Eccoci ancora, come l’anno passato, a parlare della nostra poetessa Matilde Estensi, al secolo la maestra Paola Giovannetti, e come allora, sempre a dire qualcosa sulla sua partecipazione a “Le Pagine del Poeta 2019”, un’agenda progettata dalla Casa Editrice di Roma “Pagine”, dedicata quest’anno, dopo la passata che ricordava l’inimitabile Anna Magnani, alla memoria di un altro grande attore italiano: Alberto Sordi, “Albertone Nazionale”, come la stessa Magnani, anima parlante di una Roma fatta di cuore e sentimento.
Di lui resta una vastissima produzione cinematografica divisa tra attore, regista e altre esperienze artistiche, come il teatro, di doppiatore e chi non ricorda il simpaticissimo parlare italiano di Ollio (Oliver Hardy) in coppia con Stanlio. Oppure di compositore di canzoni e cantante, e altro tra Radio e TV, tanto da immaginarcelo, senza sosta alcuna, fisso su di una qualsiasi scena ad arricchire con il suo talento ogni richiesta partecipazione.
Con questo straordinario personaggio italiano si aprono Le Pagine del Poeta. Una grande e corposa agenda dove a ogni giorno dell’anno corrisponde una poesia da leggere, in tutto coinvolgendo centottantatre poeti che si dividono i giorni del calendario con due poesie.
Così nell’agenda si presenta Matilde Estensi:
Docente Miur, pittrice e poetessa, studi teologici e filosofici presso i. s. s. r. di Pisa. Docente Unitre per tematiche filosofiche. Inglese B1 presso facoltà di lingue e letterature straniere all’Università di Pisa, conoscenza della lingua spagnola e del latino. Attestati di partecipazione e di merito con numerose pubblicazioni in antologie (Aletti), Aquilo 2017 (Aletti), La danza del tempo (Aletti), Tracce n. 116 (Pagine), Agenda del Poeta 2017 – 2018 (Pagine), certificato al valore poetico rilasciato dalla casa editrice Pagine. Pubblicazioni online. Antologia L’Ora di Barga 2014/15/16 (Tra le Righe Libri).
Nell’agenda “Le Pagine del Poeta”, Matilde Estensi ha le sue due poesie ai giorni 3 e 23 maggio 2019. Due delicate composizioni che tendono la sua carezzevole mano ai suoi “vivi” amori della vita: la Mamma e Aladino. Lo scrivente abita i luoghi di Matilde (Paola) e deve dire che niente è più vero di ciò che ora legge e trascrive, un sentimento che lei manifesta con delicata partecipazione e ora traduce in esplicita, semplice parola piena di quell’amorevole impulso del cuore che diretta a loro vada anche a tutti. Un messaggio d’amore per l’amore, e allora iniziamo con l’anticipare ciò che il 3 maggio potremmo leggere di lei nella poesia “Madre e figlia”:
Occhi aperti nella stanza,
un volto sorridente
ti sveglia al mattino
nel tuo piccolo lettino.
Mano di mamma,
che ti accarezza piano,
tu sei la figlia,
speranza e futuro.
In una copertina rosa
ti prende tra le braccia
con infinito amore
ti segue nel cammino.
Vivrai gioia e dolore,
la vita affronterai.
Madre e figlia,
mai si lasceranno.
L’albero e i suoi rami,
una foglia colorata
nel vento volerà,
dal tempo all’eternità.
Ora siamo giunti al giorno 23 maggio, siamo ancora nel mese delle rose, i fiori propri delle passioni, ogni colore ha la sua vicenda da raccontare e queste sono quelle rosse, simbolo di passione e … amore, e allora ecco “Primo incontro”:
Ho cercato il tuo cuore
tra le pagine dell’amore.
Era il tempo delle rose,
un battito di colore,
nel meriggio in fiore.
La bellezza della gioventù
insieme alle tue virtù,
fisico da calciatore,
capelli al vento con ardore.
Sull’altare mi hai portato.
La tua vita mi hai donato;
son tanti anni insieme,
cresciuti come un seme,
petali di speranza
nell’età che avanza.
Se questa è la sua esperienza letteraria nell’Agenda del Poeta, che avrà il simbolico coronamento con il prossimo anno 2019, per meglio far capire chi sia Matilde Estensi, ci piace ricordare anche la sua precedente partecipazione al libro “Aquilo 2017” dell’editore Aletti, precisamente nelle edizioni della Collana “Parole in fuga”: Poeti del nuovo millennio a confronto. Qui Matilde Estensi, assieme ad altri cinque poeti, si confronta con il lettore con la sua silloge “Arcobaleno”, quindici poesie, che così Giuseppe Aletti presenta in una complessiva esposizione, di cui ne stralciamo un brano:
Versi figli della pagina bianca e della solitudine, come si conviene all’ideazione poetica, che cercano comunione prima e comunicazione poi. E questa pubblicazione appaga compiutamente questa esigenza: la letteratura nasce da uno stato di necessità, la poesia è uno sforzo mosso alla comunicazione.
Da questa silloge la “misterica” e affettuosa poesia “Al Lago”:
Uno spicchio di cielo
Un ramo di verde
Nel cielo più blu,
una rosa e uno stelo,
ciuffi d’erbe,
il vagar delle stelle.
Tu chiami da lontano
E tendi la mano,
ricordi di voci,
tempi di baci.
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