All’Università di Milano a lezione del Festival Internazionale del Circo di Montecarlo con Flavio Michi

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FORNACI – C’era una volta… il circo! Anzi: il Festival internazionale del Circo di Monte Carlo, che si tiene  a fine gennaio e che premia i migliori artisti circensi del mondo. Si è parlato anche di questa importante manifestazione alla quindicesima edizione del Laboratorio delle Giornate di studio sull’arte circense che dal 20 al 24 novembre si è svolto a Milano, organizzata dall’Università degli Studi di Milano, dipartimento  di beni culturali e ambientali sotto il titolo: “Le storie del Circo. Il libro della meraviglia”.

Ci ha pensato, raccontando agli studenti universitari milanesi la storia di questa manifestazione e tanto altro, in una lezione filata via liscia come l’olio e che ha catturato l’attenzione di tutti, il nostro Flavio Michi, fornacino doc che vive a Montecatini e che davvero, secondo noi, può essere considerato oggi il massimo esperto circa il Montecarlo Festival.

Flavio è stato invitato dall’Università di Milano a tenere questa lezione dopo che l’Ateneo ha scoperto di un suo importante lavoro sul cinquantenario del Festival di Montecarlo che fu fondato nel 1974 dal principe Ranieri III.

 

Ma dove nasce la conoscenza di Flavio per il Festival di Montecarlo?

“Avevo venti anni e fui invitato a partecipare al festival nell’edizione del 1977. Direttamente dal Principe Ranieri. Gli avevo scritto per fargli i complimenti per aver realizzato questa grande manifestazione e lui mi rispose invitandomi. Non me lo feci dire due volte. Presi la “Littorina” dalla stazione di Fornaci di Barga e mi avviai in direzione di Montecarlo. Fu per me una esperienza bellissima…. Io che amavo il circo, poter partecipare all’evento forse più importante di questo mondo?! Favoloso! Un po’ come per un passionato di film partecipare agli Oscar!

Da allora per me questo appuntamento è stato irrinunciabile. Ci sono stato 40 volte.

Così, sollecitato anche da alcuni amici, proprio ricorrendo il cinquantennale della manifestazione, ho deciso realizzare una ricerca proprio sui 45 anni del festival da quando vi presi parte la prima volta nel 1977. Ho raccolto tantissimi dati partendo soprattutto dalla mia esperienza diretta. Dal 1983 in particolare non ho più mancato una edizione del festival. Poi mi hanno aiutato i programmi del festival, con tutte le schede degli artisti partecipanti, video, documenti. Mi sono messo a contare tutti quelli che hanno partecipato, artisti ed animali; mi sono messo a mettere insieme aneddoti, storie, in cui a volte sono stato coinvolto anche io…”

Ed a fare lezione agli studenti dell’università di Milano come sei arrivato?

“Un amico che lavora all’università sapeva di questo mio lavoro e così ha fatto da gancio con la responsabile scientifica del Laboratorio, Maria Gabriella Cambiaghi. Così sono stato invitato a Milano ed è stata una esperienza bellissima. Non capita tutti i giorni di fare una lezione all’università e per l’aggiunta di farlo su una cosa che per me è importante; che fa parte della mia vita.

Davanti a me un centinaio di studenti. All’inizio ero molto emozionato, ma poi il racconto di questi 45 anni del Festival mi hanno trasportato a Montecarlo, in mezzo agli acrobati più bravi del mondo, in mezzo a suoni, applausi e colori. Credo che il mio trasporto sia stato trasmesso anche agli studenti. Sono rimasto molto sorpreso, piacevolmente, dall’attenzione di tutti i ragazzi. Non me l’aspettavo.”

 

A proposito di questa ricerca? Rimarrà adesso in un cassetto o…?

“Anche l’esperienza di Milano è stata una spinta ulteriore a portare avanti il progetto.  Ho intensione di trasformare questo lavoro in una pubblicazione o in qualcosa che tutti possano conoscere.

Ci sono dati e numeri, notizie, curiosità che i più non conoscono. Anche a Montecarlo  forse certe cose che ho scoperto non sono note e quindi credo sia un contributo molto importante che ricostruisce la storia di questo festival. L’Italia peraltro deve essere orgogliosa della storia di questo grande spettacolo. Nello speciale medagliere della manifestazione siamo terzi come numero di artisti italiani invitati al festival; un dato che fino a che non mi sono messo a fare ricerche non sapevo nemmeno io. Ma ce ne sono tanti altri da scoprire…”

 

Tornerà a Montecarlo, alla prossima edizione di gennaio?

“Come potrei non andare?!”

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