Una croce sulla Cima dell’Omo

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RENAIO – Un gruppo di persone amante delle montagne, in questo periodo ha deciso di portare e fissare una croce sulla cima del Monte Omo, rilievo tra i più alti dell’appennino Tosco Emiliano con i suoi 1860 metri slm e posto sul territorio barghigiano. La decisione di compiere questo gesto è nata perché questa vetta, importante per i barghigiani (conosciuta anche come “Alpe di Barga”), era spoglia; niente, ad eccezione di un semplice paletto, indicava la cima.

Dopo aver richiesto le dovute autorizzazioni, al Comune di Barga, all’ASBUC e informata la sezione locale del CAI, Adelmo Rinaldi, Carlo Venturi, Claudio Merlini, Michele Moscardini e Nicolò Micheletti, hanno allora intrapreso questa avventura costruendo una croce dell’altezza di circa 2,5 metri, portandola poi sull’Alpe e fissandola nel punto più alto.

“Il lavoro – ci raccontano – è stato duro e faticoso, ma appena è stato completato, tutta la fatica è scomparsa, lasciando lo spazio alla gioia ed alla felicità di aver donato alla comunità barghigiana e all’Alpe di Barga un simbolo importante”.

Non è stata questa l’unica loro opera: durante il posizionamento della croce hanno mantenuto e ripulito tutto ciò che era già presente, ad iniziare dalle pietre, alcune delle quali formavano nell’antichità, una piccola piramide utilizzata per indicare la vetta e chiamata “omo” o “ometto” e da cui sembra prenda il nome la montagna.

“A breve verrà posta una targa in alluminio riportante i dati della vetta ed i nomi degli autori – ci dicono ancora – Sperando che questa iniziativa sia gradita e ben vista da tutti i barghigiani, il gruppo vuol ringraziare le autorità e gli enti che hanno reso tutto questo possibile e le persone che li hanno aiutati durante la progettazione e realizzazione di questo importante lavoro”.

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