Il ricordo di don Giancarlo Bucchianeri. Sacerdote di grande umanità

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ALBIANO – Un incontro molto sentito dalla popolazione di Albiano quello tenutosi sabato 5 ottobre, dopo la celebrazione della Messa, per ricordare la figura di don Giancarlo Bucchianeri, parroco in questo paese dal 1995 al 2016.
Nel salutare i presenti, il parroco don Stefano Serafini ha ricordato la dedizione di don Giancarlo alla vita parrocchiale e la vicinanza umana alla popolazione che ne conserva tutt’oggi un ricordo molto vivo. Ha poi sottolineato il suo spirito di fraternità, rilevando la sua particolare attenzione verso Mons. Ruggero Bencivenni, parroco di Castelvecchio Pascoli, cui offriva costante aiuto sia negli impegni parrocchiali che nelle necessità personali di salute.
Dopo il saluto della rappresentante del Comune di Barga, Alice Mariani, sono intervenuti l’ex  sindaco di Capannori Luca Menesini e il Prof. Luciano Luciani che hanno tracciato il ritratto di un sacerdote missionario, sempre schierato dalla parte dei più deboli, dal carattere riservato, apparentemente burbero, ma umile, autentico e sincero.
Menesini, già in servizio volontario in Rwanda per un triennio e quindi in contatto frequente con lui per approfondire la conoscenza di questa terra africana e dei suoi abitanti, come Sindaco del Comune di Capannori, dove Don Giancarlo era nato (era originario di Carraia), ha incaricato il prof. Luciano Luciani di scrivere una sua breve biografia da inserire nella collana editoriale “Capannori, persone e comunità” che raccoglie le vite di personaggi nati nel Comune e distintisi in vari settori della vita civile.
Don Giancarlo, ha affermato, è stato prima di tutto un esploratore “alla ricerca dell’essere umano” nella terra di nessuno, accomunandolo per certi versi ad un altro grande capannorese, Carlo Piaggia.
Da missionario in Rwanda, ha vissuto in stretto contatto con le popolazioni locali fino a diventarne profondo conoscitore, sempre vicino alla gente, pronto a spostarsi alla ricerca di nuove terre per creare le istituzioni minime necessarie a garantire assistenza, educazione, cura.
Nella Diocesi di Byumba fondò la parrocchia di Nyarurema dove importante è stata la sua presenza perché, oltre ad essere un prete, era un gran lavoratore (dopo la celebrazione della prima messa “ogni giorno vestiva gli abiti del muratore, del manovale, del carpentiere, del falegname”) e conoscitore della difficilissima lingua del luogo, tanto da poter interloquire con i militari durante l’aspra guerra civile usando con equilibrio parole di pace e rispetto.
Anche se ha vissuto altrove la maggior parte della sua vita, come testimonia con viva partecipazione Luca Menesini, per tanti capannoresi e, più in generale, per tanti lucchesi, Don Giancarlo costituiva un rilevante punto di riferimento.
Nel suo intervento, il Prof. Luciano Luciani ha poi spiegato come, nel raccogliere l’invito del Comune di Capannori a scriverne la biografia, abbia ripercorso la vita di Don Giancarlo insieme a Enrico Giovannoni, attingendo alle testimonianze di chi l’ha conosciuto per “cercare di recuperarne il senso profondo di servizio per gli altri”.
Di spessore la sua preparazione di base. Nel 1969 viene ordinato sacerdote, poi trascorre un anno a Roma presso il Collegio Capranica, un’istituzione religiosa di eccellenza, per proseguire gli studi biblici e teologici. Dopo una prima esperienza come parroco di Fiano (Pescaglia), lascia l’Italia per farsi missionario in Rwanda, uno dei Paesi più poveri dell’Africa.
Gli scritti presenti nel testo ci consegnano l’immagine autentica di un sacerdote, innamorato della sua missione ruandese, molto intelligente, profondo, genuino, generoso, attento alla vita essenziale, purtroppo costretto a rientrare in Italia nel 1995 per una grave insufficienza renale che lo costrinse al trapianto.
Malattia che affrontò con grande coraggio nella speranza di poter far ritorno nella “sua” Africa, ma l’aggravamento e la necessità di una nuova dialisi non lo resero possibile.
Il seminarista Michele è intervenuto ricordando come la Diocesi di Lucca ha accolto alcuni seminaristi rwandesi, segno di un seme che i missionari hanno sparso in quella popolazione e che ancora germogliano nuove vocazioni al sacerdozio. Ha rivolto l’invito a non ricordare soltanto la figura esemplare del prete ma di vivere ciascuno la propria missione qui dove viviamo quotidianamente.

Alcuni interventi si sono susseguiti fatti dai presenti, volti a sottolineare la continua vicinanza umana e l’autenticità della fede cristiana di Don Giancarlo, è stato distribuito a ciascuno l’opuscolo “Don Giancarlo Bucchianeri, Sacerdote e missionario, Dalla Piana di Lucca al Paese delle Mille Colline “ a cura di Enrico Giovannoni e Luciano Luciani, edito nella Collana del Comune “Capannori, Persone e Comunità” con il contributo del Consiglio Regionale della Toscana nell’ambito della Festa della Toscana 2023

La serata si è conclusa con un momento di convivialità presso il ristorante La Terrazza.

I parrocchiani hanno colto l’occasione di questa serata per promuovere una raccolta: visto che da diversi mesi le campane di Albiano sono ferme a seguito di un guasto e considerato il gravoso preventivo per ripristinare il suono, al termine della serata sono state consegnate delle buste e ciascuno ha messo la sua offerta permettendo di mettere insieme 630€.

Don Stefano ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato con generosità a questa prima raccolta. Prossimamente verrà consegnata alle famiglie una lettera per sensibilizzare e raggiungere l’intera cifra in modo da intervenire e riparare le campane di Albiano.

 

Commenti

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  1. Ho conosciuto don Giancarlo amico della mia zia dai tempi della missione in Ruanda pregherò sempre per lui

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