“Con dispiacere, sono costretto a rispondere alle parole scritte e affisse nonché dichiarate a mezzo stampa, da Don Stefano Serafini.
Non voglio entrare nel merito del pensiero personale del Parroco, del quale nutro grande rispetto, sia come uomo di fede, sia come persona. Credo però che le sue personali dichiarazioni, arrivino in un momento delicato visto l’imminente votazione per elezioni amministrative”
Così il candidato a sindaco Simone Simonini dopo la lettera aperta del proposto di Barga don Stefano Serafini:
“Questa interferenza politica del Parroco a livello territoriale – dice Simonini – potrebbe essere lesiva per il sottoscritto in qualità di candidato Sindaco per la lista Prima Barga.
Don Stefano Serafini, avrebbe potuto scrivere direttamente a Salvini o al Ministero, in quanto Simonini risponde per i suoi gesti e non per quelli dello stesso Salvini, il quale ha il pieno diritto di manifestare come meglio crede la sua fede”.
“La mia preoccupazione più grande questo momento – dice poi più avanti – è l’interferenza religiosa sul territorio, mancando di rispetto verso chi lavora come noi, per portare un’idea politico/ amministrativa diversa nel Comune di Barga, così come previsto dalla nostra costituzione. Con senso di imbarazzo – conclude Simonini – ci siamo trovati nella frazione di Albiano a spiegare il nostro programma elettorale, circondati da manifesti scritti dal Parroco senza che avessero uno stretto collegamento con noi. A mio parere, a prescindere dall’opinione personale, Don Stefano Serafini avrebbe dovuto lasciare la politica alla politica”.
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Moreno
23 Maggio 2019 alle 16:09
Pienamente d’accordo con Simonini, aggiungo che il candidato sindaco per Barga , è stato molto più diplomatico, di quanto lo scritto del sacerdote meritasse .