BARGA – Non siamo mai stati quelli del contro, casomai, quelli del con. Del cercare di essere sempre costruttivi e mai distruttivi. Ma una critica a questa amministrazione comunale oggi ci sentiamo di farla per quella mancanza di piccole, grandi attenzioni alla manutenzione ed alla cura di Barga e degli altri paesi che, sicuramente causa anche i ritardi sui lavori per l’emergenza lockdown, ma non solo, si fanno sentire. Provate a salire verso la montagna per vedere in che stato è la pulizia delle strade con il verde che ormai invade parte della carreggiata…
L’occasione però oggi ci viene dal bel gesto che Paolo Marroni con la sua famiglia ha realizzato questa mattina cominciando l’arduo compito della pulizia del Parco Kennedy.
“Era doveroso nei confronti di mio padre Pietro – ci ha detto Paolo – non lo faccio perché sono contro o a favore di nessuno, ma solo perché sentivo bisogno di tenere pulito questo luogo dove una lapide ricorda l’impegno per la valorizzazione del paese del mio babbo; una lapide che oramai era coperta dai rovi.
Non potevo più continuare ad accettare questo stato di cose e così con la mia famiglia ci siamo mossi”.
Lo stato di abbandono del parco Kennedy è del resto sotto gli occhi di tutti da quando è cominciata la bella stagione: vero che ci sono ancora i lavori in corso, ma non si può lasciare uno dei principali parchi di Barga, in quelle condizioni; lavori o non lavori.
In queste settimane, guardandolo, ci è venuto in mente l’opera meritoria di Pietro e poi quella assolutamente altrettanto grandiosa di Antonio Nardini che lo teneva pulito ed ordinato come fosse il giardino di casa, con una esplosione di fiori bellissima ad ogni estate che per anni è continuata anche grazie agli Alpini; c’è poi stata l’opera meritoria della Pro Loco sotto la gestione vulcanica di Claudio Gonnelli che per il parco ha fatto tanto e poi… siamo arrivati a quest’anno… al nulla.
Ora ci hanno pensato Paolo e la sua famiglia che non sanno se potranno finire il tutto, ma almeno una bella ripulita ad una parte del parco l’hanno data. Bello sarebbe che il Comune a questo punto completasse l’opera.
Comunque, chi deve riflettere rifletta: le piccole cose alle volte sono importanti e fanno bene a tutti. E già che ci siamo sarà bene tutti ricordarci che il 24 maggio scorso ricorrevano i quarant’anni della morte di Pietro Marroni. Sarebbe bene (e sarebbe bello) che qualcuno pensasse di organizzare una cerimonia pubblica in suo ricordo. Pro Loco e comune si diano da fare.
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