La commemorazione del 79° della battaglia di Nikolajewka

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BARGA – Organizzata dal Comune di Barga e dal Gruppo Alpini di Barga, di fronte al monumento agli Alpini nell’omonimo Parco di via Roma, si è svolta sabato 29 gennaio 2022 la commemorazione del 79° anniversario della Battaglia di Nikolajewka, che combattuta il 26 gennaio 1943, consentì alle decimate truppe dell’Asse impegnate nella Campagna di Russia, durante la Seconda Guerra Mondiale, di poter sfondare la sacca in cui erano state costrette. Poi l’inizio o la continuazione della ritirata, ma il costo in vite umane, feriti e prigionieri fu immenso. Per Barga e tutta la Valle del Serchio, fu un vero e proprio sacrificio di penne nere, la stragrande maggioranza raccolte nella Divisione Cuneense.

Alla commemorazione barghigiana è intervenuto l’assessore Lorenzo Tonini, che ancora una volta ha portato e stringeva tra le mani il cappello d’Alpino del padre che fu uno dei reduci dal fronte russo. Con lui era presente la consigliera della minoranza Claudia Gonnella. Erano presenti, oltre agli esponenti del Gruppo Alpini, anche quelli delle associazioni Marinai d’Italia, Militari in Congedo, l’Anpi e la Polizia Urbana di Barga.

Il capogruppo degli Alpini di Barga Andrea Bertolini ha introdotto il ricordo. Dopo l’Inno e il Silenzio ha fatto seguito, al suono della Canzone del Piave, la deposizione della corona d’alloro al monumento degli Alpini. Quel ricordo marmoreo che occorse fare nell’ormai lontano 1952 perché, come accennato, in quella disgraziata Campagna di Russia ben 66 furono gli Alpini del Comune di Barga, quasi tutti della Cuneense, che vi lasciarono la vita, nella maggior parte Dispersi. Di seguito l’intervento del segretario Gruppo Alpini Pier Giuliano Cecchi, poi ha nome del Comune di Barga è intervenuto l’assessore Lorenzo Tonini, che con parole molto sentite ha chiuso il ricordo.
Il Gruppo Alpini di Barga coglie l’occasione per ringraziare le signore Erina Rossi, Licia Santi e Claudia Gonnella per la loro sensibilità nel l’aver voluto rendere omaggio a tutti quegli sfortunati ragazzi con i fiori posti alla base del monumento.

Dopo la cerimonia commemorativa la giornata del ricordo si è terminata con una Santa Messa celebrata al Sacro Cuore da Mons. Stefano Serafini, dove c’è stata l’ennesima riflessione circa la sofferenza patita da tutta la Comunità di Barga, che ancora oggi dura nei discendenti di quegli sfortunati ragazzi.

L’intervento di Pier Giuliano Cecchi.

Siamo qui anche quest’anno a commemorare con il ricordo della Battaglia di Nikolajewka, una delle pagine più tristi della nostra storia italiana nella Seconda Guerra Mondiale e del Corpo degli Alpini in particolare per il gran numero di Dispersi e Caduti che ebbe in quella terribile Campagna di Russia, doverosamente, con gli Alpini ricordiamo anche gli altri Morti dei vari corpi militari. Del nostro Comune sono 69 giovani di cui 66 le Penne Nere.

Siamo di fronte a questo monumento divenuto con il tempo l’omaggio ai Caduti Alpini di sempre, reso necessario, però, per ricordare proprio i Dispersi e Caduti in quell’immane tragedia in terra russa. L’inaugurazione di questo monumento avvenne il 28 settembre 1952.

Scriveva Bruno Sereni su Il Giornale di Barga:
IL MONUMENTO AGLI ALPINI: Domenica 28, nei pressi del campo sportivo sarà inaugurato il monumento ricordo agli Alpini di Barga. (N.d.R. Un tempo qui, al posto dei campi da tennis, c’era quello del calcio) Continua Sereni: Sarà presente, quale oratore ufficiale, il Generale Battisti uno dei tre Generali ritornati orsono due anni in patria reduci dalla prigionia in Russia … Il monumento … Vuole significare il particolare sacrificio delle penne nere in questa ultima disgraziatissima carneficina.

Ovviamente quando si parla di carneficina, penso sia chiara l’idea di cosa si volesse dire: la tragica Campagna di Russia. Tra l’altro uno dei due grandi collettori per l’iniziativa del monumento fu proprio un reduce della Campagna di Russia, l’alpino Fedele Rossi, l’altro fu l’alpino Quinto Cecchi, reduce dalla Campagna Greca e fratello del disperso in terra russa Giuliano.
Personalmente vivo in maniera particolare questo luogo e ogni volta che ci passo davanti, mi corre il pensiero a quello zio che non ho mai conosciuto, ma di cui porto il nome e che è rimasto là, in terra russa.

Ogni qualvolta passo qui davanti al monumento (il pensiero lo sapete è super velocissimo) ripenso alla nonna, a quella sua speranza sempre più lieve per quel figlio … magari, forse, chissà … che poi alla fin fine tornasse: la speranza è sempre l’ultima a morire e credo resti anche quando uno vola lontano, magia della volontà che coglie l’attimo e lo trapassa.

Ripenso al nonno, artigliere alpino reduce della Prima Guerra Mondiale, afflitto dalla Spagnola e congedato poco prima della fine del conflitto, al suo fiero cipiglio nell’essere il portabandiera del Gruppo Alpini di Barga.

Ripenso allo zio Quinto, che prima di andare negli USA, a Chicago, dove riposa, si dette un gran daffare con Fedele Rossi per riuscire a racimolare in nome del Gruppo Alpini, quei soldi necessari per edificare questo monumento.

Poi il pensiero ogni volta va a tutti quei giovani che un crudele destino ha voluto che dovessero finire i loro giorni in quel modo.

Penso oggi che siamo qui all’utilità dei monumenti, a questo marmo che trasuda umanità, testimonianza che ha e dà la forza per non dimenticare, quindi serve a ricordare e invogliare a dare luce ai perché.

Penso oggi anche a quanto lessi anni fa in un libro, cioè, che le famiglie del Comune di Barga avevano avuto 47 Alpini e Artiglieri Alpini Caduti nella Campagna di Russia. Non mi convinceva quel dato e mi imposi, era il 2011, di ricercare i loro nomi presso il Comune di Barga e anche a Lucca e ne vennero fuori assai di più e inoltre ne rinvenni 3 di altri corpi, per un totale di 69.
Nel gelido chiarore di un’argentata luna mi pare di vedere luccicare quella bianca penna di Battisti che sempre più vedeva i suoi Alpini diminuire di numero poi … la sua Cuneense sciolta come neve al sole e di Lei solo il successivo appellativo: la Divisione Martire.

Sia sempre onore a tutti Voi! A tutti i Caduti in terra russa e simbolicamente che la nostra Bandiera copra per sempre il vostro ricordo.

 

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