Sabato scorso presso la Fondazione Ricci di Barga si è tenuto un pomeriggio all’insegna della storia locale e nazionale, con la presentazione del volume dello storico Fabio Bertini “Le Comunità toscane al tempo del Risorgimento”. Non un qualsiasi libro di lettura, ma un dizionario, un vero e proprio strumento di lavoro che raccoglie 322 voci, costruite nel corso di lunghi anni di studio, corrispondenti alle altrettante comunità presenti sul territorio toscano alla vigilia dell’Unità d’Italia. Non solo quindi quelle che erano le comunità del Granducato di Toscana, ma anche quelle allora sottoposte a Modena (la Garfagnana e il territorio massese) e quelle della Romagna toscana, oggi non più afferenti alla nostra regione.
A presentare il Dizionario, assieme all’autore che è anche coordinatore dei comitati toscani per il Risorgimento, sono stati il prof. Claudio De Boni dell’Università di Firenze, e Christian Satto, già conosciuto a Barga in quanto autore di un bel volume su Antonio Mordini presentato nello scorso inverno nella nostra città. Nel dibattito, aperto dalla presidente della Fondazione Cristiana Ricci, dal direttore dell’Istituto Storico Lucchese Sara Moscardini e dall’assessore Giovanna Stefani, si sono toccati numerosi e variegati argomenti, dalla storia vera e propria del Granducato e del Risorgimento alla costruzione dell’identità nazionale, dall’evoluzione dell’ideale mazziniano alle modalità di raccolta e redazione del libro. Un’importante parentesi, ovviamente è stata riservata al ruolo di Barga in questo importante periodo storico e ai suoi personaggi: non solo Mordini ma anche una famiglia come quella dei Tallinucci, uno dei quali, Roberto, cadde fucilato nel 1849 nell’assedio di Livorno da parte delle truppe austriache. Due sono stati infatti gli auspici a conclusione della giornata: il primo una futura partecipazione del gonfalone di Barga alle cerimonie livornesi dell’11 maggio, data ricorrente dell’assedio, l’altro una prossima fondazione a Barga di un locale Comitato per la promozione dei valori risorgimentali, che sarebbe il diciottesimo sul territorio regionale.
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