VALLE DEL SERCHIO – Cresce l’attesa anche nel mondo delle istituzioni circa il piano di riorganizzazione del servizio emergenza ed urgenza che riguarderà anche il territorio della valle del Serchio. Ci sono tanti dubbi e preoccupazioni, a cominciare dal timore di perdere, come si teme in alta Garfagnana, la figura del medico in appoggio al 118. Il tema dell’automedica e della riorganizzazione dei servizi di emergenza, è quindi all’ordine del giorno
Della riorganizzazione, in tutti i suoi aspetti, se ne parlerà comunque presto visto che i sindaci della articolazione zonale della conferenza dei sindaci per la sanità hanno richiesto all’azienda un incontro per capire come sarà effettivamente il piano di riorganizzazione. Incontro che avverrà, come ci conferma la presidente dell’articolazione, Caterina Campani, il prossimo 21 marzo a Castelnuovo.
“Sarà quella l’occasione – spiega proprio la Campani – in cui capiremo in tutti i dettagli la proposta che verrà formulata dall’azienda sanitaria, fermo restando che deve essere chiaro un concetto e che di questo si deve tener conto: per noi sindaci la riorganizzazione si deve adeguare alle caratteristiche di un territorio che non è certo facile, che ha problematiche importanti; un territorio montano, fragile, con tempi di percorrenza davvero lunghi. E’ dunque chiaro che questa riforma deve essere pensata per un territorio con queste caratteristiche e non può essere quindi “omologata”, uguale, a quella di territori che sicuramente di caratteristiche ne hanno altre.
Anche nella articolazione zonale che tenemmo a dicembre avevamo rimarcato questo aspetto e per questo avevamo auspicato ed auspichiamo adesso, una riorganizzazione che tenga conto di quello che è la Valle del Serchio dove innanzitutto c’è la necessità di un pronto soccorso forte e di un sistema di emergenza – urgenza solido e funzionale.
Certo, la riorganizzazione non sarà legata alla sola emergenza – urgenza visto che a questa si legano anche altri aspetti che devono essere studiati di pari passo come la continuità assistenziale. E’ dunque una riorganizzazione complessiva che va capita in tutta la sua interezza.
Dalla presentazione e dal confronto che ne seguirà il prossimo 21 marzo vedremo comunque dunque come muoverci a livello di articolazione zonale”
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