La presentazione nel pomeriggio alle istituzioni delle linee guida che hanno portato l’azienda alla scelta di perseguire l’ipotesi pirogassificatore ed insieme dall’altra parte, al mattino, le buone notizie anche per la richiesta della cassa integrazione straordinaria per sopperire alla scadenza a settembre degli ammortizzatori sociali.
Sono queste le novità della intensa giornata lucchese che ha visto coinvolti oggi istituzioni, sindacati ed azienda KME. In mattina la sigla dell’accordo tra Regione, vertici aziendali, Confindustria, Fiom Cgil e Uilm per il passaggio dai contratti di solidarietà alla cassa integrazione straordinaria per i mesi di luglio e agosto, fino al 23 settembre, passaggio essenziale per poi richiedere, come da indicazione del Ministero, la proroga di 12 mesi a settembre. L’azienda ha 7 giorni di tempo per fare la relativa richiesta di cassa integrazione e poi procedere così come previsto e far diventare l’accordo esecutivo”.
Il passaggio alla cassa integrazione, nell’accordo sottoscritto, è comunque legato alla riorganizzazione del gruppo e al piano di rilancio dello stabilimento, elemento imprescindibile della contrattazione. Ora il documento sottoscritto dalle parti deve essere inviato al Ministero.
“L’azienda – come ha detto il segretario area nord Toscana Uil, Giacomo Saisi – ha ribadito che porterà avanti un piano di sviluppo che non servirà soltanto a recuperare gli esuberi esistenti ma a creare nuova occupazione stabile, ulteriori posti di lavoro, per il completo rilancio dello stabilimento di Fornaci.
Soddisfatto anche il segretario provinciale della FIOM, Mauro Rossi che dice:
“Soddisfatti anche dal fatto che nell’accordo è previsto, seppur tenendo conto delle esigenze tecniche produttive, un meccanismo di rotazione; un passo avanti rispetto a quello che è stato fino ad ora”
Nello stesso pomeriggio sempre a Lucca il tavolo istituzionale che ogni tre mesi è in programma per discutere tra azienda, sindacati ed istituzioni, la situazione di KME, della ripresa dello stabilimento di Fornaci e ovviamente adesso anche del futuro piano industriale con al centro il pirogassificatore.
Alla presenza dei sindacati, del presidente Luca Menesini per la Provincia, del sindaco di Barga Marco Bonini, del senatore Marcucci e del senatore Mallegni oltre che di altri rappresentanti istituzionali che però non sono intervenuti al dibattito, l’AD di KME Pinassi ha ribadito le linee guida del progetto già illustrato nelle settimane scorse ai lavoratori. Ha fatto presente che sono state studiate in questi mesi varie possibilità per rendere lo stabilimento di Fornaci sostenibile e competitivo a media lunga scadenza e che per questo i passi in avanti fatti ed in corso anche dal punto di vista produttivo ed occupazione non sono sufficienti; per mettere lo stabilimento in sicurezza, ovvero raggiungere le 85 mila tonnellate annue e ridurre i costi. L’unica strada in tal senso e quella di autoprodurre energia
L’unica soluzione attuabile avrebbe spiegato Pinassi e secondo l’azienda anche la più sostenibile a livello di emissioni (per KME rispetto alla riaccensione possibile del Forno Asarco il 40% in meno di emissioni a parità di produzione)l’utilizzo del pulper di cartiera come combustibile di un impianto per l’autoproduzione di energia elettrica con la gassificazione; ma l’azienda su questo ha ribadito che sarebbe disposta anche all’utilizzo di altre tipologie di combustibile. Per l’azienda comunque altre strade oltre il gassificatore non ci sarebbero e su questa linea verrà presentato il progetto in Regione che a questo punto slitterà però a settembre.
Da parte delle istituzioni è stato in generale ribadito di essere in linea con l’azienda per quanto riguarda il piano di rilancio, sugli investimenti e sulle misure prese per la salvaguardia dei lavoratori ed è stata espressa soddisfazione per il rinnovo dei sostegni per gli esuberi con la strada della cassa integrazione straordinaria. Dall’area PD, la piena disponibilità per lavorare al rilancio produttivo ed anche alla piattaforma energetica, ma rimangono forti perplessità sulla tipologia della soluzione utilizzata, ovvero la questione pirogassificatore + pulper. E’ stato chiesto di verificare anche altre strade e di non fossilizzarsi su questa unica ipotesi. Il senatore Mallegni più possibilista invece per il progetto presentato da Pinassi purché superi tutti i controlli e le autorizzazioni degli enti preposti e sia a norma di tutte le legge per la salvaguardia ambientale.
Da parte dei sindacati è stata ribadito invece la convinzione che il piano di rilancio e di sviluppo presentato sia positivo. Da parte della FIOM la richiesta accolta da KME di fornire una di cronoprogramma delle varie tappe di avvicinamento al piano industriale annunciato: “Un piano suddiviso nei vari step possibili nel quale l’azienda indichi quanti lavoratori, passaggio per passaggio, potranno essere riammessi al lavoro e tolti dagli esuberi; sia per lo sviluppo del processo dell’investimento ed anche in base alle potenzialità ed alle tonnellate che si produrranno.
Prossimi step? Intanto la presentazione da parte dell’azienda del progetto di massima e di quanto detto anche oggi al consiglio comunale di Barga. La data però non sarà per fine luglio, ma si parla del 6 agosto o di una data vicina. Il sindaco ufficializzerà la data del consiglio nella prossima settimana. Il consiglio comunque si terrà la sera per favorire una maggiore partecipazione.
Come detto, KME stima poi che per la presentazione del progetto in Regione si vada a settembre. Entro la fine di luglio, per la questione cassa integrazione straordinaria, ci sarà invece a Roma un nuovo incontro per definire tutto il percorso per arrivare a settembre 2018.
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