PIAZZA AL SERCHIO – Si è svolta lunedì scorso 8 ottobre 2018 presso il Teatrino Comunale di Piazza al Serchio un’assemblea pubblica sul noto tema dell’ipotesi di realizzazione di un pirogassificatore nello stabilimento Kme di Fornaci di Barga. L’incontro era organizzato congiuntamente dal “Comitato per l’attuazione della Costituzione della Valle del Serchio” e dal “Movimento La Libellula”.
Lo rende noto un comunicato dello stesso Comitato: “Ha portato il proprio saluto il Sindaco di Piazza al Serchio, Andrea Carrari, che ringraziamo per la gentilezza e la disponibilità dimostrata; nel suo intervento ha ricordato come proprio in quel giorno l’Unione dei Comuni della Garfagnana avesse approvato all’unanimità un documento articolato che, in un quadro di sostegno al rilancio produttivo ed occupazionale di Kme, manifesta però la contrarietà all’impianto di pirogassificazione.
Per il Comitato ha introdotto il professor Valter Tarabella, che si è particolarmente adoperato affinchè si tenesse questa iniziativa a Piazza al Serchio; ha sviluppato un ragionamento articolato sul come legare questa battaglia alla carta costituzionale, che enuncia da un lato la tutela ed il diritto al lavoro, ma anche quello all’ambiente ed alla salute dei cittadini; elementi che quindi non vanno intesi in contrasto tra di loro, come qualcuno strumentalmente vorrebbe far credere, ma da conseguire congiuntamente. In ordine poi al progetto di Kme ed alle possibili conseguenze ha fatto riferimento all’art. 41 che recita “l’iniziativa economica privata è libera; non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale”.
I relatori del Movimento La Libellula (Francesco Bertoncini, Paolo Fusco e Salvatore Di Luca) hanno ampiamente illustrato i motivi di contrarietà a tale impianto, i problemi che ne deriverebbero per l’ambiente e per la salute dei cittadini; timori questi ultimi rafforzati dagli aggiornati studi epidemiologici sulla Valle del Serchio presentati a Barga il 3 ottobre scorso. Molto interessante anche la proposta del Movimento per l’installazione di piccole centraline per il controllo della qualità dell’aria, nell’ambito di una rete esistente open source, che consentirebbe un monitoraggio più capillare rispetto ai pochissimi punti di rilevamento di Arpat.
Possiamo concludere registrando il forte interessamento dei partecipanti all’incontro, confermato anche dai numerosi interventi. Riteniamo particolarmente importante che finalmente la problematica sia stata pubblicamente affrontata in Alta Garfagnana, nell’ottica di un coinvolgimento di tutta la valle in questa battaglia. Perché l’aria non ha confini amministrativi e le conseguenze su ambiente e salute non sarebbero solo a carico di Fornaci di Barga e paesi limitrofi; per non parlare poi delle conseguenze economiche e di immagine per i settori turistico ed alimentare, sul quale proprio l’Alta Garfagnana sarebbe a patirne particolarmente”.
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