BRAIDED IN FIRE: Black GIs and Tuscan Villagers on the Gothic Line, che racconta l’esperienza di Sommocolonia durante la Seconda guerra mondiale, viene pubblicato oggi, 30 giugno.
Questo libro è stato in lavorazione per molti anni. L’autrice, Solace Wales (conosciuta ai più nella zona di Barga col suo soprannome e il suo cognome da sposata, ‘Sally Sheets’) è una residente abituale della frazione montana di Sommocolonia. Dal 1987 ha cominciato ad intervistare i propri vicini sulle loro esperienze di guerra; dopo aver intervistato 21 sommocoloniesi nel corso di diverse estati, Solace si accorse che la storia era molto più straordinaria di quella che sospettava all’inizio. Si rese conto che avrebbe dovuto trovare ed intervistare i veterani afroamericani che avevano avuto legami con la terribile battaglia di Sommocolonia del 26 dicembre 1944. Al tempo in cui i tedeschi attaccarono, la mattina dopo Natale, il paese era occupato dalle truppe americane segregate, tre volte inferiori in numero rispetto ai nemici dell’Asse.
Negli anni ’90 Solace riuscì a svolgere le proprie ricerche in America, terminando con 21 interviste a veterani di colore, per coincidenza lo stesso numero di interviste raggiunte con i paesani. Nel luglio 2000 riuscì a convincere alcuni dei suoi americani intervistati a venire a Sommocolonia per una commemorazione dedicata alla presenza dei soldati neri in Valle del Serchio – inclusa quella dell’assegnatario della Medal of Honor postuma, il tenente John Fox, uno dei protagonisti di Braided in Fire. Questo evento, descritto nel libro, per molti fu motivo di grande commozione. Sembrò appropriato che la cerimonia coincidesse con l’inizio del progetto del monumento e parco di Sommocolonia dedicati alla pace, La Rocca alla Pace.
Da allora Solace ha lavorato nel realizzare un libro degno di questo argomento. Quella che segue è una breve descrizione che dà l’idea di una parte della trama.
Braided in Fire: Black GIs and Tuscan Villagers on the Gothic Line
Persa nella storia, questa affascinante vicenda è riccamente popolata dai paesani italiani e da quella manciata di soldati di colore impegnati a difenderli, che insieme condivisero il peso della linea del fronte durante uno degli ultimi attacchi della Wehrmacht.
Circondato dalle truppe dell’Asse, John Fox, osservatore di artiglieria a Sommocolonia, chiese di fare fuoco sulla sua posizione. “Colpite – date loro l’inferno”, urlò al telefono. La sua richiesta fu soddisfatta, seppur con riluttanza, dopo pochi minuti. Ci vollero però 52 anni perché la sua nazione onorasse il tenente afroamericano con una Medal of Honor postuma.
In un altro contesto, due mesi prima della battaglia, il patriota Berto Biondi inseguì due tedeschi dalla piazza del suo villaggio, per ritrovarsi a “danzare” tra i proiettili, visto che la sua azione aveva provocato il fuoco sia amico che nemico.
Spinta da una ricchezza di dettagli storici resi incredibilmente vividi, questa è la storia della fame degli abitanti di paese in tempo di guerra, di una realtà politica minacciosa per la vita, dell’implacabile pregiudizio subito dalle truppe segregate dell’esercito americano e del testardo patriottismo che ha permesso ai soldati neri di dare il massimo nonostante le umiliazioni quotidiane.
I sommocoloniesi non avevano mai visto prima dei neri ma riconobbero questi uomini come propri liberatori e una relazione di redenzione sorse tra i paesani e i soldati.
Braided in Fire celebra la dignità umana in circostanze disperate.
Fai una visita al sito: braidedinfire.com
È possible ordinare Braided in Fire online.
Tag: Sommocolonia, john fox, battaglia di sommocolonia, la battaglia di natale, Solace Wales, Braided in fire
Lascia un commento