BARGA – La bella sala del refettorio del Conservatorio Santa Elisabetta ospita dal 23 agosto al 13 settembre la mostra Il Violino con le bellissime fotografie, come sempre, di Gabriele Caproni che ad ogni sua esposizione ci regala scatti in bianco e nero unici.
Per un liutaio è importarne studiare i materiali, la chimica, analizzare le tecniche di un tempo, conoscere la musica. Ma occorre anche saper dialogare con i musicisti, ascoltare i loro pareri ed esigenze. Occorre saper far “vivere ” lo strumento.
A partire dall’accurata scelta del legno, colpo di sgorbia dopo colpo di sgorbia ecco il lavoro di Roberto del Gratta.
Ogni momento è essenziale: una volta tolto il legno, non si può più tornare indietro. Ed è con questo stesso spirito che sono state fatte le fotografie: queste immagini sono la storia di un singolo strumento che il liutaio ha costruito esclusivamente alla presenza di Gabriele Caproni, una continuità di fasi irripetibili, le foto e il violino sono cresciute insieme, senza possibilità di errori per entrambi.
La luce, quella ambiente, intensa e radente sul banco di lavoro e oscuro tutto intorno, usata dal liutaio per vedere la più piccola modulazione del legno era l’unica disponibile. Le scene sono quelle che si sarebbero potute incontrare dopo la meta del ‘500. Gli attrezzi sono sempre gli stessi da tempi immemorabili: in questo ambito la tecnologia non ha portato vantaggi o innovazioni.
La scultura del ricciolo, la bombatura della cassa, la leggerezza delle ff, la rotondità dei bordi, una ricerca di armonia nelle forme in cui anche un decimo di millimetro fa la differenza, e tutto solo con la sensibilità, l’occhio e l’arte del liutaio.
Le vernici, chimica e alchimia al tempo stesso, una infinita ricerca di composti per ottenere lucentezza, trasparenza, esaltazione della marezzatura del legno e permeabilità al suono. Tutto questo con un unico obiettivo: il bel suono.
Ogni violino ha la sua voce. Ogni liutaio ricerca la propria armonia. Ogni violinista cerca il violino che faccia collimare il suono che sente dentro di se con il suono che esce dallo strumento. Quando tutto coincide, siamo davanti ad un’opera d’arte.
Da non perdere dunque l’incontro con l’autore ed il M.o Liutaio Roberto Del Gratta che si terrà venerdì 28 agosto alle ore 18 nella sede della mostra
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