BARGA – Un viaggio lento, a bordo della vecchia Renault 4 del nonno, per scoprire una Toscana Lenta, una Toscana la cui vita è scandita dall’incedere senza fretta nel rispetto della natura e dell’ambiente.
Così Francesca Volpe, una ex ricercatrice dell’Università di Siena che ha intrapreso un viaggio slow con un mezzo assolutamente slow, alla scoperta della Toscana poco conosciuta, ma più autentica che fa del rapporto con l’ambiente che la circonda, a tutti i livelli, una ragione di vita, anzi un modo di vivere.
La vecchia Renault 4, che tante volte aveva accompagnato il nonno a cercare i tartufi , come sua compagna simbolica di questo viaggio che ancora Francesca non sa quando finirà e come andrà avanti, perché in ogni luogo di questa Toscana alternativa che incontra, davvero poco sotto i riflettori della notorietà, ma proprio per questo più genuina, fa ogni volta delle folgoranti esperienze che la portano a nuove strade da voler conoscere e percorrere.
“Sono partita il 4 di ottobre, nel giorno di San Francesco, per questo viaggio alla scoperta della Toscana più invisibile, forse anche più bella della toscana da cartolina; il tutto per conoscere non soltanto piccoli borghi, o piccole realtà ma anche persone, gruppi, associazioni che si impegnano a costruire un futuro migliore; dunque mantenere le tradizioni, vivere a diretto contatto con l’ambiente ma anche portare avanti un cambiamento, dal punto di vista di rispetto dell’ambiente”.
C’è un obiettivo da raggiungere per Francesca, in questo viaggio che non sa quando finirà, ma che si fa sempre più interessante:
“Voglio dare voce a persone e luoghi che strano facendo tanto per l’ambiente e magari non sono visibili. Creare una rete, mettere in contatto queste realtà e dare loro una visibilità. Che non hanno e che meritano anche per guardare ad un futuro diverso”
Francesca ha già scritto per Greenreport.it due articoli ed un altro forse arriverà in chiusura del viaggio:
“Alla fine metterò insieme quello che ho raccolto per fare anche una piccola pubblicazione, una sorta di diario di viaggio”.
Dopo la campagna fiorentina, le terre senesi, la val di Cecina e le zone del Monte Amiata ed altri luoghi speciali di Toscana, l’arrivo in Valle del Serchio grazie alla sua amicizia con Maria Elena Bertoli, docente barghigiana ed attivista ambientale:
“Qui mi ha colpito la bellezza; che, va detto, assolutamente non è nascosta;ma anche la ricchezza della biodiversità e le tante persone che lavorano, anche in modo diverso, per una maggiore sensibilità verso l’ambiente.”
L’abbiamo incontrata in un luogo dove rapporto tra uomo ed ambiente è cosa quotidiana, dal Giovannino di Valdivaiana dove ha ascoltato le impressioni, le difficoltà ed il guardare al futuro della montagna di Giovanni Giovannetti; scoprendo tutta quella tradizione che sta dietro alla castagna e che ancora qui viene portata avanti ed anche tramandata. “L’incontro con Giovanni è stato speciale ma in questa vallata ho scoperto ovunque una ricchezza incredibile; conosciuto il Gruppo di acquisto solidale di Barga, il Movimento a Libellula che lotta contro il pirogassificatore e che ha proposte alternative; ho conosciuto agriturismi che fanno agricoltura biologica e produzioni di antiche qualità; la fattoria sociale dei Biagi ed infine Giovanni; ed è stato un nuovo grande incontro”.
Tutto questo è per Francesca un bene da conoscere e da far conoscere; per guardare al futuro con la speranza di poter fare meglio; senza far prevalere quel catastrofismo ambientale che è fine a se stesso; ma puntando a perseguire invece dei modelli di vita migliore
Per segnalazioni, curiosità e suggerimenti, scrivete a francescavolpe@gmail.com… E fermatela se la vedrete sfrecciare con la sua vecchia Renault 4 sulle strade toscane e avete qualcosa da raccontarle.
Tag: greenreport, ambiente, renault 4, francesca volpe, ecofilia, giovannino di valdivaiana
Lascia un commento