A Barga, lo scorso fine settimana, l’11 e del 12 giugno, si è tenuto, presso Conservatorio di Santa Elisabetta l’incontro “Piccolo il mio, grande il nostro. Dalle filosofie alle politiche di decrescita” che ha visto la presenza di venticinque persone venute da tutta Italia. L’incontro è stato una tappa del percorso verso il convegno di Venezia del 7, 8 e 9 settembre prossimi dal titolo “Decrescita: se non ora quando? Dall’illusione della crescita verde alla democrazia della Terra”.
Come racconta Maria Elena Bertoli, una delle promotrici dell’incontro di Barga: “Sono stati due giorni intensi, improntati al dialogo e alla convivialità, nei quali si è discusso della decrescita come di quella urgente trasformazione politico-economica che dovrà essere accompagnata da una decolonizzazione del nostro immaginario e dalla ricerca di una nuova sapienza interiore che includa il senso del limite. A Barga il discorso si è incentrato su come affrontare la crisi sistemica in cui siamo immersi per muovere verso una società autonoma, democratica ed ecologica”.
Le venticinque persone arrivate dalla Puglia, da Roma, dall’Umbria, da Bologna e da molte città toscane sono rimaste affascinante da Barga, dai suoi scorci, dai vicoli del centro storico, dalle Apuane, dal Duomo e dalla gentilezza con cui sono stati accolti dai barghigiani.
Alla fine, per due giorni, Barga è stata insomma il centro italiano di elaborazione di un nuovo progetto culturale e politico di cui sentiremo sicuramente parlare.
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