BARGA E SOMMOCOLONIA – Sarebbe stato un giorno di sole, di gente, di risate, di musica, di cose buone da mangiare, di brindisi e di momenti belli. E’ invece stato il giorno del silenzio, molto diverso da quello che vivemmo un anno fa: il XXV aprile di Barga e di Sommocolonia dove oggi si sarebbe ricordato i caduti della nostra ultima guerra e la festa della liberazione dal fascismo e dove si sarebbe fatto festa in un paese preso d’assalto da tante persone giunte a piedi da Barga. Pieno di vota e di energia…
Oggi invece ha parlato solo il silenzio. E’ statala giornata del silenzio, Il silenzio dei nostri paesi a cui ci stiamo sempre più abituando, il silenzio di una Sommocolonia dove la voce principale era solo quella del vento stamani. Il silenzio dei morti della battaglia del 24 dicembre di Sommocolonia, dei morti anche di Renaio, di Barga, di tutti quelli che persero la vita in quel giorno. E non è stato un brutto silenzio, anzi. Il silenzio ci ha confortato e ci ha regalato un momento unico.
E’ stato emozionante prendere parte alla semplice cerimonia che si è tenuta nel paese. E’ stato emozionante ascoltare i nomi dei caduti dalla sindaca Caterina Campani e le sue parole; leggere i commenti che scorrevano sulla nostra diretta Facebook da parte della nostra gente. E’ stato emozionante ritrovarsi a pensare al significato vero di quello che stavamo vivendo in quel momento, aiutati proprio da un silenzio che ci ha fatto bene e di cui forse, fino a qualche settimana fa, avevamo tutti un gran bisogno. Un silenzio di cui fare tesoro anche per i giorni a venire; così come tesoro dobbiamo tutti fare oggi, sul senso vero della liberazione… quel giogo fascista e nazifascista, oggi non è così lontano come vorremmo…
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