Lunedì 11 febbraio è avvenuta a Casa Pascoli la presentazione degli assegni di ricerca promossi dalla Fondazione Giovanni Pascoli in memoria di Guelfo Marcucci.
Una iniziativa nuova promossa in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa in memoria appunto dello storico imprenditore a capo della dinastia del Ciocco e della Famiglia Marcucci scomparso tre anni orsono, fondatore e storico Presidente della Fondazione. E’ stato proprio grazie anche al contributo della famiglia Marcucci, che ha finanziato questa iniziativa, che si è dato vita al progetto volto alla valorizzazione ed all’approfondimento del patrimonio pascoliano tramite importanti lavori di ricerca.
Alla presentazione era presente una nutrita rappresentanza della famiglia Marcucci, dalla moglie di Guelfo, Iole Capannacci, ai figli Andrea e Marialina Marcucci con le loro famiglie. A fare gli onori di casa il presidente della Fondazione Pascoli, Alessandro Adami ed il sindaco di Barga, Marco Bonini, mentrela Scuola Normale di Pisa era presente con il prof. Daniele Menozzi, professore ordinario di Storia contemporanea. Oltre ai due assegnatari per i rispettivi lavori di ricerca, Cencetti e Giancane (i loro lavori verranno conclusi prima della fine dell’anno), era inoltre presente anche la rpfo.sa Diana Toccafondi, colei che ha realizzato negli anni passati il progetto di digitalizzazione del patrimonio pascoliano di Casa Pascoli.
Sia Bonini che Adami hanno spiegato il perché di questa iniziativa a ricordo di Guelfo Marcucci; una iniziativa, è stata sottolineato, significativa proprio nell’ambito di continuare a valorizzare e promuovere il patrimonio pascoliano, ma anche perché il migliore ricordo possibile, proprio per questo, di Marcucci che proprio per il patrimonio pascoliano ha fatto tanto, prima alla guida dell’ente morale Ruggero e Caterina Pascoli e poi essendo tra i promotori nonché il primo presidente della Fondazione Giovanni Pascoli, nata nel 1998 e che, anche grazie alla sua spinta ha riportato l’opera pascoliana alla ribalta del mondo culturale italiano e negli anni ha permesso di raggiungere importanti risultati con svariati milioni investiti anche per il recupero e la ristrutturazione di tutto il complesso di casa Pascoli a Castelvecchio.
“Siamo certi che Guelfo Marcucci – ha detto in proposito Alessandro Adami – avrebbe apprezzato questa iniziativa non tanto per la dedica a suo nome, che non avrebbe voluto, ma proprio per l’intento principale di approfondire e restituire in modo sempre più fruibile alla cultura italiana l’importante patrimonio pascoliano”.
Gli assegni sono appunto dedicati ad approfondimenti sugli aspetti storici e letterari della figura di Giovanni Pascoli. Il primo, assegnato ad Alice Cencetti, riguarda il ‘trattamento’ che l’immagine di Pascoli ha subito nella scuola italiana, partendo dagli anni in cui il poeta era ancora vivo e quindi nell’Italia liberale, attraverso il ventennio fascista, fino ad arrivare all’immediato secondo dopoguerra.
Il secondo assegno, attribuito a Francesco Giancane, ha come oggetto il carteggio tra Giovanni Pascoli e Michele Barbi, il più importante filologo della letteratura italiana della prima metà del Novecento. Le carriere universitarie dei due, incrociatesi a Messina, ebbero esiti differenti: Pascoli ottenne la prestigiosa cattedra bolognese di letteratura italiana che era stata di Carducci; Barbi l’istituto (poi facoltà) di Magistero dell’università di Firenze, punto di riferimento di tanti cantieri filologici del suo tempo.
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