Lo scorso 26 Settembre un satellite della Planetary Defence (NASA/ESA)  ha sparato una ogiva di rame contro la piccola  luna  Dimorphos 160 m di diametro  dell’asteroide near earth della classe Apollo , Didymos  0,78 km di diametro scoperto nel 1996  dalla survey  americana Spacecraft. L’impatto del dardo sulla luna dell’asteroide è  stato fatto per verificare la possibilità di modificare l’orbita nell’ambito  di un programma di mitigazioni di rischio da impatti asteroidali sul nostro pianeta, (non vogliamo fare la fine dei dinosauri) la missione è stata un successo clamoroso e le immagini dell’impatto riprese da terra e da un piccolo satellite italiano Cubesat hanno fatto il giro del mondo.

L’asteroide Didymos si trovava a 6,8 milioni di km di distanza dalla terra . L’impatto ha generato una coda di detriti che incredibilmente si è resa visibile anche con telescopi di medie dimensioni dalla terra. Una delle prime immagini effettuate da un osservatorio amatoriale è stata utilizzata anche per un articolo apparso sul sito Media INAF dell’Istituto nazionale di astrofisica . L’immagine è stata acquisita dall’osservatorio astronomico amatoriale G. Pascoli di Castelvecchio P. al fuoco diretto del telescopio newton da 0,4 metri . E’  la somma di 25 immagini da 15 secondi calibrate, allineate e sommate da un apposito software .Le strisciate che si vedono attorno sono stelle, l’asteroide per apparire   puntiforme nell’immagine finale deve essere allineato inserendo i dati di velocità e angolo di fase ricavati dai parametri orbitali dello stesso.

L’immagine mostra l’asteroide con la coda di detriti artificiale perchè causata da un manufatto umano e non è generata per altre cause come  disgregazione o a causa dell’impatto con un altro corpo celeste. Gli astronomi stanno ancora analizzando i dati per capire se l’impatto è riuscito a modificare e di quanto  l’orbita della luna e di conseguenza dell’asteroide principale.

Link Articolo su media Inaf

https://www.media.inaf.it/2022/10/05/coda-polvere-dimorphos-dart/