Il Presepe Vivente di Barga, fascino immutato da 39 edizioni

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BARGA – Trentanove anni e non sentirli. L’appuntamento con il presepe Vicente di Barga, il più antico tra quelli che si celebrano in Valle del Serchio, non ha perso nemmeno un poco del suo smalto e si conferma come uno degli eventi prenatalizi più suggestivi. Più belli e più veri.

Così anche ieri sera, per l’antivigilia di Natale, in una serata fredda, ma comunque scaldata dall’atmosfera natalizia e spettacolare dell’antico castello di Barga che da Porta Reale fino in Duomo si è trasformato in un presepe vivente a cielo aperto. Una edizione particolarmente curata nelle scene degli antichi mestieri . Veri e propri quadri viventi come la falegnameria proposta da Massimo Nardini, l’osteria realizzata da alcuni giovani, o le antiche tradizioni della campagna del gruppo della intramontabile Mery Renucci. Ma ne riparleremo più avanti.

Per una sera Barga è tornata indietro nel passato, ha fatto rivivere i suoi antichi mestieri. Nell’antico castello non mancava proprio niente, dalla lavandaia all’arrotino, alla portatrice d’acqua, figura “storica” di ogni presepe che quest’anno ha fatto la sua comparsa a Barga impersonata dall’attrice Valeria Belloni. E poi immancabile tutto il ciclo completo della lavorazione della castagna,  lavorazione importante in tutta la montagna barghigiana e che ancora in parte rimane immutata.

Un bel tuffo nel passato ed una bella rievocazione del presepe baciata anche da tantissima gente, sia barghigiani che visitatori,  che non hanno mancato l’appuntamento. Riempiendo le strade dell’evento, a cui si sono aggiunte quest’anno anche le piazze Angelio e dell’Annunziata, oltre al piazzale del Fosso, dove erano stati allestiti stand gastronomici curati dal Comitato Paesano di San Pietro in Campo, Lake Angels, Giesse Barga, Associazione Pro Coreglia, Misericordia del Barghigiano.

I figuranti quest’anno sono cresciuti di numero e come dett  in tutte le postazioni le scene degli antichi mestieri e dei momenti della vita di una volta sono stati proposti con grande accuratezza e serietà. Con l’esposizione anche di molti oggetti di lavoro antichi, scovati in cantine e soffitte e mostrati con orgoglio per l’occasione.

La Sacra Famiglia, nel suo viaggio, partito dal presepe meccanizzato del GVS in via Pascoli e poi dopo la chiesa di San Rocco lungo via di Borgo e via di Mezzo fino ad arrivare ai luoghi del presepe vivente, è stata accompagnata verso la capannuccia allestita sull’aringo del Duomo davvero da tante persone che poi sul prato dell’Aringo hanno assistito alla Natività: il significato del Natale, tutto racchiuso in questi bei momenti.

La nascita di Gesù Bambino è stata annunciata come al solito da un razzo luminoso volato in cielo, come una stella cometa, dal campanile del Duomo di Barga dove i campanari hanno poi salutato l’evento con un bellissimo doppio.

Tornando al tracciato degli antichi mestieri, ad aprire il percorso, dentro porta Reale, come sempre il comitato paesano di Pegnana e altri abitanti della montagna con tutta la lavorazione legata alle castagne (è stato riproposto anche il metato in scala che fu costruito da Emilio Lammari, ricordato in questo modo anche al Presepe Vivente).

