Con una folta partecipazione di pubblico, tra i quali molti esponenti della Libellula e del fronte del no, ma anche alcuni dipendenti di KME ed esponenti del gruppo No al no a prescindere, si è svolto questo pomeriggio a Barga l’atteso consiglio comunale per fare una riflessione sul progetto presentato in regione, ed ora nella fase di valutazione da parte delle autorità competente.
Alla fine è stato approvato un documento, con il solo voto contrario del consigliere di minoranza Guido Santini, in cui il Comune di Barga chiede di coinvolgere a fianco della Regione Toscana e degli enti locali preposti, i ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, per istituire un tavolo istituzionale attraverso il quale possa essere condiviso un piano di rilancio dello stabilimento di KME di Fornaci, capace di coniugare sviluppo produttivo, tenuta dell’occupazione, ma anche e soprattutto una rigorosa tutela dell’ambiente. Un tavolo istituzionale che insomma serva a trovare soluzioni tecnologiche che garantiscano una produzione di energia compatibile e quindi non assolutamente con la realizzazione di un impianto di piro gassificazione o gassificazione che utilizzi il pulper o qualsivoglia scarto da bruciare per produrre energia.
Il Comune ha inoltre deciso con questo documento che in questa fase, essendo il progetto di KME nella fase di approvazione e verifica da parte degli enti prepositi, si avvarrà, in questa fase in cui farà parte della conferenza dei servizi di professionalità competenti a livello nazionale nel settore ambientale e giuridico – amministrativo, a supporto delle attività che il Comune di Barga dovrà svolgere all’interno della conferenza die servizi.
Su una cosa comunque il sindaco Marco Bonini e tutto il consiglio, al di fuori di Santini, sono convinti. Non si può avviare un rilancio industriale se questo deve passare attraverso il gassificatore; si possono e si devono trovare soluzioni energetiche alternative.
Il progetto industriale e legato al gassificatore pubblicato dalla Regione ed ora in fase di valutazione, è stato illustrati a grandi linee per il comune dall’ing. Daisy Ricci ed alla fine il sindaco Marco Bonini ha anche dichiarato che dal poco che per il momento si è visto non mancano comunque grandi perplessità su diversi aspetti compreso il non tenere in considerazione l’inquinamento dovuto ai mezzi di trasporto che dovrebbero giungere in Valle del Serchio per trasportare il pulper ed invece affermando che si ridurrebbe drasticamente l’inquinamento fuori regione, proprio perché i TIR dalle cartiere dovrebbero percorrere meno chilometri.
Bonini ha anche criticato la scelta di KME di prendere a riferimento circa i valori delle sostanze inquinanti emesse, non il raffronto sul dato delle emissioni attuali con quelle che saranno in futuro con il gassificatore, ma solo il raffronto con quanto l’azienda è adesso autorizzata ad emettere in ambiente. Dati che insomma non permettono di capire realmente la portata dell’operazione
Per Santini, che come detto, ha votato contrario, e che è stato criticato dal sindaco ed anche dagli altri interventi degli esponenti ella maggioranza, la posizione rispetto al progetto di KME deve essere attendista; le valutazioni vanno fatte dopo che la conferenza dei servizi avrà esaminato il progetto e se verrà approvato non ci devono essere difficoltà, ribadendo in questo la posizione di Forza Italia, partito di cui fa parte, a sostenere lo sforzo di rilancio di KME anche attraverso questo progetto.
Tag: consiglio, governo, tavolo istituzionale, ministero, pirogassificatore, kme
Antonio Degli Onofri
10 Novembre 2018 alle 8:35
Per prima cosa si dovrebbe spiegare all’Ing. Ricci che per eliminare l’inquinamento dovuto alla
riduzione del movimento dei Tir delle Cartiere ,basta permettere alle stesse di utilizzare i propri
scarti di produzione in maniera irreversibile per autoprodursi l’Energie di cui hanno bisogno a km. zero con tecnologie esistenti e funzionanti italiane e che ,probabilmente, non ne e’ a conoscenza.
In secondo luogo , la cosa piu’ importante non sarebbero i materiali utilizzati per alimentare l’impianto, ma capire quale tecnologia impiantistica prevedere e che oltre non avere impatto
paesaggistico deturpante l’immagine turistica, ceneri di rusulta da smaltire comunque in discarica,emissioni sia di processo che di cogenerazione, ma un impianto che potrebbe essere
in grado di essere alimentato si’ da rifiuti provenienti a mezzo ferrovia , o addirittura che possa
utilizzare tutti i rifiuti prodotti dal Comune di Barga e da quelli vicini, un impianto omnivoro che
non abbia ceneri di risulta e che produca Energia utilizzando il vapore prodotto per cui non
avendo emissioni nocive in cogenerazione.
O una tecnologia impiantistica che oltre ad Energie produca anche un materiale come il Biochar
,utilissimo in agricoltura per sanare o incrementare le proprieta’ produttive dei terreni.
Questi brevetti Italiani funzionano, li abbiamo in casa e possiamo vederli in qualsiasi momento,
basta volerlo e che io insisto a ripetere in tutte le occasioni.
,,
Alessandro
10 Novembre 2018 alle 10:01
Viva Santini, che non si schiera con la campagna elettorale del senatore. Il comune di Barga pensi alla manutenzione del suo territorio e delle sue infrastrutture, ormai fatiscenti come in nessun’altro comune della valle del Serchio.