A Ponte all’Ania in arrivo altri 10 richiedenti asilo

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PONTE ALL’ANIA – La comunicazione nei giorni scorsi nella riunione dei capigruppo. Dopo il fallito tentativo di realizzare nel territorio barghigiano un minuhub per l’accoglienza temporanea dei richiedenti asilo, il sindaco ha comunicato che nei prossimi giorni giungeranno sul territorio comunale altri 10 richiedenti asilo. Saranno ospitati in due strutture private di Ponte all’Ania, e faranno salire a 36 il numero dei richiedenti asilo presenti sul territorio comunale.

Le trentasei unità previste in totale da qui a pochi giorni, porterebbe a regime il comune di Barga per quanto riguarda i parametri previsti per l’accoglienza, ma non è detto che la Prefettura possa accordarsi con altri privati e far salire quindi il numero dei profughi presenti in territorio barghigiano.

Come è stato sottolineato, per il momento, ed anche con i nuovi arrivi, tutti gli ospiti sono dislocati tra Fornaci e Ponte all’Ania e questo ha nuovamente fatto intervenire con toni polemici anche il consigliere di opposizione Luca Mastronaldi secondo il quale il fondovalle è l’unico a fare i conti con l’ospitalità: “Basta profughi a Ponte all’Ania – ha sbottato –  Sembra che tutte le richieste dei privati di mettere a disposizione immobili per l’accoglienza dei profughi provengano, nel territorio barghigiano, proprio da questa frazione. Voglio ricordare infatti che il comune di Barga vanta molte altre frazioni. Perché si è deciso di prendere di mira proprio Ponte all’Ania che, qualora dovesse accogliere questi dieci nuovi migranti, arriverebbe ad ospitarne oltre una ventina?”

Se esistono disponibilità anche in altre frazioni del comune non è stato reso noto per il momento dal comune, mentre è trapelato che comunque da parte di strutture private, case, alberghi o b&b presenti sul territorio sarebbero ben 65 le richieste per ospitare i richiedenti asilo.

Il Comune vorrebbe però gestire in prima persona eventuali altri ingressi sul territorio, considerando peraltro di aver raggiunto il suo massimo e che comunque, le richieste dei privati, debbano passare anche dal parere dell’Amministrazione Comunale e non bypassare completamente l’ente.

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