Una mostra interessante quella che da oggi 8 settembre, promossa dal Belcanto in Barga festival ed in particolare da Sally Li, ha aperto presso la Galleria di Belcanto in Barga in Piazza Angelio (rimarrà aperta sino al 30 settembre).
Si tratta dei burattini e dei bozzetti per gli spettacoli realizzati da Amy Luckenback, consorte dell’artista tanto legato a Barga Swietlan Kraczyna, scomparsa a seguito di un male incurabile nel 2009. In mostra alcuni suoi capolavori accompagnati anche da alcune xilografie realizzate da Kraczyna nel 1993, sul tema della “Regina di spade”, nel centesimo anniversario della morte di Tchaikovsky.
Amy è stata una notevole artista conosciuta in tutto il mondo per i suoi burattini con i quali ha realizzato anche spettacoli artistici di livello, ma non solo. Da ricordare anche la partecipazione diretta alla produzione di alcuni spettacoli, di alcune passate edizioni del Festival Opera Barga. Nel 2004 il festival presentò infatti Aronne di Luciano Berio e Novissimum Testamentum di Edoardo Sanguineti nella versione ideata e presentata da Amy Luckenback. Prima ancora, era il 1999 e lo spettacolo si svolse all’Aula Magna forse, fu presentato con il lavoro di Amy, L’Histoire de Babar.
L’inaugurazione ha visto anche l’accompagnamento musicale della voce del soprano Sally Li che si è prestata anche a far rivivere gli splendidi burattini di Amy ad Adriano Silvestri.
Amy dei pupazzi mezzo secolo di teatro e fantasia
AMY Luckenbach, dell’ Illinois, creava burattini sulla collina di Colleramole, sopra il Galluzzo, nella casa appartenuta a Domenico Ghirlandaio. Vi ha abitato per quarantacinque anni, da quando ne aveva venti, progettandovi spettacoli che hanno girato il mondo, finché nel 2009 una malattia lunga, affrontata con coraggio, non se l’ è portata via. Proprio nel momento in cui stava lavorando su un testo a cui teneva tanto, In the night kitchen di Maurice Sendak, autore di storie per bambini celeberrimo nei paesi anglosassoni, che ha accompagnato lo sviluppo artistico di Amy fin dall’ inizio della sua attività di artigiana di bambole, nel 1976, quando davanti alla pieve di Giogoli montò un teatrino per rappresentarvi Nel paese dei mostri selvaggi. Una carriera raccontata adesso con parole e immagini da suo marito Swietlan Nicholas Kraczyna (pittore, incisore, fotografo di origini russopolacche) nel maestoso volume, in inglesee italiano, dal titolo Amy Luckenbach. Amore e vita di burattinie bambole. Tiratura limitata, 600 copie finanziate da centocinquanta amici. «Poiché Amy ha scelto di essere cremata, non esiste un luogo dove possa portarle un fiore chi le ha voluto bene. Questo libro è il monumento funebre, laico, alla sua memoria», spiega Kraczyna. La pubblicazione viene presentata oggi, ore 18, all’ Accademia «Bartolomeo Cristofori» (via di Camaldoli 7/r; gratis) durante un concertoa cui partecipano alcune delle marionette di Amy accanto ai pianisti Jin Ju, Stefano Fiuzzi, Hector Moreno e Norberto Capelli. Il nome di Sendak torna di frequente nella biografia di Luckenbach. «Era affascinata dal tratto onirico delle sue storie illustrate, dalla capacità di cogliere le paure dell’ infanzia», racconta Kraczyna. «Il loro primo incontro avvenne nel 1988 a Bologna. Malgrado la famigerata misantropia di Sendak, con Amy andò subito d’ accordo, tanto che nel 2001 le disegnò lo storyboard per lo spettacolo Fantasy sketches sulla vita di Mozart da piccolo che impara a usare il vasino, gioca con il cane Bimperl, balla con Papà Haydn». In the night kitchen, in gestazione dal principio degli anni Novanta, è rimasto invece un sogno, benché coinvolgesse come produttori Opera di San Francisco e Scala. «A Milano premevano perché Alberto Sordi fosse il narratore. Ma Amy si oppose: il testo avrebbe dovuto essere letto in lingua originale. Per scriverne la partitura era stato contattato Philip Glass che a Colleramole passò giornate intere a discutere la durata delle varie scene. Poi, però, San Francisco ritirò il suo appoggio e Amy cominciò anche a star male». Spettacolo formidabile di Luckenbach è il dittico A-Ronne e Novissum Testamentum nato dall’ incontro con Luciano Berio ed Edoardo Sanguineti nel 1995. «Amy chiese a Berio di comporre la musica per uno spettacolo che stava preparando con Lele Luzzati, ma lui rilanciò proponendole A-Ronne, collage di rumori e voci registrati, perché, le disse, era ora che lei smettesse di dedicarsi solo alle fiabe. Per questa pagina così cruda Amy creò dei burattini nudi. Mentre per Novissimum Testamentum fece un pupazzo con le fattezze del poeta nudo su un letto d’ ospedale». Il futuro dei burattini di Luckenbach è fuori Firenze: confluiranno nelle fondazioni dedicate a Sendak, Sanguineti e Luzzati.
La Repubblica, 17 febbraio 2013 – source)
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