VALDIVAIANA – Stamani, con un certo ritardo rispetto agli anni passati a causa della tardiva maturazione delle castagne che sono cadute con un ritardo di almeno due settimane, al metato di Valdivaiana, nella Val di Corsonna barghigiana, c’è stato il momenti (ed anche il rito) della battitura delle castagne. Dopo una essiccazione e affumicatura durata 40 giorni (tempo in cui le castagne sono rimaste dentro il metato, con il debole ma costante fuoco nella stanza inferiore costantemente alimentato ogni tre o quattro ore), si è provveduto appunto alla “macchinatura” della castagne che da decenni e decenni si fa utilizzando questi macchinari e questi metodi, seguendo momenti ben precisi che vanno dallo svuotamento del cannicciato con lo scarico delle castagne, alla ripulitura dello stesso, al conteggio delle “misure” che corrispondono o a quante castagne sono state portate dalle varie famiglie nel metato; fino a procedere alla macchianatura ed all’insaccamento delle castagne ripulite che poi, secondo i sacchi stabiliti per ogni famiglia, devono passare sotto l’attenta selezione e ripulitura, lunga e faticosa, che si fa a mano. Sarà questo l’ultimo passaggio prima di inviare le castagne al molino per la macinatura a pietyra e per produrre quindi la magnifica farina dolce.
Va detto che quest’anno le castagne presentano meno impurità dello scorso anno, sono di qualità migliore ed avranno bisogno alla fine di minore ripulitura dalla cosiddetta “pecchia”. Ne beneficerà sicuramente anche kla qualità della farina che verrà prodotta.
Il metato che vi mostriamo è quello del Giovannino di Valdivaiana, il Giovannino Giovannetti, l’unico metato rimasto in funzione quest’anno in Val di Corsonna dato che non è stato acceso quello presente sopra Carpinecchio.
A tenere costantemente acceso il metato quest’anno, visto che Giovannino ha ancora difficoltà di deambulazione per alcuni problemi di salute dei mesi scorsi, sono stati in particolare Ademara Santi, la moglie di Giovanni e Luigi Renucci che si meritano un grande plauso per un lavoro che non conosce giorno o notte e che va portato avanti per quaranta giorni di fila.
La raccolta delle castagne e l’utilizzo di questo metato ha riguardato quest’anno da sei a sette famiglie ed insieme sono stati raccolti oltre 15 quintali di castagne. Ce ne sarebbero molte e molte di più ogni anno da raccogliere nei castagneti di Renaio e della Val di Corsonna, ma le forze e le persone che portano avanti la raccolta sono sempre meno.
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