Università, inclusione e autonomia di persone con disabilità: riflessioni e per promuoverle. Venerdì 29 e sabato 30 novembre al Sant’Anna di Pisa confronto fra tecnologia ed esperienze immersive

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PISA  Condividere riflessioni ed esperienze, favorire incontri per promuovere l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità: è il senso di “Mapping disability a Pisa”, l’iniziativa promossa con la collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Azienda Usl Toscana nord ovest, in programma venerdì 29 e sabato 30 novembre alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, promossa nell’ambito di “Proximity Care – Mapping disability”, l’azione del progetto “Proximity Care” coordinata dalla docente di Diritto Costituzionale Elena Vivaldi e dal ricercatore di Diritto Costituzionale Luca Gori, che ha come obiettivo l’introduzione di approcci innovativi per le politiche e per i servizi dedicati alle persone con disabilità, a partire delle aree interne. Nei due giorni di “Mapping disability a Pisa”, la Scuola Superiore Sant’Anna ospita operatori, rappresentanti di associazioni, persone con disabilità e loro familiari coinvolti nel progetto e provenienti dalla Valle del Serchio, in provincia di Lucca, per approfondire, incontrarsi e confrontarsi sui temi dell’autonomia e dell’inclusione. Nel pomeriggio di venerdì 29 novembre, alla Scuola Superiore Sant’Anna si svolge una sessione interna di lavoro, sempre nell’ambito dell’azione “Proximity Care – Mapping disability”, per riflettere sul ruolo delle tecnologie nel supportare le persone con disabilità e coloro che se ne prendono cura. Il seminario, dal titolo “Tecnologie, innovazioni e buone prassi per l’inclusione e l’autonomia, vede gli interventi dei docenti della Scuola Superiore Sant’Anna Elena Vivaldi, Simone Frega, Marcello Carrozzino, Simona Crea, Sara Carmosino, Emilio Trigili.

Nella serata di venerdì 29 novembre è invece prevista la presentazione dell’installazione “Storie in movimento”, dal nome del progetto nato su ispirazione dell’Empathy Museum di Londra e realizzato nell’ambito del progetto Decidere Da Soli, promosso da Associazione Italiana Persone Down Pisa, Cooperativa Sociale il Simbolo e Cooperativa sociale Alzaia. L’installazione propone esperienze di ascolto immersive, che iniziano con la scelta di indossare le scarpe di una persona sconosciuta e di ascoltarne la storia. Ogni passo diventa così un viaggio, ogni parola getta un ponte verso le esperienze di altre persone, guardando la vita da una prospettiva diversa. L’installazione è aperta al pubblico, nella sede di piazza Santa Caterina della Scuola Superiore Sant’Anna, venerdì 29 novembre dalle 17.30 alle 19.00 e sabato 30 novembre dalle 9.30 alle 13.30. Sempre sabato 30 novembre “Mapping disability a Pisa” prosegue con ulteriori due appuntamenti, a porte aperte. Alle 9.30 si svolge in aula 6 della sede centrale si svolge la tavola rotonda “Buone prassi ed esperienze a confronto per innovare le politiche per le persone con disabilità, a partire dalle aree interne”, introdotta da Elena Vivaldi, docente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, a cui intervengono Raffaele Domenici (Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca), Simone Frega (Centro Health Science della Scuola Superiore Sant’Anna), Gianluigi Ferrari (Coordinamento Etico Caregivers di Pisa), Maela Pedri (Tavolo per la disabilità della Valle del Serchio), Simona Lancioni (Centro Informare un’h di Peccioli, Pisa), Luca Fanucci (Ufficio Servizi per l’Integrazione di studenti con Disabilità dell’Università di Pisa). Segue la presentazione del libro “Scomodo. Il mio percorso a ostacoli” (Felici Editore, 2024) di Tommaso Fanucci, con introduzione di Veronica Neri, docente dell’Università di Pisa.

“La legge numero 227/2021 (Delega al governo in materia di disabilità) e il recente decreto legislativo numero 62/2024 – sottolinea Elena Vivaldi nel presentare i due giorni di eventi – hanno posto in primo piano la realizzazione del progetto di vita della persona con disabilità, definendolo individuale, personalizzato e partecipato. La finalità è quella di determinare, attraverso uno strumento unitario, i servizi, gli interventi, le prestazioni per consentire a ciascuno di migliorare la qualità della vita, di sviluppare le proprie potenzialità, di poter scegliere i contesti di vita e parteciparvi a pieno titolo. Per la sua attuazione, occorre mettere a sistema le risorse umane, sociali, professionali e tecnologiche attivabili in seno alla comunità territoriale, garantendo dinamicità nel confronto e, al contempo, continuità nei processi. Il progetto ‘Proximity Care’, nell’azione ‘Mapping disability’, intende fare proprio questo: costruire una solida rete di attori che operano sulla base di una conoscenza reciproca profonda, dei dati e delle peculiarità del contesto territoriale – conclude Elena Vivaldi – che si apre al confronto, per sperimentare soluzioni innovative di inclusione sociale.

Commenti

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  1. Peccato che del garante dei disabili non c’è traccia in questo evento. Ma lo sanno che esiste? Lo trovo davvero incredibile…

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