L’Oratorio ai tempi nostri: 2024 – 2025. 

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BARGA – Tante volte anche a Barga si descrive “l’Oratorio ai tempi di una volta” e possiamo raccogliere appassionate testimonianze di belle storie e memorabili momenti della gioventù barghigiana passata e cresciuta al Sacro Cuore al tempo di don Francesco e di tanti altri preti e animatori laici che si sono dedicati a questo spazio importante per la comunità barghigiana.

Oggi, 2024, ci troviamo in tutt’altro contesto, periodi diversi da quello che l’Oratorio è stato in quella società che, pur vivendo momenti difficili, aveva i suoi punti fermi e un diverso modo di rapportarsi con le figure coinvolte negli spazi e nei momenti educativi.

I tempi che viviamo ci fanno capire che l’Oratorio funziona se è espressione di una comunità cristiana educativa, capace di elaborare ed avviare processi formativi per la crescita umana e spirituale delle persone, mettendosi a fianco delle principali agenzie educative, prime fra tutte la famiglia, la scuola e le altre realtà del territorio, per essere un aiuto reciproco nel compito della crescita di ragazzi e giovani.  Proprio per questo è importante anche che in Oratorio si respiri un clima familiare per aiutare ciascuno a percepire questo luogo come un sostegno al confronto tra educatori per costruire possibilmente, una rete di relazioni non solo con i ragazzi, ma anche con i genitori per il bene della comunità educativa.

Tra i vari incontri formativi che continueremo a promuovere in Oratorio, desideriamo migliorare il benessere dell’adolescente e degli educatori attraverso proposte di stile di vita, emotività̀ e rapporti sociali.

Alla ripresa del bel tempo e con la possibilità di riutilizzare gli scooter e i nuovi mezzi di trasporto come monopattino ecc., ci siamo incontrati il 18 aprile con le varie associazioni che promuovono la responsabilità e la sicurezza alle persone.

Insieme a Vespa Club, Il Sorriso di Francesco, l’Arciconfraternita di Misericordia di Barga, il GVS, l’ANSPI e con “Il Mondo di Claudio Marchini” abbiamo incontrato genitori e adulti per sottolineare il rispetto delle norme stradali ad una maggior consapevolezza delle conseguenze alle irregolarità, al male utilizzo di questi mezzi di trasporto, alla disattenzione degli adolescenti, giovani ma anche degli adulti.

Domenica 18 maggio, nel pomeriggio ci siamo incontrati con il rinomato psicologo, il Dr. Emanuele Palagi. L’importante dibattito ha visto un motivato gruppo di genitori, insegnanti ed educatori ascoltare e confrontarsi sul mondo dell’adolescenza e sul ruolo e lo stile di relazione che l’adulto è invitato ad assumere.

Riportiamo qualche reazione emersa da alcuni partecipanti a questo incontro.

Elena Bertoli: E’ stata veramente profonda l’analisi della condizione adolescenziale nella nostra epoca che ci è stata offerta da Emanuele Palagi nell’incontro del Sacro Cuore di domenica 19 maggio e davvero preziose sono state le indicazioni che Palagi ci ha offerto a partire dai suoi studi ma soprattutto dalla sua esperienza clinica e di genitore. Pur in mezzo alle mille insidie che il nostro tempo tende ai nostri ragazzi, mi sembra che il messaggio di fondo emerso dall’incontro sia quello della fiducia che il futuro dei nostri alunni e dei nostri figli non sarà un disastro. Un esempio su tutti: la fascinazione esercitata dai videogiochi, pur potendo essere in alcuni casi molto forte, tuttavia non sarà totalizzante perché il bisogno di relazioni personali vere sarà comunque vincente nella vita dei nostri figli.

Molte sono state le indicazioni che il relatore ci ha offerto. Ho trovato, ad esempio, molto utili le indicazioni su come intervenire, come insegnanti o educatori, in caso di bullismo cioè non tanto con punizioni rigide verso il bullo – anch’egli, in un certo senso, vittima di una sua condizione di estrema fragilità – quanto intervenendo sul gruppo classe o sul gruppo di amici in modo da aiutare i membri del gruppo ad uscire dall’atteggiamento di connivenza con il bullo e da svegliare nel gruppo l’empatia ovvero un atteggiamento di protezione nei confronti della vittima.

