BARGA – La Commissione Pari Opportunità del Comune di Barga vuole esprimere la sua vicinanza e la sua solidarietà a Silvia Romano e alla sua famiglia per essere stata posta al centro di un “circo” violento d’insulti, offese, sottoposta a minacce e violenze verbali.
Senza entrare nel merito delle polemiche e delle opinioni che non ci competono su una faccenda anche troppo strumentalizzata, vorremmo però, sottolineare la ferma condanna verso le offese ricevute in quanto donna, in merito alla fede professata o alla scelta di vita, di esperienze e di ideali personali, che sono anche gli stessi di migliaia di uomini e donne nel nostro paese.
Riteniamo che la condanna agli insulti personali, alle minacce e alle offese non sia opinabile e sia sempre e comunque condannabile, indifferentemente dalle opinioni personali che si possano avere in merito a determinati argomenti.
Sempre più spesso assistiamo a gogne mediatiche su questioni ancora non ben conosciute, e rileviamo un’allarmante primato femminile tra le vittime di un sistema mediatico e sociale che non riesce a rispettare gli spazi e i tempi per elaborazione dell’accaduto ma aggredisce senza pietà, soprattutto se si è donne, o appartenenti a minoranze, con un’aggressività preoccupante, per poi spostarsi sulla prossima vittima lasciando macerie. Questi episodi non vanno trascurati, non possono passare inosservati, sono un sintomo grave della nostra società.
Allo stesso tempo esprimiamo soddisfazione per l’attenzione prestata alla vicenda da parte dell’Amministrazione Comunale di Barga che ha presentato all’ultimo Consiglio Comunale dello scorso 14 Maggio una mozione condivisa sia dalla maggioranza che dalla minoranza sulla Liberazione della nostra connazionale Silvia Romano, votata favorevolmente all’unanimità di cui riporta il testo:
“A seguito della liberazione avvenuta in data 9 maggio della cooperante italiana Silvia Romano, rapita in Kenya nel novembre 2018 il Consiglio Comunale di Barga esprime la propria soddisfazione ed invia unaffettuoso saluto a Silvia e alla sua famiglia condividendone la gioia per l’avvenuta liberazione;
manifesta la propria vicinanza a Silvia Romano, incredibilmente oggetto di una gogna mediatica senzaprecedenti, frutto di una mentalità misogina intrisa di atteggiamenti minacciosi nei confronti di una donna inerme; condanna i responsabili degli atteggiamenti e delle parole minatorie, diffamatorie, ingiuriose, razziste, islamofobe e irriguardose indirizzate a Silvia Romano in questo caso e pronunciate in altre circostanze contro qualsiasi altra persona; auspica che le forze di polizia garantiscano, per Silvia Romano, la piena sicurezza personale, mettendola al riparo da azioni sconsiderate; evidenzia, come ancora una volta, il fatto di essere donna, comporti grandissima difficoltà nel compiere azioni “ritenute normali” per gli uomini; ricorda che l’art. 8 e l’art. 19 della nostra Costituzione recitano rispettivamente così:
“Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge…”
“Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato e in pubblico il culto, perché non si tratti di riti contrari al buon costume”
invita il Sindaco a dare visibilità del presente OdG e di comunicarlo alla famiglia Romano.”
Emilio
25 Maggio 2020 alle 20:35
Incomprensibile la vostra posizione, censurabile quasi tutto quello che a fatto, non doveva andare in quei luoghi notoriamente pericolosi; non rispettosa degli Italiani che l’hanno salvata.