E’ stata formalmente inviata oggi – giovedì 17 gennaio – la lettera firmata dal presidente della Provincia Luca Menesini e dal consigliere provinciale delegato alle vertenze aziendali Nicola Boggi sull’attivazione di un tavolo di confronto istituzionale di livello superiore relativo al piano di rilancio dello stabilimento KME di Fornaci di Barga.
Le lettera è indirizzata al vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dello sviluppo Economico Luigi di Maio e al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e, per conoscenza, al governatore regionale Enrico Rossi e all’assessore regionale Marco Remaschi, al sindaco di Barga Marco Bonini, ai parlamentari e ai consiglieri regionali eletti sul territorio, nonché ai sindaci della Valle del Serchio.
Nella missiva della Provincia inviata ai responsabili dei due dicasteri si fa riferimento, tra l’altro, al giudizio negativo espresso dal Consiglio provinciale di Lucca il 3 gennaio sull’ipotesi del pirogassificatore alimentato utilizzando lo scarto produttivo delle cartiere (pulper).
Ipotesi che ha suscitato nette prese di posizione contrarie da parte di numerosi cittadini della Valle del Serchio “al fianco dei quali si sono poste molte amministrazioni locali convinte che le caratteristiche geografiche, geomorfologiche e turistiche di questo territorio non si concilino con tale realizzazione”.
A Di Maio e Costa, gli amministratori provinciali nella lettera fanno presente che dopo un periodo di forti difficoltà nello stabilimento fornacino specializzato nella produzione metallurgica, il management è riuscito ad invertire la rotta, salvaguardando i posti di lavoro e dimostrando la volontà di rilanciare il sito produttivo con nuovi investimenti. Ma – in sostanza – il progetto del pirogassificatore proposto dall’azienda per contenere i costi di produzione dell’energia non può essere l’unica ipotesi sul tavolo.
Pertanto Menesini e Boggi chiedono la disponibilità del Mise e del Ministero dell’ambiente di prendere parte attivamente ad un confronto istituzionale insieme con la Regione Toscana e tutti gli enti locali coinvolti per provare insieme ad individuare soluzioni che garantiscano dal punto di vista tecnologico una produzione di energia compatibile con tale contesto ambientale, “cogliendo ad esempio le possibilità offerte dall’incentivazione pubblica per l’uso di fonti rinnovabili a costi calmierati – come già avvenuto con successo in diverse importanti aziende, anche in Toscana – o comunque altre soluzioni tecnologiche ambientalmente compatibili capaci di soddisfare il fabbisogno energetico di tale stabilimento”.
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