L’industria della trasformazione del rame fornisce un importante contributo all’economia di un paese industriale e deve risentire di tutta l’attenzione nazionale del Governo affinché vi siano investimenti certi e piani di rilancio visionati che garantiscano le missioni produttive, la salvaguardia degli impianti, la tutela occupazionale ed ambientale.
Così Massimo Braccini, coordinatore nazionale Fiom gruppo KME, che interviene non sul dibattito in corso in questi giorni circa il piano industriale che passerebbe anche attraverso la produzione in proprio di energia elettrica, ma per sottolineare che nonostante i possibili progetti di rilancio delle produzioni annunciati da KME, la situazione resti critica e complessa per il futuro
“Sono molti anni – dichiara – che in Italia manca una visione strategica dell’industria del futuro ed una politica industriale.
Crediamo che grandi conglomerati industriali come il gruppo KME, leader in Europa del settore del rame e che in Italia mantiene importanti produzioni industriali nei siti di Serravalle Scrivia ( AL) – Fornaci di Barga (LU) nonché di un centro direzionale a Firenze, vadano salvaguardati in ugual misura al settore dell’acciaio e di qualsiasi importante industria di rilevanza nazionale.
KME è interessata da anni da utilizzo di ammortizzatori sociali in tutto il gruppo in Italia e, nonostante i possibili progetti di rilancio delle produzioni annunciati dall’azienda,la situazione resta complessa e critica per il futuro degli stabilimenti e la garanzia occupazionale.
Crediamo che sia utile una attenzione sulla KME anche da parte del Governo e vada aperto uno specifico tavolo presso il Ministero dello sviluppo economico affinché si possa garantire il futuro e la prospettiva di settori strategici fondamentali per il nostro paese”.
Tag: rame, kme, massimo braccini
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