Come riportato nei giorni scorsi, dallo scorso mese di febbraio l’esperienza del “Banco del non spreco” nel comune di Barga ha subito un ridimensionamento dopo che si è interrotto il progetto di collaborazione, che era iniziato lo scorso anno scolastico, fra questa realtà e l’azienda che gestisce il servizio mensa dell’Istituto Comprensivo nel comune di Barga.
Niente più collaborazione dunque fra CIR FOOD, l’azienda in questione, e i molti volontari che ogni giorno lavorano per aiutare famiglie in difficoltà e della cosa si dice preoccupato il Comune di Barga che ha annunciato di voler promuovere un tavolo con azienda e volontari per affrontare la questione.
Parola di sindaco di Barga, Marco Bonini, e assessore all’Ambiente, Giorgio Salvateci, che ha seguito in prima persona l’operazione del Banco fino dalla sua nascita:
“Questa esperienza – hanno spiegato Bonini e Salvateci – è molto importante per il nostro territorio e rappresenta un’eccellenza per tutti. Ci teniamo particolarmente perché il Banco del non spreco è un aiuto fondamentale per molte famiglie in difficoltà che hanno bisogno di una mano. Una realtà che non possiamo disperdere, ma che anzi dobbiamo potenziare perché possa svolgere al meglio il lavoro, già eccellente, avviato fino ad oggi. Ci dispiace molto per quanto avvenuto: l’interruzione di questa collaborazione rappresenta un passo indietro nella cultura del recupero. Per questi motivi ci faremo carico – concludono sindaco e assessore – di avviare quanto prima un tavolo per far incontrare i volontari e la ditta in modo da affrontare, e speriamo risolvere, le problematiche che si sono presentate. A breve quindi convocheremo un incontro per fare il punto della situazione e, siamo certi che questa collaborazione riprenderà.”
Tag: banco del non spreco, cir food
Luti Giuseppe
16 Marzo 2018 alle 14:05
Ma ora che fanno? La roba che avanza, la tirano nei rifiuti? Mi piacerebbe proprio che fine fanno gli “avanzi”. Speriamo che qualcuno faccia una inchiesta su ciò. Limitarsi a sapere che non c’è più accordo, è molto limitativa. Vorremmo sapere di più, molto di più.
Graziello Togneri
16 Marzo 2018 alle 18:35
Giustissimo Giuseppe, abbiamo il dovere di sapere e conoscere di piu’, la verita’ e l’onesta’ innanzi tutto