CASTELVECCHIO PASCOLI – Si avvicina il tempo della vendemmia, che da queste parti è tardiva rispetto ad altre zone della provincia e d’Italia e quindi si svolgerà verso la fine di settembre e come tutti gli anni tornerà anche una vendemmia speciale, oseremmo dire… poetica.
Il progetto ed il lavoro di un piccolo gruppo di appassionati castelvecchiesi, permette infatti la cura e la crescita della vigna di Giovanni Pascoli che fa bella mostra di sé proprio nel giardino della casa che fu di Giovanni e Mariù Pascoli sul colle di Caprona a Castelvecchio Pascoli.
L’obiettivo da anni è quello di continuare la tradizione e la produzione del Flos Vineae (fior di vino), come chiamò il suo vino Giovanni Pascoli. Viene prodotto solo per uso interno, ma in dieci anni è passato da nemmeno 5 damigiane a quasi dieci damigiane tra rosso e bianco con una produzione che negli anni buoni arriva a circa 700 bottiglie ed un totale di oltre 6 quintali di uva raccolta, anche di più.
La vigna è stata ripristinata e rilanciata più di dieci anni fa; i primi frutti si sono avuti solo dal 2012 con la prima vera vendemmia. Dopo tanti anni – grazie all’impegno di alcuni volontari della Misericordia (Alberto Ferrari, Maurizio Lucchesi, Lino Biagioni, Gianfranco Petruzzi, Claudia Bilia, Maria Bruna Caproni, Adelina Puppa, Fosco Bertoli tra gli altri) che si sono messi a lavoro per cogliere le pigne di Merlot, di Ciliegiolo e di Albana Bianca, un vitigno, quest’ultimo, donato a Castelvecchio dal comune di San Mauro Pascoli – la vigna di Pascoli è tornata a nuova vita.
Lo scorso anno le cose, dal punto di vista della raccolta e della produzione, non sono andate per il meglio: la peronospora aveva ridotto di un abbondante 50% la produzione dell’uva, colpendo in particolare il vitigno del Merlot.
Quest’anno le cose, salvo guai legati a grandine e maltempo, sembrano diverse. Come ci dice Maurizio Lucchesi, tra i promotori della vigna pascoliana: “Questo dovrebbe essere un buon anno; alcuni vitigni sono quasi pronti, ma alcuni non hanno ancora raggiunto la maturazione completa. Penso che per la vendemmia saremmo pronti per la fine del mese”
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