Nei giorni scorsi Massimo Braccini, coordinatore nazionale FIOM Gruppo KME e Mauro Rossi, segretario generale della FIOM di Lucca lanciavano un grido di allarme sulla situazione del settore delle Lingottiere.
“Un ramo d’impresa di alto valore aggiunto, dove assistiamo ad una evoluzione lavorativa altalenante, tra scarsa produzione e improvvisi carichi di lavoro – scrivevano. Rossi e Braccini aggiungevano che dopo la cessione di importanti rami d’impresa, non vorrebbero che ci si trovasse di fronte ad altre alienazioni che potrebbero tendere a ridurre ulteriormente il perimetro del gruppo Kme a Fornaci di Barga. Secondo i due sindacalisti di passaggio in passaggio, la Kme nel corso degli anni ha ridotto il perimetro delle produzioni; la fase ora è resa delicata dalla pandemia, ma secondo la FIOM lo era già prima. Per Braccini e Rossi si rende necessario su questi temi un confronto con la direzione aziendale. Legittima, ha risposto in questi giorni KME, la richiesta di un confronto con la direzione, ma bizzarra la strada di richiedere l’incontro attraverso la stampa e non direttamente. Sull’andamento altalenante della produzione del settore lingottiere l’azienda si chiede se la FIOM non è informata della situazione attuale: “da ormai quasi un anno – scrive – il mondo è spazzato da una crisi senza precedenti, che coinvolge anche le industrie dell’acciaio (il mercato di destinazione delle lingottiere), costrette quindi anch’esse ad andamenti altalenanti delle loro produzioni. La produzione di lingottiere del gruppo KME, aggiunge l’azienda, deve adattarsi il più possibile alla situazione e lo stabilimento EM Moulds di Fornaci lo ha fatto in modo egregio, tanto che chiuderà l’anno corrente con tutti i dati di bilancio non fantastici, ma positivi… nel peggior anno degli ultimi 20 (o più).
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