Era il 30 maggio 2019, quando su questa testata pubblicai l’articolo “Castiglione Garfagnana intitola il Museo a Samuele Cecchi” e così iniziavo il racconto:
“Il 6 febbraio di questo 2019 ci ha lasciato Samuele Cecchi, memoria storica di Castiglione Garfagnana, studioso della sua storia e tradizioni, appassionato cultore del turrito Castello, delle sue storiche figure, dei personaggi che in vari secoli hanno dato molto per la Comunità, comunione di persone che da subito hanno riflettuto su tanta perdita e quale fosse il migliore modo per onorarlo e sentirlo vivo nei ricordi.”.
Questo era lo ieri di un’operazione culturalecastiglionese tesa a mantenere vivo un ricordo che, come dalle intenzioni, hatracciato la via affinché tale a tanta memoria non si perdesse ed eccoci all’oggi. Cosicché la mattina di sabato 8 febbraio 2025, presso la sala consiliare “G. B. Santini” del Comune di Castiglione Garfagnana, si è avuta la presentazione del libro che, come dal titolo, storicamente ripercorre le bellezze dell’antico territorio garfagnino, titolo: “Le perle di Castiglione bella – Le Frazioni” di novantacinque pagine, che raccoglie articoli storici di Samuele Cecchi, nella stampa curata dal bravo Matteo Marcalli per l’Associazione Musica Arte e Cultura di cui è presidente. Un ragazzo, un musicista che sente dentro di sé non solo le note di un bel pentagramma ma anche quelle che al cuoregli vengono dal suo bello e incantevole paese, uno tra i Borghi più belli d’Italia, l’antica terra dei fantastici “Lestrigoni”, la sua Castiglione.
Per lo storico Samuele Cecchi, non solo è bella la sua Castiglione, ma pure belle sono le piccole perle che costellano il capoluogo. Il Cecchi non cesserà mai di scrivere della sua Castiglione; anche le cose piccole diventano preziose perché lui sa leggere nell’anima delle cose, ciascuna che il suo significato e la sua scoperta riporta alla memoria i fastigi di un Tempo passato migliore.
Continua nel libro il racconto del personaggioSamuele con le parole usate dal sindaco Daniele Gaspari e dal presidente del Consiglio Comunale Roberto Tamagnini:
Samuele era una persona eccezionale, una di quelle persone dedite al proprio Paese ed alla storia del territorio, soprattutto quello di Castiglione. Potevi trovarlo chino su qualche faldone nell’archivio storico comunale oppure in quello Parrocchiale, minuzioso e scrupoloso nella traduzione di testi antichi, pronto a divulgare ogni scoperta. …
È tempo ora di sentire come Matteo Marcalli ci presenta il lavoro storico:
Le perle di Castiglione bella è un libro di appunti per lo più in forma di cronistoria sul comune di Castiglione, scritto da Samuele Cecchi e stampato in maniera autonoma nel settembre 2013.
In questo testo ha lasciato molto dei suoi studi e molte trascrizioni di documenti storici rilevanti, alcuni riproposti nella sua rubrica “L’angolo del passato” sul giornale locale “Castiglione News” e altri tratti dal suo “Compendio storico”.
Ci sono persone difficili da dimenticare e Samuele Cecchi è una di queste ...
Andando all’indice ecco che abbiamo l’occasione di poter descrivere cosa ci presenta il libro e vediamo che per venti pagine si parla storicamente di Santa Maria di Campori. Altre dieci sono dedicate a “Mozzanella, la sua storia, la sua chiesa”, poi si passa a “Verrucchia”, “Marcione”, la straordinaria storia de’“La chiesa oggi scomparsa di Santa Lucia” che ci porta a ravvisare due delle sue colonne ancora visibili presso la chiesa di San Michele, prese alla prima metà del secolo XVIII, appunto, da Santa Lucia per comporre il protiro al portone d’ingresso. Poi le perle continuano con Pian di Cerreto, Valbona, Chiozza, Isola, Cerageto per finire con Le frazioni montane.
Finendo, diciamo che il libro si pregia di molti patrocini e finanziamenti, partendo dal Comune di Castiglione, passando per l’Unione Comuni Garfagnana, Associazione Musica Arte eCultura, Garfagnana Valle del Serchio, Bimg, Parco Appennino nel Mondo, Fondazione Paolo Cresci, Finanziamento dell’Unione Europea, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero della Cultura e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Lascia un commento