VERSILIA – Lo stop alla commercializzazione della cannabis light rischia di mettere in crisi decine di piccole e medie imprese del florovivaismo. L’allarme arriva da Coldiretti all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione che vieta la vendita di prodotti derivati dalla cannabis sativa con “effetti stupefacenti”.
Una pronuncia che, in attesa delle motivazioni, ha gettato nel caos le imprese che dopo la liberalizzazione del 2016 avevano scommesso sul settore, sempre crescente, producendo articoli sotta la soglia dello 0,5% di Thc, il principio attivo “drogante” della cannabis. Tra le province di Lucca e Pistoia sono almeno 20 le aziende florovivaistiche che si sono buttate sulla coltivazione di canapa, con notevoli investimenti. Una delle maggiori è la Vecoli di Viareggio, che al pari di altre, dopo soldi spesi e certificazioni ministeriali ottenute, deve fermare tutto.
Plaude alla sentenza il senatore Massimo Mallegni, Forza Italia, che aveva presentato una mozione a marzo, subito bocciata, per stoppare il diffondersi dei cannabis shop.
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