ALTA GARFAGNANA – Nel mondo contadino l’autunno è da sempre la stagione delle raccolte più importanti, basti pensare alla vendemmia anche se ormai causa il riscaldamento globale del pianeta ormai si inizia a vendemmiare già ad agosto, poi c’è la raccolta delle olive che avviene a cavallo tra ottobre e novembre… e poi c’è lei, la regina dell’autunno: la castagna.
Nonostante la siccità che ha colpito parte della nostra penisola sembra essere un’annata discreta. Forse i frutti sono di taglia più piccola ma di certo si presentano in ottime condizioni. In questi giorni non è difficile vedere persone che sono tornate a raccogliere le castagne grazie anche al mercato del prodotto fresco. Pesante che in alcune zone dell’Alta Garfagnana le castagne vengono pagate 1€ al Kg, senza selezione di grandezza o di specie.
L’unico rammarico è che queste castagne della Garfagnana andranno ad arricchire il mercato dei prodotti tipici della Lunigiana, che poi la Lunigiana è la naturale continuazione della Garfagnana o viceversa. Da alcuni anni anche i metati sono tornati a fumare, questi edifici spesso collocati proprio nei boschi ospitano per oltre 40 giorni le castagne che subìscono una particolare essiccazione fatta con il calore e il fumo della legna sempre di castagno.
Per ottenere l’apprezzatissima e rinomata farina sarà però necessario attendere il mese di dicembre quando le castagne ben secche verranno battute e portate al mulino per farci la vera farina di “neccio”. Per cui diffidate delle farine vendute prima di quella data perché sarà ben difficile che abbiano fatto tutto il percorso previsto dal disciplinare della DOP.
In questi giorni proprio per rievocare quel duro e lungo lavoro della raccolta delle castagne Abramo Rossi per i Colori del Serchio e la Compagnia dell’Aschera di Corfino stanno realizzando un documentario che ripercorre passo passo e rigorosamente in dialetto la raccolta della castagna che un tempo durava bel oltre un mese di duro lavoro
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