La collina che domina Borgo a Mozzano illuminata da quasi 4000 fiaccole; il segnale che siamo giunti al secondo sabato dopo Pasqua in albis, e quindi a Cerreto il momento della Baldoria.
La collina che domina Borgo a Mozzano illuminata da quasi 4000 fiaccole; il segnale che siamo giunti al secondo sabato dopo Pasqua in albis, e quindi a Cerreto il momento della Baldoria.
All’interno del borgo si fa festa; si mangia, si canta, si suona e si balla ma soprattutto si appicca il fuoco alla Baldoria, una torre vegetale alta quasi come il campanile, realizzata come da secoli i con i residui delle potature della campagna; un rito molto sentito e partecipato da tutta la comunità di Cerreto.
Come da tradizione è il primo cittadino a concedere il fuoco ai giovanissimi vestiti in costume contadino, che appiccheranno le fiamme; da lì a poco sarà il fuoco ad essere protagonista della serata e anche del futuro della stagione agraria; come da tradizione se le lingue di fuoco saranno alte e decise, allora questa comunità potrà infatti aspettarsi un’ottima annata.
Tutti questi rituali che ci arrivano da mondi antichi sono un inno alla fecondità, alla fertilità dei campi ma anche alla fortuna e alla salute.
Il termine “baldoria” potrebbe essere un riferimento al dio Baldur, che aveva il compito di proteggere la natura dei boschi e delle foreste.
Il vento ha condizionato in positivo il fuoco, che ha sviluppato un calore altissimo e fiamme spettacolari, tanto è vero che il numeroso pubblico accorso a Cerreto per assistere al secolare rito ha dovuto indietreggiare di molte decine di metri proprio a causa delle alte temperature. Comunque sia, proprio per questo la baldoria ha stabilito che sarà un’ottima annata.
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