Molto bella come sempre la rievocazione, nella vecchia canonica, di una classe della scuola elementare di una volta e curata quest’anno con particolare amore da Serena Petri e Francesca Banchieri

Tra le altre scene , la macinatura del granturco con il gruppo di Paolo Bernardi e Niccolò Riccardi, il quadro vivente della vita di una famiglia di un tempo, grazie alla ricostruzione di Massimo Nardini e della sua famiglia di Sommocolonia, i carbonai a cura di Gabriele Luti con il nipote Lorenzo e  Mattia Lunardi, il soldato romano che non può mai mancare, proposto dal Marco Casci, la lavorazione dell’orzo, altro momento della vita contadina proposto dall’inossidabile Mery e dalla famiglia dei Renucci, i “troni”; la bellissima osteria, novità di questa edizione, proposta davanti a piazza Ser Barghesano dal gruppo giovani capitanato da Andrea Luti  e Federico Bonomini; la bellissima scena delle della lavanderia- stireria, realizzata da Silvia Clerici, Francesca Suffredini, Piera Bonugli, Anna Caproni, Brunella Bertoni, Daniela; l’arrotino, immancabile da sempre, Pierangelo Carzoli. Apprezzatissima anche quest’anno la riapertura delle stanze degli antichi telai barghigiani dove si tesseva la seta, con all’opera Maria Teresa Paolini. Come detto anche la presenza della portatrice d’acqua Valeria Belloni, ma anche dei cantori di Villa Via Sacra della Community of Jesus; il gruppo di pastori ai Giardini del Belvedere organizzato quest’anno dalla famiglia di Pietro Lorenzini;  il gruppo capitanato dall’alpino Andrea Bertolini con la sfogliatura del granturco, le tessitrici di via del Pretorio giunte da Sommocolonia . Tra le novità anche il ben allestito Hospitale, idea realizzata da Maresa Andreotti e Silvia Clerici e che ha avuto un bel successo grazie anche all’impegno di Elena, Sara Vittoria, Caterina e di altre amiche; poi l’artista Matilde Estensi, il ben curato mercato ortofrutticolo e delle stoffe proposto dalla famiglia Montingelli e con Maria Turicchi; il  battilama Fiorenzo di San Pietro in Campo ed il Matteo Pipperi Moscardini con la sua fucina proprio sotto la salita del Duomo.

Questo e tanto altro lungo via del Pretorio. Ad arricchire il tutto in musica, i musicanti della Filarmonica Luporini di Barga e, ad aprire la strada alla Sacra Famiglia, lo zampognaro Dario Landi. Sacra famiglia impersonata da Giorgio cella con la moglie  Monica Simi e poi completata dalla natività dalla piccola Iris Bertolini nelle vesti di Gesù Bambino e con il simpatico asinello, messo a disposizione da Federico Biagioni.

Non ci dimentichiamo i re magi, impersonati dai fratelli Riccardo e Stefano Santi e da Roberto Bechelli e poi il pastore Franco Barsanti, praticamente presente da tutte e 39 le edizioni a condurre la sacra famiglia nel suo viaggio verso il Duomo dove è stata azzeccata la scelta del ritorno della capannuccia sotto la loggia del museo, come nelle prime edizioni.

Tra i principali organizzatori, assieme all’assessora Maresa Andreotti, il consigliere Filippo Lunardi e poi l grande impegno di Massimo Nardini con la figlia Valeria e di Giorgio Cella.

Da citare anche Arianna Giannasi ed Enrico Cosimini. Ma anche i genitori Andrea ed Erika Bertolini per l’apporto alla natività fornito dalla loro piccolissima Iris. Da ringraziare per il loro lavoro anche i dipendenti comunali Sara Tognarelli e Flavio Guidi.

Archiviata con successo questa edizione, la numero 39, già si guarda al prossimo anno, per il quarantennale. Ci sarebbe intenzione di organizzare una edizione speciale, ampliando la rappresentazione, come era nelle prime edizioni, un po’a tutto il centro storico. Ci sarà bisogno di tanta partecipazione anche tra i figuranti e per questo ci sarebbe l’intenzione di realizzare a breve un comitato promotore.

L’assessora ringrazia nel frattempo tutte le associazioni ed i figuranti che hanno partecipato a quanti hanno messo a disposizione fondi e cantine dell’antico Castello. Per il prossimo anno ci sarà bisogno di un lavoro e di una partecipazione davvero corale.

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