Per una cena della vigilia di Natale come tradizione (barghigiana) comanda

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BARGA – Andando nuovamente  a pescare nei vecchi numeri speciali natalizi del giornale di Barga e memori di altri utili consigli gastronomici forniti dalla indimenticabile Anna Ori Castelvecchi, vogliamo proporvi qualche idea per rendere ancora più tradizionale, gastronomicamente parlando, il vostro Natale. Visto che quasi sicuramente dovremo stare tutti in casa, anche se cenoni e pranzi saranno ridotti a pochi intimi, questo non vuol dire che non dobbiamo fare le cose per bene, anzi… di tempo ce ne sarà ancora di più per dedicarsi a queste cose e forse vi farà piacere sapere che cosa si può fare per rendere particolarmente barghigiana, gustosa  e tradizionale la vostra vigilia.

Quello che vogliamo proporre oggi sono appunto alcuni spunti per la cena della vigilia di Natale secondo la tradizione barghigiana. Li avevamo pubblicati nel lontano dicembre 1998 e si trattava di un lavoro scritto a più mani dopo un’attenta consultazione di alcune donne barghigiane, tra di loro la carissima Alma Castelvecchi che ringraziamo ancora. Oltre a lei quelle note furono scritte grazie ai consigli di Anna Ori, Natalina Dianda e Natalina Marchi che ora non ci sono più e che ricordiamo con affetto.

Sono poche righe ma ci danno davvero tante idee per una cena della vigilia secondo tradizione.

SPUNTI PER LA CENA DELLA VIGILIA

Minestrone di magro (condito con olio) con fagioli o ceci;

Zuppa con cavolo nero;

Baccala (o Baccalare, alla barghigiana) lesso o arrostito sulla brace, aromatizzato, durante la cottura, con un rametto di rosmarino. Come contorno: fagioli o ceci.

Crostini di cavolo nero con pane casereccio (poi vi spiegheremo nei prossimi giorni come si fanno perché sono anch’essi una tradizione natalizia barghigiana);

Cavolo nero rifatto con aglio e acciughe;

Pane di neccio, impastato con il vino, senza aggiungere altri ingredienti;

Noci, nocelle, arance, mandarini e fichi secchi;

Frutta del podere: mele renette, uva, nespole mantenute sulla paglia, cachi;

Vino di bigoncetto (vino pregiato e messo in serbo per le grandi occasioni)… se non avete il vostro di certo le bottiglie di ottimo vino non mancano;

Vin brûlé e punch al rhum (Leone ’70) o al Mandarino, offerti agli ospiti durante la veglia della notte di Natale, davanti al fuoco che rimane acceso fino al mattino.

Spunti di una cena della vigilia di Natale barghigiana; che ci giungono dai saperi e dai tempi passati ed in particolare anche dalla nostra tradizione più contadina. Tante cose sono realizzabili… altre, quest’anno, un po’ meno. Di gente a veglia non se ne potrà ospitare infatti e non si potrà attendere con loro di andare alla messa perché alla messa quest’anno si andrà molto presto se si potrà andare..; ma se avete un camino (e se non lo avete fatela lo stesso la bevuta meditativa), dopo cena, bevetevi anche voi un bel poncino davanti al fuoco… e pensate alle persone che vi sono più care, a quelle che ci sono ed a quelle che non ci sono più… e, oltre al camino ed al poncino, già che ci siete, mettete sul fuoco un grosso e bel ciocco che possa restare acceso a lungo, proprio come da tradizione…

Naturalmente in tutta sicurezza… non fate incendiare la casa 😉

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