BARGA – Ogni volta che devo uscire di casa per affrontare la salita interminabile di scale e scalini che mi porta fino alla sommità del campanile del Duomo di Barga un po’ mi pesa, ogni anno di più a pensarci bene. Ma quando arrivo lassù, sotto quelle tre antiche campane, in compagnia dei Campanari di Barga, tutto passa e sono felice di esserci… e quando le campane cominciano a suonare mi pervade una emozione profonda che mi riporta indietro nei secoli; che, penso io, forse è la stessa di quella che hanno provato tanti barghigiani ad ogni vigilia dell’Immacolata; non solo da tanti decenni, ma anche da secoli.
Una bella emozione per me e sono certo per tutti i barghigiani che amano la tradizione; che si è ripetuta anche questa sera grazie ai nostri campanari di Barga. Il Doppio è stato eseguito alla perfezione per un’ora intera, dalle 21 alle 22, ovviamente in onore dell’Immacolata Concezione. Non è cosa da poco tirare le tre pesanti campane che portano con loro anche il peso di tanta storia: il primato spetta alla “Maria”, la campana piccola del 1580, che stasera ha suonato il suo 439° doppio. Seguono staccate le altre 2 campane, la “Concetta” chiamata così in onore dell’Immacolata Concezione e la “S. Cristoforo”, in onore al Patrono di Barga.
E’ dal lontano 1522, un omaggio alla Compatrona barghigiana Madonna del Molino, che si tiene la tradizione del Doppio ed anche in questo 2019 la tradizione religiosa e popolare è stata rispettata con tanta emozione di tutti coloro che da Barga hanno ascoltato le note che giungevano dal campanile.
Come al solito i campanari hanno fatto un gran bel lavoro anche quest’anno, suonando con grande passione, alternandosi alle funi delle tre grandi campane e regalando, a chi ha avuto la forza e la fortuna di salire fino in cima al campanile, uno spettacolo sempre nuovo. Tra gli amici campanari di stasera, voglio in particolare porre l’attenzione sull’Enrico Cosimini che celebrava i cinquant’anni dal suo primo “Doppio dell’Immacolata”. Complimenti, Enrico.
Anche stasera, mentre suonavano le campane, si è ripetuta una semplice, ma sentita fiaccolata, dalla chiesa della SS Annunziata fino al Duomo, dove in processione i fedeli insieme a don Stefano e don Luca hanno recato il bellissimo quadro della Madonna del Molino solitamente custodito in Duomo.
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