Anche sul tema dell’uso delle droghe Palagi ha offerto a noi educatori indicazioni molto utili quando ci ha invitato, ad esempio, a non terrorizzare i ragazzi e le ragazze prospettando le conseguenze catastrofiche dell’uso di droghe per la loro salute futura. Palagi, infatti, ci ha ricordato che l’adolescente vive immerso nel qui e ora, non è lungimirante, non ne è proprio neurobiologicamente capace. Per questo, come educatori, si tratta di agire cercando di rafforzare quelle che l’Organizzazione Mondiale della Sanità chiama le life skills ovvero le competenze generali di vita quali, ad esempio, l’autostima e il senso di sé e la capacità di dire di no, resistendo alla pressione del gruppo.

In definitiva, il messaggio educativo fondamentale e valido ancora oggi resta quello di sempre: educare vuol dire mettere al centro l’ascolto, il dialogo, l’attenzione, la cura, il rispetto verso l’adolescente che si sta sganciando da noi e che sta cercando la sua dimensione; a noi tocca lasciarlo andare, con attenzione e con gradualità, accompagnandolo con la nostra fiducia nel fatto che ce la farà. Questa sapienza antica e sempre valida, Palagi ci ha aiutato a declinarla per il presente cioè a partire dalle problematiche nuove tipiche del nostro tempo tormentato e di questo lo ringraziamo molto.

Elisa Da Prato: Ho partecipato all’incontro al Sacro Cuore con lo psicologo e psicoterapeuta Emanuele Palagi incuriosita, in quanto genitore, dal complesso e interessante argomento affrontato.

L’adolescenza è indubbiamente un periodo di grandi cambiamenti fisici e comportamentali ed ecco che, come indicato dal Prof. Palagi, “per capire un adolescente ci sono cose che devi sapere” per accompagnare i figli verso l’età adulta e per comprendere alcuni loro atteggiamenti. Tanti sono stati gli aspetti trattati: l’accettazione di sé in un corpo che cambia, l’importanza dell’appartenenza e del legame al gruppo, l’utilizzo delle tecnologie…

 

Palagi ci ha offerto spunti e indicazioni su come approcciarsi al loro mondo, molto diverso da quello della nostra adolescenza: è necessario relazionarsi con loro mettendo al centro il punto di vista degli adolescenti invece che quello dei genitori. E’ importante dar loro fiducia e farli agire in autonomia, controllandoli certamente, ma sapendo rimanere in disparte.

Lo stile educativo cambia nel tempo, il nostro compito è quello di trasmettere quei valori fondamentali che consentiranno ai nostri figli di autogestirsi e di diventare uomini e donne consapevoli.

Mariarita Rossini: Il tema dei giovani ci ha particolarmente coinvolto nel programmare gli incontri formativi in Oratorio. Mi piace utilizzare la parola “tema” e non “problema” come spesso comunemente accade: i nostri ragazzi sono il futuro, in loro riponiamo le nostre aspettative, i nostri sogni e i nostri ideali, non possono essere un problema! Il “problema”, piuttosto, sono gli adulti che spesso si trovano spaesati, disorientati e impreparati nell’affrontare tutti quei cambiamenti repentini a cui gli adolescenti sono sottoposti e faticano ad affrontare questa loro “spinta evolutiva”. Per questo gli appuntamenti all’Oratorio non si esauriscono con l’incontro con Emanuele Palagi, ma proseguiranno dal mese di settembre con la dottoressa Mazzanti Marta, psicologa del Consultorio Giovani, che affronterà tematiche a sostegno di chiunque stia vivendo a contatto con gli adolescenti di oggi: famiglie, educatori, insegnanti.

Sicuramente nessuno potrà mai dare una ricetta giusta per affrontare il delicato periodo adolescenziale dei ragazzi di oggi, nessuno ha risposte precompilate da utilizzare, ma tutti possiamo fare tesoro di un supporto e di un confronto con esperti che potranno fornire a noi adulti validi strumenti e scoprire risorse nascoste per rispondere prontamente e positivamente ai bisogni dei nostri ragazzi.

Le citate attività di coesione sociale, di accoglienza, di formazione e di inclusione si svolgono presso l’Oratorio del Sacro Cuore di Barga, con la partecipazione delle Associazioni di Volontariato del Nostro Territorio; progetti e obiettivi condivisi anche dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca, che ci preme sottolineare e ringraziare per gli importanti contributi concessi.

 

 

Don Stefano Serafini

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