FORNACI – Una serata insolita e molto interessante quella che hanno regalato Paolo Fusco e l’Avv. Fabio Quintavalli nell’incontro presso la Biblioteca degli Incartati il 22 ottobre.
Paolo ha presentato il suo primo libro “Una e Trina“, una lettura spirituale della Costituzione Italiana.
Fabio, dal canto suo, ne ha spiegato in maniera più professionale e giuridica alcuni articoli.
L’attenzione dei due protagonisti si è infatti focalizzata sui primi tre articoli della nostra Costituzione prendendo in esame due argomenti sui quali si è sviluppata tutta la serata: la Sovranità e il Lavoro.
L’ Avv. Quintavalli ha parlato degli sforzi che i padri e madri costituenti fecero per stilare quella che è la fonte suprema del diritto a cui tutti gli atti o fatti normativi devono conformarsi.
Scritta dopo il periodo più buio della nostra storia, l’Italia era appena uscita dalla seconda guerra mondiale e dall’esperienza devastante del fascismo, rappresentanti dei diversi partiti, con le loro contrapposte idee e sensibilità, riuscirono come non mai fino ad allora e da allora, a mettersi “d’accordo” mediando e tralasciando a volte le loro ideologie, soppesando ogni parola, per redigere una Carta Costituzionale che è, tutt’oggi, una delle più illuminate del mondo.
Paolo Fusco ne fa una lettura più spirituale rileggendo i primi 54 articoli della Costituzionale alla luce del pensiero di tre grandi personalità del secolo scorso: Rudolf Steiner, Simone Weil ed Adriano Olivetti, rappresentati nella copertina del libro.
In molti testi sacri di diverse religioni giunti fino a noi l’uomo, la divinità e l’intero universo possiedono una struttura trinitaria. Se la Trinità divina si riflette nell’essere umano creato a sua immagine (corpo, anima e spirito), perché non supporre che anche l’organismo sociale si fondi su un’ analoga struttura trinitaria (politica, economica e sociale)? Questa intuizione di Steiner (in parte anticipata da Platone) può guidarci a riscoprire il testo sacro più importante che abbiamo: la Costituzionale Italiana.
Il pensiero delle grandi personalità sopra citate, ci può indicare quale debba essere oggi il compito di quanti, non riconoscendosi nella deriva materialista, tecnocratica, transumanista, intendano intraprendere un cammino alla scoperta dei valori fondanti dell’ essere umano.
Compito che inizia con la consapevolezza della natura di quel lavoro con cui si apre l’ art.1 (l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione) e che ognuno di noi è chiamato a svolgere: un lavoro spirituale.
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