APPUNTI STORICI DI MARIA VITTORIA STEFANI”L’ANTICA COLLOCAZIONE DEL PULPITO DEL DUOMO DI BARGA”INTRODUZIONEIl “superbo” Duomo di Barga – usiamo l’appellativo con cui definì il nostro maggiore monumento il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi quando venne in visita a Lucca – inseritò lassù al centro della Rocca dell’antico Castello di immemorabili origini, è senz’altro la più importante attrattiva turistica del luogo. Lo possiamo constatare dai tantissimi visitatori, che durante tutto l’arco dell’anno, da ogni dove muovono a visitarlo, anche perché al suo interno è conservato uno dei più bei pulpiti di marmo di tutta la Toscana. Questi, come nei tratti principali il Duomo, è opera di quelle maestranze comacine che nel corso 1100 e 1200 solcarono la nostra regione, le sue città, i borghi, lasciando in tantissimi luoghi l’impronta della loro affascinante e stupenda arte, come ieri, anche oggi sommamente ricercata.Per quei pellegrini in cerca delle loro memorie – sorta di moderni “comacini” senza scarpelli – Barga è tra…

- 1 di Redazione

E’ uscito L’Ora di Barga dell’aprile 2009

E’ uscito il nuovo numero del mensile dell’Unità Pastorale di Barga, San Pietro in Campo e Sommocolonia, “L’Ora di Barga”Leggi il giornale

- Commenti disabilitati su – di Redazione

- 1 di Redazione

E’ uscito il nuovo numero de “L’Ora di Barga”

Sabato e domenica scorsi è stato diffuso nelle chiese dell’Unità Pastorale di Barga, San Pietro in Campo e Sommocolonia il nuovo numero de “L’Ora di Barga”, periodico della comunità parrocchiale.Scarica e leggi “l’Ora di Barga”

- di Redazione

L’Ora di Barga del febbraio 2009

E’ uscito il numero 469 de L’Ora di Barga, febbraio 2009.Se vuoi leggere le notizie scarica il file sotto Leggi

- di Redazione

E’ uscito Il Segno dell’8 febbraio 2009

E’ uscito il nuovo numero de Il Segno, periodico della Unità Pastorale di Fornaci, Loppia e Ponte all’Ania; edizione di domenica 8 marzoQui sotto puoi scaricare e leggere il giornale

- di Redazione

Il Segno di domenica 22 febbraio

E’ uscito il nuovo numero de Il Segno, periodico della Unità Pastorale di Fornaci, Loppia e Ponte all’Ania; edizione di domenica 22 febbraioQui sotto puoi scaricare e leggere il giornale

- 1 di Pier Giuliano Cecchi

Le terracotte robbiane di Barga

Tra le varie opere d’arte che sin dall’antichità si conservano a Barga, spiccano per qualità e quantità le terracotte robbiane – pale, medaglioni e statue – le quali ornano, in primis, la chiesa di S.Francesco dell’omonimo convento situato nei pressi dell’ospedale cittadino, fondato nel 1471 dal beato frate Michele da Barga; poi la chiesina di S.Elisabetta, collocata nel complesso dell’antico monastero dell’ordine francescano delle Clarisse di Barga, oggi detto Conservatorio, fondato nel 1456 sempre sulla spinta del Beato testé ricordato. Continuando con le terracotte conservate nel Duomo di Barga, le quali vi giunsero in vari tempi (almeno due delle tre presenti) dai due luoghi francescani ricordati. Infine la piccola opera consevata nel cinquecentesco oratorio di S.Rocco a Tiglio. In tutto sono 10 opere, che salgono ad 11 con la bella pala in terracotta visibile nel Duomo di Barga, la quale, rimasta senza i colori e l’invetriatura, nonostante sia attribuita ad un ignoto plasticatore toscano, per la similitudine dei tratti artistici,…

-

L’angolo della storia: A proposito dei danni del maltempo a Sommocolonia

Le abbondanti ed insistenti piogge dello scorso gennaio hanno causato anche nel territorio di Barga gravi danni fortunatamente senza provocare vittime.Smottamenti e cadute di alberi sono avvenuti un po’ ovunque, ma il caso più preoccupante si è verificato nella frazione di Sommocolonia, vicino alle abitazioni poste nei pressi della torre, dove è franata una ingente massa di terra.Per motivi di sicurezza alcune famiglie hanno abbandonato le loro case come avvenne -per le stesse ragioni- più di centocinquanta anni or sono.Il 18 gennaio 1855 iniziò a nevicare con violenza ed il fenomeno si protrasse ininterrottamente per alcuni giorni. Cadde così tanta neve che il 25 e i giorni successivi si dovettero puntellare alcuni tetti del castello di Barga e scaricarne molti altri dalla neve aggravando le difficoltà della circolazione nelle vie interne. Il 28 un freddo intenso ghiacciò il manto di neve che stava sciogliendosi e agli spalatori occorse una settimana per rimuovere lo strato ghiacciato solo nelle vie principali. Persistendo…

- di Pier Giuliano Cecchi

Come visse Barga l’immane tragedia della campagna di Russia

A MIO ZIO GIULIANO(Disperso in terra di Russia durante la Seconda Guerra Mondiale e che mai conobbi.)La mia animaSciogliesiTra le affettuose righeCòlte nell’immoto Dei ricordi.Caldo e calmo è quel soleTornato a parlarmiCon voci amateO che vidi fremereD’infinità Pietà.Insieme carezziamoQuegli immaginati sogniColmi d’azzurroE di occhi lontani.Nel mentre piovono su di noiBalenii d’agostoChe s’infrangonoIridescenti d’amore.Dedico questo più che modestissimo opuscolo, alla memoria di tutti quei Giovani che dal Comune di Barga presero parte alla tragica campagna di Russia del 1941-43. Particolarmente ai tantissimi, troppi, che non poterono far ritorno alle loro case; nella maggior parte dati per dispersi.Ovviamente un pensiero particolare lo rivolgo allo zio Giuliano Cecchi (solo a scriverne il nome mi vengono i brividi) che seppur non ho mai conosciuto sento in me tra coloro a cui dono e donerò infiniti attimi di memoria.Nel momento mi corre il dovere di ringraziare Luca Galeotti per aver accolto nel “Giornale di Barga” l’idea di ricordare quei Giovani, la cui memoria ci auguriamo…

- di Vittorio Biondi

La battaglia del 26 dicembre 1944 a Sommocolonia

Pomeriggio del 25 dicembre ‘44, Natale. Il plotone del Battaglione Autonomo Patrioti al comando di “Leone” è appena smontato, ma rimane in paese. Festeggiano il Santo Natale. Il Ten. Sommati, un ufficiale del Regio Esrecito Italiano, che combatte nelle file della XI Zona (assieme a molti altri ex ufficiali e sottufficiali del R.E.I.), assieme al collega americano Ten. Jenkins, ha la percezione che i tedeschi attaccheranno presto. Ci sono precisi segnali rivelatori. Per questo Sommati e Jenkins inviano urgentemente la sera del 25 un messaggio a mano al Comando a Barga, tramite il patriota Corneli Ambrogio detto “Balistite”; gli ufficiali che lo leggono non gli danno importanza e rimandano indietro il patriota messaggero, schernendolo per latroppa preoccupazione.L’attacco a Sommocolonia inizia verso le 04,00 del 26 dicembre, con la 3.a Compagnia del 4° Hoch che attacca frontalmente il paese, proveniente dalla strada di Lama. La compagnia incappa involontariamente in un campo minato difensivo la cui posizione era stata variata alcuni giorni…