L’ultimo sarto di Barga

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Il 17 febbraio scorso all’età di 89 anni ci ha lasciato l’Albino Santi, da tutti meglio conosciuto come il “Gabetto”

Era stato l’ultimo sarto in attività a Barga, l’ultimo esponente di una professione artigiana che presto sarà completamente dimenticata anche nella nostra comunità, ma che grazie ad Albino ha resistito nella memoria e nella vita quotidiana di Barga fino a pochi anni fa.

La chiusura della storica bottega dell’Albino Santi in via Mordini era avvenuta il 31 dicembre del 2015. La sartoria aveva iniziato la propria attività nel 1946 con la conduzione di Vincenzo Pieri, zio di Albino, il quale ha poi lavorato per tutta Barga confezionando piccoli e grandi capolavori. Tra gli anni ’50 e gli anni ’70 vi lavoravano fino ad otto sarti e sarte, quando non esistevano ancora le “confezioni” ed ai sarti spettava il compito di cucire capi di ogni genere scegliendo la stoffa, prendendo le misure precise e facendo provare e riprovare i capi ai committenti.

Il sarto confezionava pantaloni, giacche, cappotti per gli adulti, mentre per i ragazzi e le ragazze realizzava pantaloni corti e gonne; l’intero paese si vestiva grazie alle mani di questi abili artigiani. Per questo non stupisce che a quei tempi, nella zona di Barga, vi fossero molti altri sarti: l’Endro Pedrigi, il Fedi, il Puccini, il Guidi a Catagnana….

Poi piano piano con il subentro delle confezioni, la frenetica vita moderna, il mutare dei tempi ha portato la gente ad avere sempre più fretta, a non avere più il tempo di scegliere la stoffa, prendere le misure, provare gli abiti… i vestiti pret-à-porter hanno preso il posto dei capi cuciti su misura.

Così è stato anche per la sartoria Santi, dove negli ultimi decenni agli abiti cuciti su misura sono stati sostituiti da capi già pronti, in vendita sugli scaffali del negozio. Fino a quando era rimasta aperta la sua sartoria, questo posto non aveva però perso l’antica vocazione, testimoniata dal grande bancone al centro del negozio e dalla macchina da cucire che si trovava all’entrata, spesso in funzione per adattamenti, riparazioni, modifiche. Inoltre, fino alla sua chiusura, la Sartoria dell’Albino era stata come tanti vecchi negozi di una volta, anche un punto di ritrovo, dove tanta gente passava per un saluto o una chiacchiera con Albino, con la sua Mara o con la valida aiutante Ivana Biagi, che fino al 2015 con passione e cortesia hanno proseguito la loro professione.

Dopo la chiusura della sua attività ora ci ha lasciato materialmente anche l’Albino… Con lui se n’è indubbiamente andata la memoria vivente di una bella professione e di una Barga d’altri tempi, ma resta il ricordo del sorriso burbero dell’Albino, il suo vocione profondo, la battuta ironica che non mancava mai. Ci mancherai, Albino, ma Barga ti ricorderà.

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