CASTELVECCHIO PASCOLI – Non una bella raccolta come due anni orsono, in termini anche di qualità dell’uva, ma nemmeno un disastro come per la vendemmia 2023 con la peronospora che aveva ridotto di un abbondante 50% la produzione dell’uva, colpendo in particolare il vitigno del Merlot.
Quest’anno le cose sono andate meglio grazie anche ad una costante cura dei filari durante tutto l’anno ma sicuramente i livelli zuccherini dell’uva sono inferiori al 2022. La quantità invece è stata apprezzabile: una produzione che alla fine è stimata in 6-7 damigiane.
Così il bilancio della vendemmia del Flos Vineae (fior di vino), il vino pascoliano di cui ormai da tanti anni a questa parte un gruppo di appassionati ha ripreso la produzione nei filari della vigna che fu di Giovanni Pascoli.
Una decina i volontari presenti con in testa il Maurizio Lucchesi, ma non solo e con la presenza anche di alcuni amici giunti direttamente da Leicester in Inghilterra per questa occasione.
Non ha partecipato alla vendemmia ma un saluto ed una supervisione al tutto, specialmente a quel giardino pascoliano che in questi anni ha fatto rinascere, c’è batata anche da parte del presidente della Fondazione Pascoli Alessandro Adami.
Tornando alla vigna, ad essere raccolte le uve Merlot, Ciliegiolo e Albana Bianca, un vitigno, quest’ultimo, donato a Castelvecchio dal comune di San Mauro Pascoli.
La vendemmia si è svolta ieri mattina ed i volontari presenti, chi più chi meno, sono stati i soliti.
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