Emergono dati interessanti dalla fase finale di ascolto avviata dalla Provincia di Lucca con le comunità scolastiche nell’ambito del percorso di sviluppo del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile.
Durante la prima fase di ascolto, svolta nell’anno scolastico 2017/2018, nelle scuole che hanno aderito al Piano Pilota della Mobilità Scolastica Sostenibile (Istituto Comprensivo di Coreglia, Istituto Comprensivo Lucca2 di San Concordio, Liceo scientifico Vallisneri e ITI Fermi di Lucca), si è riscontrata una forte domanda di mobilità sostenibile sia nel contesto dei percorsi casa-scuola, che nel contesto dei percorsi casa-lavoro.
Dalle indagini e dalle prime ricerche condotte in particolare sull’uso ciclopedonale e dell’auto, è emerso, per le scuole situate in ambiti urbani, come il tema principale sia legato alla riorganizzazione degli spostamenti fra casa-scuola e casa-lavoro considerando, a titolo di esempio, che più del 36% del personale docente risiede a meno di 5 km dalla sede scolastica. Il monitoraggio ha evidenziato poi che l’84.9% degli intervistati si reca a lavoro con l’automobile, mentre il 21.9% utilizza la bicicletta. Il 5.5% utilizza sistemi di condivisione di auto. A piedi si reca l’8.2%. Circa il 20% degli intervistati abita a meno di 3 km dalla sede scolastica nella quale lavora. Proprio in questo raggio di azione le maggiori criticità sono in generale dovute al disagio di percorrere a piedi itinerari pensati esclusivamente per il traffico veicolare, intrinsecamente pericolosi e altamente congestionati. Per ciò che riguarda gli spostamenti del personale amministrativo e del corpo docente è emersa una forte disponibilità per lo sviluppo di forme di mobilità condivisa (car pooling) o trasferimento verso la mobilità non motorizzata (piedi e bicicletta).
“E’ evidente, anche in virtù dei dati raccolti – dichiara Luca Menesini – che è emersa una domanda legata al miglioramento, all’adeguamento e alla richiesta di progettazione e pianificazione di nuovi percorsi ciclabili. Il dato di oltre il 20% che utilizza la bici è buono e l’obiettivo è di portarlo al 60% nel 2028. Grazie ad esperti di mobilità sostenibile a livello nazionale, verranno studiate soluzioni, progetti e proposte da sottoporre all’attenzione delle amministrazioni comunali. Una sfida che coinvolgerà i Comuni a realizzare sempre più piste ciclabili ma anche percorsi tutelati per chi va a piedi”.
Il coinvolgimento delle varie componenti sociali presenti nelle comunità scolastiche nello sviluppo del Piano Pilota e più ampiamente del PUMS, diviene in tal modo una importante opportunità per generare cambiamento culturale, rafforzando il ruolo educativo della scuola e della famiglia. Nel processo partecipativo la scuola è uno spazio in cui mettere a confronto sguardi, punti di vista, necessità, idee e proposte anche molto differenti, ma capaci di individuare soluzioni imprevedibilmente efficaci per facilità di realizzazione e che possono essere sperimentate e valutate in tempi brevi, con costi non eccessivi e attraverso il contributo e il coinvolgimento di tutti.
Per agevolare il cambiamento culturale e per sperimentare nuove forme di educazione alla sostenibilità è stata creata un’iniziativa su base volontaria rivolta agli studenti delle classi pilota che desiderano partecipare alla campagna. L’iniziativa, fra le prime in ambito nazionale per tipologia, denominata “ByeCO2”, coinvolge le giovani generazioni che si sfideranno per conquistare il titolo di “classe più sostenibile”. L’app “WeCity“, appositamente implementata per questa iniziativa “ByCO2” ideata dell’ente di Palazzo Ducale, sarà utile ai ragazzi per quantificare la sostenibilità dei propri spostamenti. Per aumentare l’attrattività verso i giovani sono previste sfide e missioni da portare a termine per scalare la classifica. L’app è infatti l’unica che permette un conteggio certificato delle emissioni di CO2 che vengono evitate, grazie all’uso di bici, mezzi pubblici, car pooling e spostamenti a piedi. Inoltre è prevista una premialità sia di gruppo che individuale, basata sui risultati mensili. Interessante rilevare come dai giovani siano nate idee e soluzioni a criticità rilevate di straordinaria originalità. Sarà compito degli uffici provinciali sintetizzare, selezionare e tradurre in proposte quanto da loro teorizzato.
La fase partecipativa del Piano Pilota si è articolata con incontri nelle scuole di S. Concordio a Lucca, all’Istituto Comprensivo di Coreglia e all’ITI Fermi di Lucca.
L’iniziativa è finanziata dalla Regione Toscana che aveva promosso un bando attraverso l’Autorità Regionale per la Garanzia e la Promozione della Partecipazione. L’amministrazione provinciale guidata dal presidente Luca Menesini, grazie al lavoro dell’ufficio tecnico e urbanistico di cui è dirigente l’architetto Francesca Lazzari, è stata inserita nella graduatoria che ha consentito di ottenere un finanziamento dedicato e volto a promuovere la partecipazione.
Ricordiamo che il PUMS, il Piano urbano della mobilità sostenibile, è uno strumento che si pone l’obiettivo, coinvolgendo enti pubblici e altri soggetti rilevanti, di implementare politiche e misure di mobilità costruite in base a criteri di sostenibilità e finalizzate al benessere degli abitanti nonché al buon funzionamento delle attività produttive e di servizio. In questo modo la mobilità viene vista come un insieme correlato di azioni che si sviluppano e coordinano coi Piani urbanistici del territorio per far fronte alle esigenze di mobilità di chi vive le città e i territori.
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